La saga di Chucky, il bambolotto assassino, una delle più improbabili (e amate) dell’horror moderno.
Nel 1988 Don Mancini dà vita ad uno dei personaggi più celebri del genere horror: Chucky, un bambolotto serial killer sadico e volgare portato sul grande schermo sotto la regia di Tom Holland e che diverrà presto il protagonista di una delle saghe più divertenti di sempre.Charles Lee Ray, conosciuto dalla stampa come lo strangolatore del lago, è in fuga dalla polizia dopo un colpo andato male. Il suo complice Eddie, preso dal panico, lo abbandona, costringendolo a rifugiarsi in un negozio di giocattoli. Il detective Norris lo insegue all’interno dell’edificio e riesce a sparargli un colpo di pistola che lo ferisce mortalmente. Charles, con le sue ultime forze giura di vendicarsi e, attraverso un rito voodoo, invoca Damballa e così i poteri che gli permettono di sfuggire alla morte facendo passare la propria anima in una delle bambole Tipo Bello che ci sono nel negozio.


Scritta e diretta da Tom Holland, la pellicola originale è saldamente radicata nell’inconfondibile estetica horror degli eighties: un’estetica che a quanto pare verrà azzerata dal remake.Le risorse sono in cronico esaurimento da anni, ma sembra che l’industria qualche chicca a cui dare una bella spolverata e mettere un vestitino nuovo sia sempre in grado di trovarla. Ancora più facile poi se l’oggetto del restylling è un piccolo grande cult di una delle epoche d’oro dell’horror…