L’ennesima delusione di Tobe Hooper
Quanto è facile stabilire l’importanza di un film nell’ottica della carriera di un regista? Quasi ogni cineasta ha un titolo o due nella sua carriera che spicca sugli altri, che tiene le redini della sua filmografia e che, spesso, può fungere da porta d’ingresso per scoprire ed entrare nel suo immaginario. Tutto, principalmente, dipende dal target che si sceglie di analizzare. Nel caso di Craven, ad esempio, si potrebbe dire che i giovani lo associano perlopiù alla saga di Scream; per chi ha qualche anno in più è il regista di Nightmare.







La prima metà è andata. In crescendo, in maniera apocalittica, come doveva andare. Bissando il finale della seconda stagione. 

Un romanzo scorrevole, con una trama ben strutturata. Una storia di vendetta e riscatto che si fa leggere e suscita qualche obiezione (di coscienza e di marketing).
Dall’autore della Psichiatra, il ritorno di Wulf Dorn con un nuovo, sconvolgente psicothriller, edito da Corbaccio.
Da Sally di Non Aprite quella porta a Nancy Thompson di Nightmare, passando per Laurie, la sorellina di Michael Myers ad Alice, l’antagonista di Jason in Venerdì 13, il saggio edito da Aracne indaga la moderna figura dell’eroina dei film dell’orrore: la donna che lotta e vince (quasi sempre) il mostro.














