Serie TV Under The Dome 1×07 – Imperfect Circles

Under The Dome 1×07 – Imperfect Circles

dome imperfect 1Nuove scoperte aprono nuovi interrogativi, sotto un cupola che smette i panni di comprimario e tenta di diventare elemento portante.

Imperfect Circles è la settima puntata di Under the Dome. Dopo sette puntate uno si aspetterebbe che le ingenuità commesse nei primi episodi vengano corrette. Se non corrette perlomeno stemperate. Se nemmeno stemperate bisogna solo sperare che se ne siano accorti. Sette puntate, gli stessi identici problemi. La politica di Dome, però, a quanto pare non è “risolviamo quello che non va” bensì “cambiamo registro, magari non notano più cosa stiamo combinando”.

E così, dall’accattivante possibilità di sviluppare le estreme conseguenze fisiche, sociali e psicologiche di una forzata prigionia in casa propria, passiamo ad un ormai banale mistery, con qualche deja vu di serial ben più blasonati. Scelta coraggiosa o suicidio?

dome imperfect 3Forse finalmente convinti che la sola cupola basta e avanza a portare avanti la trama, gli sceneggiatori ne approfondiscono le particolarità. O meglio, ne fanno vedere di nuove: al centro esatto della cupola si trova una cupola più piccola con all’interno quello che sembra un uovo. A scoprirlo, le uniche due persone che sembrano interessarsi all’elemento principale della loro prigionia, Joe e Norrie. Tralasciando il fatto che due ragazzini preparino una mappa per trovare il centro esatto della cupola e tentino di svelarne i segreti quando tutti gli adulti se ne sbattano altamente, persi in un circolo vizioso di “continuiamo a farci i fatti nostri che tutto va bene”, resta curioso notare la continua alternanza di comportamenti sensati e assurdità stereotipate. Linda e Mr. Cliché, alias Junior Rennie, vanno a prendere i due fratelli responsabili della morte di Rose e del tentato stupro di Angie, cosa che naturalmente Junior si è legato al dito. Nel frattempo Dale, Julia, Alice e Carolyn decidono di dimostrare quanto sia semplice far nascere un bambino. Dopotutto basta dire “spingi” alla madre e questo viene fuori da solo. E qui abbiamo il primo lieto evento della serie, escludendo Dale che si porta a letto la splendida Julia: una piccola vita fa il suo trionfale ingresso sotto la cupola. Ma per una vita che nasce un’altra muore, e mamma Alice lascia il mondo come mai ci saremmo aspettati, facendo nascere la nuova Alice e regalandoci successivamente un momento che più patetico e scontato non si può, parlando con il suo ultimo respiro alla figlia Norrie, prima di abbandonarsi tra le braccia della morte. Il buon Big Jim, invece, ha ben altre gatte da pelare, quando Ollie gli comunica implicitamente che ha preso il controllo del suo propano. Ora, che nessuno in città si chieda come mai un consigliere comunale possegga così tante scorte di propano e cosa ne voglia fare è già cosa bizzarra, ma che il poi il suddetto consigliere, in preda alla rabbia e all’alcool, decida di usare il fucile contro un’auto piena di propano facendola esplodere all’interno del deposito, rischiando di far decollare l’interno Maine nello spazio…rasentiamo l’idiozia.

dome imperfect 2Probabilmente a Chester’s Mill devono tenere sotto controllo il numero della popolazione, ma se continuano così tra poco resteranno cinque o sei abitanti. La svolta mistery potrebbe essere la via giusta per far decollare uno show che continua nonostante tutto ad essere insipido e noioso, sebbene meno delle puntate precedenti. Tuttavia anche il rischio di perdersi in sciocchezze e deludere le aspettative, cosa che finora sembrano essersi prodigati a fare, cresce esponenzialmente modificando il registro della serie in questo modo. Questo perchè gli sviluppi di una trama soprannaturale o fantascientifica posso facilmente portare a quel “tutto è permesso” che ha rovinato serie di più alto calibro. Per il momento, Dome prosegue su di una strada in salita. Il piccolo passo avanti compiuto in questo Imperfect Circles è doveroso, ma comunque frustrato dalle solite assurdità che la sceneggiatura ci propina ormai dal Pilota: un disinteresse verso la cupola se non da parte di due ragazzini; Joe che da solo formula i calcoli esatti per trovare il centro della cupola, con un quasi totale menefreghismo per le sorti della sorella scomparsa; persone che muoiono ad ogni puntata, siano personaggi random o già conosciuti dall’inizio. Più in generale, continuano gli stereotipi, i cliché e le forzature, cosa ormai stancante su cui a questo punto è meglio sorvolare.

Si tiri un sospiro di sollievo almeno per quanto riguarda la scelta, speriamo definitiva, del percorso da intraprendere e del modo in cui farlo, con un argomento di fondo finalmente presente in modo realmente consistente. Perdonate il gioco di rime involontario, ma stare troppo tempo sotto una cupola così malamente narrata può avere effetti imprevedibili. E l’imprevedibilità è proprio quello che servirebbe agli sceneggiatori per donare allo show quello spirito fresco e originale che potrebbe portare Under the Dome vicino alla vetta.

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