Action Drive angry 3D: la recensione con… le palle.

Drive angry 3D: la recensione con… le palle.

Certo bisogna avere gli attributi, elemento non sottovalutabile, per apprezzare Drive angry 3d.

Il mestiere del critico è un lavoraccio molte volte: si condannano film e si affossano altri seguendo le sacrosante regole del buon gusto estetico e narrativo. A tanti, molti, compresa la nostra Martina Calcabrini, Drive angry 3d non è piaciuto. Sacrosanto e si puo’ capire il perchè, ma ieri meditavo se esistono film che vanno oltre il buongusto e vivono quella dimensione strana di so bad it’s so good. La risposta semplice è la mia analisi qui sotto che col suo essere cazzona, scorretta e tamarra, inaugura quella che per noi sarà una serie di cazzone, scorrette e tamarre recensioni di cotante pellicole di dubbia qualità, ma in grado di azzerare il cervello e far godere noi cialtroni. Inizia una nuova stagione su Horror.it: quella dei Tamarro Movie.

Siamo a un bivio: parlare bene o male di Drive angry, girato, come strillano i flani, in 3d? La strada più semplice sarebbe distruggerlo, e a ragione. Il film di Patrick Lussier è pieno di difetti, di errori anche grossolani di spazio tempo, di castronerie deliranti di una sceneggiatura perennemente sotto acido che mischia impunemente, senza neanche la scusa dello spettacolo grindhouse, belle pupe, sparatorie, auto roboanti e… Satana! Però… Però… Drive Angry è anche terribilmente divertente, non ambirà mai ad essere asservito tra le schiere alate dei capolavori, ma dei film tamarri, e, nella sua dimensione coatta, testosteronica e superficiale, è spettacolo per il cuore e gli occhi. Certo bisogna avere il cazzo, elemento non sottovalutabile, avere amato tanto da recitarlo alle superiori, più di Shakespeare, il Cobra di Cosmatos con l’immenso Stallone, e farsi avvolgere letteralmente da un 3d che non ha paura a buttarti sul viso arti spezzati, fughe ad alta velocità e proiettili detonanti che spaccano ossa quanto vetri. Solo così si può avere un sussulto quando un cattivo dice “Loro sono la malattia noi la cura” manco fossimo nei meravigliosi anni ’80 in quel supermercato dove Sly/Marion Cobretti usava il piombo come rosario, solo così si può letteralmente applaudire quando Nicolas Cage (perfetto nel suo essere sbagliato) spara all’impazzata al rallenty a centocinquanta energumeni mentre sta “cavalcando” una barista rimorchiata in un bar, solo così non ci si può sentire sporchi quando il nostro eroe beve ghignando birra gelata da un teschio ancora fumante.

E’ cinema popolare, fatto per essere digerito e dimenticato, fatto per far riposare il nostro cervello, cinema che vive proprio grazie alla sua dimensione 3d il suo essere attrazione da luna park. Lussier è sempre stato un regista discontinuo, nei suoi film sono sempre coesistite due anime, quella sublime e quella miserabile, mai una che sovrastava l’altra, segno anche di un (indubbio) talento visivo mal sfruttato in sceneggiature non altrettanto eccellenti. Lussier quindi, regista di belle immagini, ha trovato nel divertimento cafone della terza dimensione il suo giusto format. Drive angry può essere apprezzato in pieno solo in 3d: il film vive una sua particolare dimensione di estetismo di profondità, il riprendere, per esempio, dietro vetri rotti sparatorie ha senso solo quando la scelta, bellissima a vedere, è data dal senso di distacco tra dettaglio e campo lungo, in tv tutto si appiattirebbe nella mediocritas di uno spettacolo da prime time action uguale a cento altri.

Drive angry è un film che invece non la manda di certo a dire, scellerato a suo modo nell’essere, pur nella sua blanda dimensione horror, uno dei pochi, il primo se nessuno mi smentisce, tra i film d’azione a essere in 3d, così smaccatamente coerente nel suo essere sopra le righe da non far cadere mai nel trash o nella parodia le scene anche più parossistiche. Dicevamo è cinema per veri duri, orfani degli Stalloni, Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger, e così macho dal mettere alla berlina il suo carismatico cattivo privandolo della sua sessualità in un continuo di epiteti tipo “Senza cazzo” o “Palle monche” perché non c’è spazio per i sentimenti, non si fa l’amore ma si scopa, non si beve acqua ma birra o superalcolici, le donne prendono a calci nel culo gli uomini e gli uomini cattivi muoiono in modo feroce. Per parafrasare il grandissimo Gunny di Clint Eastwood Una scrollata è lecita, frocetti… Due è masturbazione”. Il resto, tra cast di nuovi divi (Ambert Heard da infarto in 3d) e vecchie glorie (Tom Atkins reduce da San Valentino di sangue sempre di Lussier), tra una regia ottima e una sceneggiatura cazzona, è tutto da gustare. Senza stavolta reconditi significati da film d’essai. Prendere o lasciare s’intende.

Drive Angry 3D

(USA, 2011)
Regia: Patrick Lussier
Sceneggiatori: Patrick Lussier, Todd Farmer
Cast: Nicolas Cage, Amber Heard, David Morse, Billy Burke, William Fichtner, Charlotte Ross, Katy Mixon, Wanetah Walmsley, Tom Atkins, Christa Campbell
Durata: 104 min

 

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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