Cinema L’ESORCISTA 2 – L’ERETICO

L’ESORCISTA 2 – L’ERETICO

0GfldJohn Boorman, nel 1977, dirige il secondo capitolo della saga: L’esorcista 2 – L’eretico. Un buon horror di grande impatto visivo.

Quattro anni dopo L’esorcista, uno degli horror più importanti della storia, si decise di realizzarne un sequel, visto il suo grande successo: il timone passa da William Friedkin a John Boorman, il quale dirige con la consueta solidità L’esorcista 2 – L’eretico (1977). Risultato, un buon film che pur non raggiungendo le vette del capostipite risulta comunque di forte impatto visivo e in alcuni momenti fa ancora paura. Del resto, Boorman non è certo l’ultimo arrivato, e all’epoca poteva già vantare un ricco bagaglio di successi: primo fra tutti, Un tranquillo weekend di paura (probabilmente il suo film più famoso), ma anche Senza un attimo di tregua, Duello nel Pacifico, Zardoz

Il talento visivo di Boorman si rivelerà l’arma vincente del film, sicuramente più forte come immagini che come storia narrata: basata ancora sul romanzo di Blatty, la sceneggiatura (scritta dallo stesso regista insieme a William Goodhart e Rospo Pallenberg) risulta a tratti un po’ confusionaria e farraginosa, pur riuscendo a coinvolgere sempre lo spettatore.

La vicenda prende il via alcuni anni dopo l’esorcismo con cui Padre Merrin (Max von Sydow) è riuscito a liberare la piccola Regan (Linda Blair) dal demonio, a costo della propria vita. Regan è cresciuta, si dedica alla danza e vive un’esistenza apparentemente serena. La ragazza sembra aver dimenticato tutta la terribile vicenda, ma la psicologa che la segue, Gene Tuskin (Louise Fletcher), non ne è convinta e decide di sottoporla a una seduta di ipnosi. Nel frattempo, il gesuita Padre Philip Lamont (Richard Burton) viene incaricato dalla Chiesa di indagare sulla vita e la morte di Padre Merrin, che qualcuno considera un eretico. Le loro strade si incrociano quando Lamont, nel corso della sua indagine, decide di parlare con Regan. Durante un contatto ipnotico fra i due, il prete rivive nella mente della ragazza l’esorcismo e apprende che la causa della possessione è il demone Pazuzu. Si reca quindi in Africa alla ricerca di Kokumo, lo stregone che è riuscito a sconfiggerlo. Tornato negli Stati Uniti, Padre Lamont dovrà affrontare a sua volta un esorcismo per liberare definitivamente Regan dal Male.esor2 (3)

Le ricche location (i paesaggi africani, i villaggi contrapposti ai grattacieli americani) e la presenza di una star di Hollywood come Richard Burton fanno capire che L’esorcista 2 è un film ad alto budget, su cui la produzione ha investito molto. Nonostante ciò, l’opera non ha goduto di fama e successo come L’esorcista: ma è comunque importante perché costituisce uno dei primi esempi di “sequel” nel cinema horror (prima di Halloween, Venerdì 13, Nightmare, Poltergeist). Nel 1990, lo stesso William Peter Blatty girerà L’esorcista 3 (la cui trama non ha nulla a che vedere coi precedenti), mentre nel 2005 sarà la volta del “prequel” L’esorcista – La genesi di Renny Harlin, con Stellan Skarsgård nel ruolo di Padre Merrin.

Il titolo integrale (L’esorcista 2 – L’eretico) non è un’aggiunta italiana “ad effetto”, ma una semplice traduzione dell’originale Exorcist 2: The Heretic. Forse però sarebbe meglio parlare di “eretici”, visto che nel corso della vicenda vengono accusati di stregoneria sia Padre Merrin (dalla Chiesa) che lo stesso Padre Lamont (dallo stregone Kokumo).

esor2 (2)L’esorcista 2 non sarà un capolavoro come il primo, ma è pur sempre un ottimo film horror. Già l’inizio, dopo i titoli di testa con una lugubre cantilena pagana, è da antologia: in un Paese ignoto (probabilmente ispanico, viste le poche parole che sentiamo), Richard Burton è impegnato in un esorcismo all’interno di una capanna affollatissima dove si trova una ragazza indemoniata. Pur confidando nell’aiuto “spirituale” del defunto Padre Merrin, il gesuita non riesce però a sconfiggere il Maligno e la donna si dà fuoco. Stacco, e cambio di ambientazione: troviamo infatti Regan cresciuta, e per qualche minuto il film esplora in sintesi la sua vita attuale. Queste sequenze contengono in nuce quello che sarà uno dei tratti distintivi del film, cioè l’alternanza fra il mondo “esotico” (che sarà poi l’Africa) e la vita di Regan nella sua città. Il tramite fra le due situazioni è il personaggio di Richard Burton, impegnato ovunque in una crociata contro il demonio.

