Serie TV The River 1×05 – 1×06: Peaches – Dr. Emmett Cole

The River 1×05 – 1×06: Peaches – Dr. Emmett Cole

Continua, a fatica, l’epopea amazzonica del gruppo di ricerca dell’antropologo che non fece più ritorno a casa

Emmett Cole non è ancora stato ritrovato. La spedizione mirata alla sua ricerca continua a non dare i frutti sperati… Fino al momento in cui, tra interviste ai parenti e fallimentari tentativi per raggiungere la meta prestabilita, la barca dei “ricercatori” di Cole si schianta con l’Exodus, un peschereccio dalle apparenti buone intenzioni. Apparenti, appunto. Il pericolo, infatti, è in agguato. Ancora una volta.

Le ricerche, tuttavia, non hanno sosta… Fino al momento in cui la giovane Peaches riesce, finalmente, a riabbracciare suo padre Russ, che racconta di aver visto per l’ultima volta Cole in un pessimo stato psicofisico: Russ non sa se Cole sia ancora vivo, quel che è certo è che è ancora preoccupato per lui.

Mancano soltanto due puntate alla fine di questa prima stagione di The River e, nonostante molti nodi stiano finalmente venendo al pettine, è difficile riuscire a tirare le somme generali degli sviluppi di questa fallimentare serie televisiva. Sì, perché nonostante i presupposti nobili, le migliori intenzioni di Oren Peli e Steven Spielberg e la regia affidata a veri e propri maestri della messinscena televisiva (se non altro la fotografia è meritevole di nota, rispetto ed attenzione se messa a confronto con tutto il resto), The River non decolla. Mai. Neanche quando sembra che la narrazione ci stia preparando un colpo di scena. No, neppure in quel caso. E neanche quando un finale di episodio sembra lasciare il pubblico in sospeso con un cliffhanger… Neanche lì The River riesce a fare il suo dovere. Qual è il suo dovere, poi, vi chiederete voi? Quello di inquietare, spaventare, incuriosire, (per)turbare… C’è che una serie tv pretenziosa come questa vuole porsi come un mockumentary fantascientifico in bilico tra un documentario reale, un film dell’orrore e un’analisi antropologica su alcuni inquietanti riti di passaggio presenti in definite aree del pianeta quali l’Amazzonia. Il punto è che fallisce miseramente nel suo intento, non riuscendo ad incuriosire lo spettatore, né ad inquietarlo, o spaventarlo… Riesce ad annoiarlo, forse, questo sì, ma non catalizza la sua attenzione neppure per un istante sulle vicende (non) narrate sullo schermo.

La narrazione, infatti, scorre lenta e priva di momenti culminanti o colpi di scena rilevanti, al punto che diventa tutto troppo prevedibile e, quindi, non degno di nota.

Basti pensare al sesto episodio, quello dedicato interamente al ritrovamento di un videotape che testimonia che Emmett Cole è ancora vivo… Tutto si svolge con una tale lentezza che è impossibile gustarsi a pieno il momento in cui ha luogo, finalmente, la rivelazione fondamentale, ossia il “ritrovamento” del vero protagonista della storia.

Quante occasioni perse, questo The River… Si spera, almeno, che si riprenda sul finale.

About Luna Saracino
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.

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