Il mito di Rasputin rivive sullo schermo con l’ultimo omonimo film di Louis Nero.
San Pietrogrado. La vecchia San Pietroburgo, per intenderci. È il 29 Dicembre del 1916. È notte fonda, fuori c’è buio. E freddo. Tanto. Grigorij Efimovic Rasputin viene invitato da uno dei suoi più intimi amici a raggiungerlo nella sua dimora, dove a sua insaputa lo attenderanno altre persone, i suoi congiurati, i suoi cospiratori, i responsabili del suo omicidio.
Ma chi era, davvero, Rasputin? Cosa si nasconde dietro la sua leggenda? Era davvero così malvagio come lo dipingevano, oppure dietro la sua immagine si cela qualcosa di molto più complesso? Se l’è chiesto Louis Nero nel suo ultimo omonimo film, che con uno stile assolutamente personale ripercorre le ultime ore di vita del taumaturgo russo fedele amico e consigliere dello Zar Nicola II.
«Il mio è un film pittorico – ha detto Louis Nero in conferenza stampa – che combina diverse arti visive, dalla pittura, alla videoarte a, ovviamente, il cinema. Per realizzare alcune scene mi sono ispirato ai dipinti di Caravaggio e Rembrandt ed ho cercato, sperando di esserci riuscito, di raccontare, attraverso la controversa figura di Rasputin, la storia di tutta la Russia del primo Novecento».
Il lavoro incredibile ed incredibilmente certosino che si colloca dietro una pellicola come questa, infatti, si percepisce fin dalle prime battute del film: la fotografia intensamente curata, l’attenzione maniacale ai dettagli della scenografia, la pacata recitazione degli attori (mai troppo caratterizzati, mai neppure troppo accennati), il montaggio volutamente documentaristico che mescola elementi di finzioni ad elementi d’inchiesta (fictionali anch’essi) fanno di Rasputin uno dei prodotti più interessanti e, certamente, insoliti degli ultimi anni.
Intendiamoci, il nuovo film di Louis Nero è complesso, contorto, controverso (quasi quanto il personaggio di cui parla) ed avrà bisogno di essere metabolizzato a fondo e a lungo, prima di essere effettivamente compreso. Dopo la lunga gestazione che segue la visione, tuttavia, ci si accorgerà che l’intenso lavoro di ricerca fatto da Nero sulla figura di Rasputin e sugli effettivi falsi storici che ruoterebbero attorno alla sua figura di consigliere ma soprattutto di mistico e taumaturgico è coinvolgente, accattivante e lascia allo spettatore numerosi spunti di riflessione.
About Luna Saracino
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.
Posted On
apr 11, 2011Posted By
emanuele cariotivisto! e faccio i miei personali complimenti a louis nero, che ho il piacere di conoscere e di aver intervistato più volte.
una ricostruzione intelligente, permeante, significativa e che svela a molti l’identità di una figura ancora poco conosciuta, quella di Rasputin, che tanto peso ebbe nella Russia Zarista
dunque bravo louis e bravo a l’intero cast
emanuele carioti