L’esorcista 2 è un sequel autentico, perché comincia proprio dove finiva il precedente (anche se sono passati alcuni anni, nella narrazione “intradiegetica”). I legami con L’esorcista sono presenti già nel cast: la protagonista è ancora Linda Blair, mentre Max von Sydow (il defunto Padre Merrin), sostituito con eguale carisma da Richard Burton nel ruolo di Padre Lamont, compare comunque in vari flashback (nella ricostruzione dell’esorcismo e durante la sua attività in Africa). Anche il demone Pazuzu, fondamentale in questo film, compariva ne L’esorcista, pur non essendo nominato esplicitamente (è la statuetta che Padre Merrin ritrova all’inizio in Iraq), e tornerà nel prequel L’esorcista – La genesi.

exorcist_II 04Come accennato in precedenza, il punto di forza de L’esorcista 2 è soprattutto l’aspetto visivo, con alcune sequenze da brivido e altre in stile visionario. La sceneggiatura vuole mettere forse troppa carne al fuoco, calcando la mano non solo sull’aspetto religioso, ma anche sui rapporti fra possessioni demoniache e malattie mentali (non a caso, una delle figure centrali del film è la psicologa Gene Tuskin, cioè la bravissima Louise Fletcher, Premio Oscar come miglior attrice non protagonista in Qualcuno volò sul nido del cuculo). L’alternanza di fede, magia e scienza è sintetizzata poi nella scena in cui Burton si confronta con Kokumo prima in versione “stregone”, poi in versione “scienziato” (con una connessione spazio-temporale che esula dall’umana comprensione).

Dunque, il film percorre una serie di strade e di svolte che a volte possono risultare un po’ forzate. Ma in quanto a impatto visivo, tanto di cappello. Dopo la claustrofobica sequenza iniziale già descritta, angoscianti sono i contatti ipnotici fra Regan e la psicologa, fra la psicologa e Padre Lamont, e infine fra il sacerdote e Regan. Attraverso particolari effetti visivi (come la dissolvenza in trasparenza), rivediamo alcune scene dell’esorcismo compiuto da Padre Merrin (ricostruite, come dimostra il fatto che Linda Blair rifiutò di sottoporsi di nuovo allo stesso trucco e si dovette usare una controfigura) e una serie di visioni che portano Padre Lamont a individuare l’origine del Male. Lunghi carrelli in acceleramento ci portano attraverso i selvaggi territori africani, fino a un villaggio invaso dalle cavallette (la locusta in primo piano, simbolo del demone Pazuzu, è infatti uno dei leitmotiv del film). Il ragazzo posseduto dal demonio (impressionante è il trucco del suo volto) è la chiave per risolvere il “mistero”, così Padre Lamont parte a sua volta per l’Africa seguendo le orme di Padre Merrin, solo sulla base delle sue visioni. Inizia così la parte più “esotica” del film (presente comunque anche nelle varie visioni), anch’essa suggestiva e ben realizzata: ottima è pure l’alternanza fra le inquadrature di Burton alle prese con territori inesplorati, villaggi primitivi e riti arcani e le inquadrature della Blair in stato di trance che osserva i grattacieli della città dal terrazzo di casa sua. Angosciante è poi l’esorcismo finale, un po’ diverso da quello del primo capitolo della saga: Boorman punta meno sull’estetica della posseduta e più sul contesto, dipingendo uno scenario apocalittico fra terremoti, incendi e invasioni di cavallette.

Ne L’esorcista 2 cambia completamente la colonna sonora: il celebre tema del primo film è sostituito dal commento musicale di Ennio Morricone, che compone un brano simile a quello di molti film gotico-onirici italiani degli anni Settanta: una melodia dolce, nostalgica e inquietante accompagnata da un vocalizzo femminile, che ottiene il suo massimo effetto quando accompagna le inquadrature di Regan che guarda in trance i grattacieli. Dal punto di vista musicale, contribuiscono poi all’atmosfera paurosa le ricorrenti cantilene africane.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=tFspymGVZLY

L'ESORCISTA 2 - L'ERETICO - VOTO: 5/5

Anno: 1977 - Nazione: USA - Durata: 112 min.
Regia di: John Boorman
Scritto da: John Boorman, William Goodhart, Rospo Pallenberg
Cast: Linda Blair - Richard Burton - Louise Fletcher - Max von Sydow -
Uscita in Italia: - Disponibile in DVD: Warner

 

About Davide Comotti
Davide Comotti. Bergamasco, classe 1985, dimostra interesse per il cinema fin da piccolo. Nel 2004, si iscrive al corso di laurea in Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Bergamo (laurea che conseguirà nel 2008): durante gli studi universitari, ha modo di approfondire la sua passione tramite esami di storia, critica e tecniche del cinema e laboratori di critica e regia cinematografica. Diventa cultore sia del cinema d’autore (Antonioni, Visconti, Damiani, Herzog), sia soprattutto del cinema di genere italiano (Fulci, Corbucci, Di Leo, Lenzi, Sollima, solo per citare i principali) e del cinema indipendente di Roger A. Fratter. Appassionato e studioso di film horror, thriller, polizieschi e western (soprattutto italiani), si occupa inoltre dell’analisi di film rari e di problemi legati alla tradizione e alle differenti versioni di tali film. Nel 2010, ha collaborato alla nona edizione del Festival Internazionale del Cinema d’Arte di Bergamo. Scrive su "La Rivista Eterea" (larivistaeterea.wordpress.com), ciaocinema.it, lascatoladelleidee.it. Ha curato la rubrica cinematografica della rivista Bergamo Up e del sito di Bergamo Magazine. Ha scritto inoltre alcuni articoli sui siti sognihorror.com e nocturno.it. Ha scritto due libri: Un regista amico dei filmakers. Il cinema e le donne di Roger A. Fratter (edizioni Il Foglio Letterario) e, insieme a Vittorio Salerno, Professione regista e scrittore (edizioni BookSprint). Contatto: davidecomotti85@gmail.com

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