Category: Serial Killer

451348The Purge capitolo 2: bello come il primo.

La storia è ambientata nel 2022, quando la società ha ormai raggiunto un livello di perfezione altissimo, eliminando quasi del tutto crimine e disoccupazione. Un giorno all’anno però, la legge viene messa da parte e chiunque può compiere le azioni più efferate senza ripercussioni.

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Apartment 1303 2012_1Come non si gira il remake di un horror.

La giovane Janet trova un appartamento per staccarsi dalla sua famiglia, soprattutto una madre violenta e alcolizzata. La ragazza è entusiasta della casa nuova, l’appartamento 1303, ma ben presto i vicini inquietanti e una strana figura dietro la porta della camera da letto le faranno ripensare alle sue scelte di vita . La sua improvvisa morte spingerà la sorella ad investigare su una casa che sembra uccidere i suoi inquilini con una certa facilità.

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locandinaNelle sale, In nomine satan (2014) di Emanuele Cerman: un eccellente e doloroso dramma/thriller ispirato al caso delle “Bestie di Satana”

Era da quando vidi per la prima volta Morituris di Raffaele Picchio, durante una rassegna cinematografica milanese, che non mi capitava di assistere a un’opera così potente e dolorosa come In nomine satan (2014) di Emanuele Cerman (Emanuele Cerquiglini). Due film molto diversi, anzi opposti per certi versi, e che nonostante ciò non posso esimermi dall’associare per la rappresentazione cruda e angosciante della violenza e per lo squarcio che offrono sul Male universale. Cerman, che esordisce alla regia dopo varie e convincenti prove attoriali negli horror di Ivan Zuccon, si ispira alla terribile vicenda delle “Bestie di Satana” per mettere in scena un film veramente unico dove il dramma si mescola alla crime-story, al thriller all’horror senza soluzione di continuità. Nonostante le numerose difficoltà produttive insite in ogni opera indipendente, Cerman è riuscito a realizzare con maestria e portare nelle sale un film destinato a far discutere, e che finora ha riscosso pareri positivi aggiudicandosi (meritatamente) vari premi.

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THE-BLEEDING-HOUSEDagli Stati Uniti ecco The bleeding house (2011) di Philip Gelatt: tanto promettente nella trama, quanto deludente e anonimo nella realizzazione

 

Dallo sconosciuto Philip Gelatt arriva un horror altrettanto sconosciuto, The bleeding house (2011), che francamente non avrebbe fatto danno se fosse rimasto effettivamente tale. È un film anonimo, impersonale, che se vogliamo regala anche qualche bella scena, ma di cui ci si dimentica poco dopo averlo visto. La sensazione primaria che lascia questa pellicola è la sua inutilità: The bleeding house va contestualizzato all’interno dell’immensa produzione americana underground in cui troviamo un po’ di tutto, film ottimi, altri mediocri, altri ancora brutti ma che si lasciano ricordare per qualcosa; ecco, questo no, non possiede nemmeno quel quid che lo differenza da una marea di altre opere similari e altrettanto dimenticabili.

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wolfcreek2Straordinario seguito di un film culto.

Annoiati dal cosiddetto turismo commerciale della città, i viaggiatori giovani e idealisti Rutger e Katarina desiderano esplorare la “vera” Australia e si mettono in viaggio verso la bellezza ossessionante ma desolata del Parco nazionale di Wolf Creek. Lontani dalla civiltà, i panorami mozzafiato e i vasti spazi aperti celano un pericolo in agguato nell’ombra. Il cacciatore di maiali psicopatico Mick Taylor è l’ultimo uomo che un viaggiatore possa aver voglia di incontrare nell’outback e adesso il suo atteggiamento di irriverenza nei confronti della vita umana si è innalzato a un nuovo livello di sadismo.

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the-den-4-official-poster-released-for-the-denUno dei debutti più interessanti degli ultimi anni. Originale, crudo e pieno di suspense, il film di Zachary Donohue vi terrà lontani da Chatroulette per un bel po’ di tempo.

