Speciali Creatures from Outer Space

Creatures from Outer Space

Attenzione ad accodare l’esordio del regista e sceneggiatore Gareth Edwards al carrozzone di monster-movie post-Cloverfield, tutto spettacolarità ed effetti, vecchi nuovi linguaggi e contraddizioni a pioggia.

Sei anni fa la NASA ha iniziato a considerare la possibilità di vita aliena all’interno del nostro sistema solare. Una forma di vita con una particolarmente aggressiva inclinazione all’esclusiva. Ma questo noi ancora non lo sappiamo…

Una sonda lanciata nello spazio con lo scopo di recuperare tracce di quelle forme di vita precipita in una zona dell’America Centrale durante il rientro, a causa di un imprevisto malfunzionamento. Presto in quelle zone una bizzarra forma di vita inizia a proliferare, costringendo Messico e USA e mettere in quarantena tutta la zona e a considerarla infetta. Al giorno d’oggi, i due governi sono coinvolti in una terribile battaglia quotidiana per contenere all’interno di quei confini le creature. E quando un giornalista americano accetta di scortare un turista disperso attraverso quelle zone fino al confine messicano, avrà l’occasione di toccare con mano la reale consistenza di quell’infezione…

Gareth Edwards al carrozzone di monster-movie post-Cloverfield, tutto spettacolarità ed effetti, vecchi nuovi linguaggi e contraddizioni a pioggia: pur condividendo l’intento cinematografico di base – la matrice ’50ies del genere è dopotutto la stessa – Monsters potrebbe anzi rappresentarne l’antitesi. Prodotto con un budget ridicolo – si parla di un investimento iniziale di meno di 20 mila dollari – e un cast giovane sostanzialmente ridotto ai protagonisti Scott McNairy (Mr. Sandman) e Whitney Able (All the Boys Love Mandy Lane) Monsters è nei fatti un vero e proprio contenitore filmico, dove l’horror non è che una delle componenti – e nemmeno la principale – messa al fianco di alcuni capisaldi del cinema di genere, che si tratti di sci-fi o di road movie, di inclinazione alla tensione drammatica o qualche botta d’adrenalina action. Una non facile catalogabilità che ha avuto le sue prevedibili conseguenze anche in fase promozionale, ma che non ha impedito alla pellicola di ritagliarsi spazi importanti all’interno del mercato che conta: acquistata dalla Magnet Releasing Monsters ha fatto il giro di tutti i principali festival del pianeta, ultimo il Sitges Film Festival, dove ha ricevuto feedback lusinghieri.

Intervista al regista

Monster è considerato in tutto e per tutto un film horror, alla pari di Cloverfiled o di qualsiasi altro film di mostri giganti. E’ davvero così?

Quando ti muovi in cerca di finanziamenti, ciò che ogni produttore sembra pretendere è che il tuo progetto sia originale e differente da tutto il resto, salvo poi ritrovarsi in difficoltà nel momento in cui la promozione della pellicola richiede categorie di marketing fisse in cui inserire il tuo progetto. Senza poi considerare tutto il lato visuale del comparto pubblicitario: un singolo poster è grado di cambiare del tutto la percezione che il pubblico ha della tua pellicola In ogni caso. Se proprio dovessi spendermi in una definizione, direi che Monsters è un road movie intriso di dramma ambientato in un mondo popolato da mostri. Qualcuno ha sostenuto che fosse una storia d’amore per uomini, o una storia di mostri per donne!

Temi che una volta visto il trailer il pubblico si convinca di avere a che fare con un horror classico, e una volta in sala possa restare deluso?

