Dolph Lundgren invecchia meglio del vino e domina una pellicola mediocre, ma onesta e divertente.
Dolph Lundgren, zombie e robot killer. Attenzione ad accostare queste cose, perché si potrebbe causare un guilty pleasure tanto imprevedibile e colpevole quanto relegato ormai in sogni adolescenziali. A soddisfare questi desideri inconfessabili ci pensa l’improbabile Christopher Hatton, che dopo aver scritto due episodi di Star Trek: The Next Generation e aver diretto un dimenticabile lungometraggio con la Chase Masterson di Fist of the North Star, torna a giocare con i suoi amati robot.

Nuove scoperte aprono nuovi interrogativi, sotto un cupola che smette i panni di comprimario e tenta di diventare elemento portante.
Un sanguinolento scontro tra criminalità e pura follia: Kitamura back to Hollywood!
Un MOAB su Chester’s Mill apre uno spiraglio di luce nel passatempo estivo meno felice della stagione.








