Cinema Con gli occhi dell’assassino (Los Ojos de Julia)

Con gli occhi dell’assassino (Los Ojos de Julia)

Un ottimo prodotto di genere, molto ben girato, interpretato con convinzione, forse eccessivamente lungo, ma pieno di momenti shockanti e una fortissima tensione.

Julia, affetta da una malattia degenerativa che le causa la perdita progressiva della vista, scopre che sua sorella gemella si è appena suicidata. Consapevole che la sorella non sarebbe mai stata capace di un gesto così estremo, Julia si convince che questa morte sia una messa in scena legata ad un terribile segreto di famiglia. Mentre la vista si affievolisce, il tempo a disposizione per scoprire chi si nasconda dietro l’omicidio scorre troppo velocemente.

In patria Los ojos de Julia è stato un successo clamoroso, ma ha spezzato in due la critica tra chi l’ha apprezzato molto e chi l’ha giudicato una scialba ripresa dei vecchi gialli italiani di e sulla scia di Dario Argento. Noi stiamo sulla linea d’onda di chi l’ha amato: abbiamo trovato questo film un ottimo prodotto di genere, molto ben girato, interpretato con convinzione, forse eccessivamente lungo, ma pieno di momenti shockanti e una fortissima tensione.

Merito della riuscita dell’opera anche il produttore e regista Guillermo Del Toro che ha creduto in questo progetto riuscendo a bissare così i fasti artistici e commerciali del precedente The orphanage. La regia di Guillem Morales è il punto forte dell’opera: riesce ad aggirare il plot non originalissimo, a metà tra Terrore cieco di Richard Fleischer e Gli occhi della notte con Audrey Hepburn,  grazie ad una regia innovativa e ispirata che pone la macchina da presa sotto il collo degli attori per simulare l’handicap della protagonista. Impossibilitato a girare un film completamente scuro, Morales riesce comunque a farci percepire la cecità della sua eroina minando le certezze che tutti noi abbiamo grazie alla vista: le persone diventano impalpabili voci, corpi senza testa che potrebbero nascondere qualsiasi volto, le case si tramutano in templi di disumana oscurità per assassini in attesa di attaccare, niente è più lo stesso dietro le tenebre. Dario Argento e il suo cinema è l’anima che più sovrasta quest’opera, più che nella trama nelle intuizioni, nei movimenti di macchina, nell’architettura della suspense e degli omicidi, un’anima quindi che soffia dentro i corpi plasmandoli con lo stesso anarchico spirito dei classici thriller italiani anni 70. Si potrebbe fare il paragone con l’altro grande omaggio al cinema di Dario Argento, Amer, ma siamo davanti a due tipi di cinema agli antipodi, uno, quello spagnolo, più smaccatamente vicino alla commercialità del cinema di genere pur mantenendo una propria autorialità, l’altro più calato in una dimensione di straordinario ermetismo, ma purtroppo assolutamente improponibile alle stesse grandi masse. Julia è interpretata da una splendida Belen Rueda, corpo di femmina nervosa, recitazione molto fisica ed intensa, sicuramente un’attrice non molto famosa, ma da tenere d’occhio. Nel complesso un film che speriamo farà successo anche nei nostri cinema quando uscirà col titolo purtroppo inflazionato di Con gli occhi dell’assassino.

Con gli occhi dell’assassino (Los ojos de Julia)

Regia: Guillem Morales
Cast: Belen Rueda, Lluis Homar, Clara Segura, Julia Gutierrez Caba, Francesc Orella, Hector Claramunt, Daniel Grao,Joan Dalmau, Boris Ruiz, Carlos Fabregas, Oscar Foronda, Víctor Benjumea, Laura Barba, Dani Codina
Durata: 112 min.

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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