E poi, quando non te l’aspetti, arriva un film come The Den. Ricordate The sick thing that happened to Emily when she was younger? L’episodio di V/H/S girato da Joe Swanberg? Ecco, quello è il punto di partenza per farvi un’idea del tipo di film a cui andrete incontro. Da subito siamo proiettati all’interno del pc di Elizabeth (Melanie Papalia), studentessa di social media, che ottiene una borsa di studio per fare una ricerca su un sito chiamato appunto The Den, che altro non è che un incrocio tra Chatroulette e Skype. Per tutto il film vedremo ciò che accade alla ragazza solo attraverso il desktop del suo computer, tra conversazioni in webcam e spiacevoli imprevisti. E vedremo come una vita può andare in pezzi semplicemente stando seduti davanti ad uno schermo. 

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surroundedUn film indipendente italiano a tratti terrorizzante: cosa non da poco.

Ventiquattro ore nella vita di una giovane insegnante dopo che il marito, un avvocato, si assenta per un viaggio di lavoro. Rimasta sola nella sua villa di campagna completamente isolata, la donna inizia ad essere perseguitata da invisibili e inafferrabili presenze, che la assedieranno sempre più con il sopraggiungere della notte. Riuscirà la donna a vedere la luce del giorno dopo?

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The-Penny-Dreadful-Picture-Show-2013-Movie-PosterUna gustosa antologia horror divertente e senza pretese.

I Penny dreadful sono dei romanzi d’appendice a tinte macabre e horror, diffusi in Inghilterra nel 1800. Veri precursori dei pulp anni 20, dal prezzo popolare di (appunto) un penny, erano, per la maggior parte, letteratura spazzatura , piena di eccessi e inverosomiglianze narrative, ma capaci anche di catturare l’attenzione di autori importanti come Robert Louis Stevenson. A questi libretti, di cadenza settimanale dove le storie erano ripartite a puntate, si ispira appunto quest’antologia di episodi diretta a sei mani, sbilanciata e senza grandi picchi, ma di buona fattura.

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nursUn’infermiera psicopatica dall’oscuro passato seduce ed uccide gli adulteri. Un film per allupati più che per gli amanti dell’horror.

Abby Russell (Paz de la Huerta) è un’infermiera modello dal fisico mozzafiato che lavora in un ospedale nel quale le infermiere sono praticamente tutte delle playmates per regolamento. Amata e rispettata da tutti, Abby nasconde però un secondo volto: di notte seduce uomini sposati mettendo alla prova la loro fedeltà e se questi cedono alle sue avances beh…li uccide. La vita tra sangue e sesso di Abby però subisce un cambiamento quando in ospedale arriva una giovane nuova infermiera: la bionda ed irresistibile Danni. 

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antropophagusIl prolifico Joe D’Amato dirige con Antropophagus (1980) uno dei suoi film più estremi, un cult assoluto dell’horror gore italiano

Fra i più prolifici registi di ogni tempo insieme a Jess Franco, Joe D’Amato (pseudonimo di Aristide Massaccesi) è stato un grande artigiano del nostro cinema: prima di dedicarsi al porno tout-court, ha realizzato negli anni Settanta e Ottanta numerose pellicole che si possono definire – con un termine non proprio elegante – di exploitation, dall’horror puro all’esotico-erotico (spesso unito a elementi orrorifici e a scene hard), con una mescolanza di generi non frequente. Maestro nella fotografia (esordisce infatti come direttore della medesima), dopo l’horror gotico La morte ha sorriso all’assassino (1973), realizza qualche anno dopo una sorta di ideale “trilogia” gore-splatter: Buio omega (1979), Antropophagus (1980) e Rosso sangue (1981), tre film diversi e indipendenti l’uno dall’altro ma accomunati da un inconfondibile gusto per l’estremo e l’eccesso (i primi due in particolare).

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