Ho decisamente più paura che in sala non ci mettano proprio piede: è peggio avere qualcuno arrabbiato perché non hai soddisfatto le loro aspettative, o perché non sono stati in grado di capire che diavolo sia il tuo lavoro? Qualunque uomo di marketing ti dirà che è meglio che il pubblico sia arrabbiato con te dopo aver consumato il tuo prodotto, che arrabbiato senza averlo fatto. Francamente, ho difficoltà a definire precisamente cos’è Monsters, perché è un mix di suggestioni davvero diverse. E’ una lezione di cui farò tesoro se mai avrò l’occasione di girare un altro film: occuparmi del lato comunicativo della questione ancora prima di scrivere a prima riga di sceneggiatura, proprio per evitare delle situazioni come quella in cui ci troviamo. E’ curioso perché dopotutto se mi metto nei panni del fruitore di cinema mainstream, spesso mi è successo di restare deluso per le motivazioni opposte: troppa CGI gratuita, nessun approfondimento dei personaggi o imprevedibilità della vicenda. Sembra che cercare di costruire qualcosa di diverso rappresenti il peggior crimine nei confronti del cinema; dopotutto è assolutamente impossibile soddisfare tutti: basta guardare i voti che gli utenti di IMDB assegnano a certe pellicole…

Che peso hanno avuto su Monsters i grandi mostre movies del passato?

L’influenza maggiore l’ha avuta l’eterna questione sull’origine del mostro di turno: avevo bisogno di una premessa realistica, e in questo senso Europa, una delle lune di Giove, faceva esattamente al caso mio. Qualsiasi scienziato crede nel sistema solare non esista luogo più adatto di Europa alla nascita della vita, considerato che le sue condizioni – l’esistenza di un oceano e di un vulcano sotterranei prima di tutto – ricordano molto quelle della nostra Terra al momento della comparsa della vita. Quindi ho immaginato che la NASA puntasse proprio su Europa per le sue missioni di ricerca e che quello fosse l’incipit della vicenda.

L’uso del sonoro ha un ruolo fondamentale nella definizione dei tuoi mostri, soprattutto quando più che vedersi, si sentono. Com’è avete sviluppato questo ambito?

Essendo esseri provenienti dalle profondità oceaniche, il nostro sound designer Jurgen Funk ha fatto riferimento ai canti delle balene, dei delfini, ai suoni di quel tipo di ambiente. In una scena in particolare poi, quella in cui i protagonisti si ritrovano nella giungla e iniziano e sentire strani suoni, non c’è nulla di preparato: quella scena non esisteva nemmeno nella sceneggiatura. Semplicemente ci ritrovavamo in un momento morto, su una barca lungo il fiume, e ho pensato che avessimo il tempo per girare un paio di scene extra. Così abbiamo dato gas ai mezzi, e a un certo punto queste scimmie urlatrici hanno inizianti a schiamazzare scatenando un vero e proprio inferno: il loro verso è qualcosa di inimmaginabile. I volti attoniti dei protagonisti in quella scena non potrebbero essere più veri di così!

Quali sono i tuoi progetti futuri? Passerai sulla sponda ricca dell’industria cinematografica?

Sostanzialmente sono un fan dell’horror, e tendo a non considerare Monsters un film horror. Quindi è probabile che sarà lì che andrò a parare. Il problema della grande industria è che parallelamente a montagne di soldi di budget arrivano montagne di obblighi e restrizioni. L’unica ragione per cui vale la pena avere un sacco di soldi è di avere un sacco di libertà, perché il mio scopo è quello di girare film di qualità. In ogni caso non mi sento ancora pronto per un salto del genere: continuo a sentire la necessità di lavorare su qualcosa di mio che senta di voler realizzare a tutti i costi, anche a budget decisamente minori.
httpv://www.youtube.com/watch?v=njeofv4dr9Q
httpv://www.youtube.com/watch?v=a-2aTT2SvGo
httpv://www.youtube.com/watch?v=v-CC6wEmINU
httpv://www.youtube.com/watch?v=H8sxk2Ju-dw
httpv://www.youtube.com/watch?v=EOz9imI7I2g

[nggallery id=123]

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Horror Community

[captain-sign-up text="Partecipa al gioco"]

Focus on

Categorie degli articoli

ebook gratis


    Ai lettori di Horror.it, regaliamo una ghost story inedita di Andrea G. Colombo. Buona lettura!
  • RSS
  • Twitter
  • Facebook
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: