Tratto da fatti realmente accaduti, Skinwalker Ranch è un’ inquietante storia di rapimenti alieni che sta incuriosendo non poco pubblico e critica americana.
Uscito tre giorni fa in alcune sale selezionate negli States e disponibile in forma DOV su i Tunes, Skinwalker Ranch sta nel complesso mettendo d’accordo pubblico e critica grazie a un ritmo serrato, effetti speciali efficaci e d’impatto e per via di un certo mestiere nell’uso della macchina da presa del buon Devin McGinn, esordiente director e faccia da sberle in numerose serie TV, qui nel duplice ruolo di attore-regista. Siamo dalle parti di Paranormal Activity e succedanei, found footage a basso costo adattato agli alieni un pò come già sperimentato nel più che discreto Il Quarto Tipo (2009, Olatunde Osunsanmi).







La quarta stagione prosegue in attesa di promesse ancora non mantenute.

A un anno di distanza da L’ora della caccia e a tre da Io ti troverò, Fazi Editore prosegue nella sua opera di riscoperta di uno degli scrittori di noir più influenti nella narrativa americana contemporanea.

Cala il Sipario sulle noiose avventure di Chester’s Mill, nell’attesa per nulla sentita della seconda stagione.















