Cinema Zombie Ass – Toilet of the Dead

Zombie Ass – Toilet of the Dead

zombi ass 1Zombie, meteorismo e tentacle rape: Noboru Iguchi e la follia dissacratoria made in Sushi Typhoon.

Quando ci si sente stanchi e delusi da certo cinema autoproclamatosi alternativo, cult, destabilizzante. Quando si crede che l’unico modo per avere originalità e divertimento sia rispolverare classici di decadi passate. Quando si pensa di aver ormai già visto tutto…è in quel preciso momento che Noboru Iguchi esce dall’ombra e colpisce con un’esplosione di assurdità e delirante follia ogni cosa che pensiamo di sapere. 

zombie ass 2Chiunque conosca un minimo il lavoro del regista giapponese lo potrebbe definire tranquillamente un terrorista della settima arte, uno di quegli autori così insolenti e disturbanti da creare pregiudizi sul cinema nipponico agli occhi degli spettatori casuali. Ma questo, però, non renderebbe giustizia alla mente vulcanica e scaltra di Iguchi, sempre perfettamente consapevole di ciò che sta facendo e dell’effetto che i suoi film hanno sul grande pubblico, non solo giapponese. Perché titoli come The Machine Girl, Robogeisha e Dead Sushi, che sì è esattamente quello che state pensando, non lasciano spazio a equivoci, dimostrando la capacità del regista e sceneggiatore di andare sempre oltre, un passo più avanti nella sua personale concezione di exploitation. A differenza di altri autori che utilizzano lo shock visivo come elemento destabilizzante, voluto e ricercato nel suo senso più artistico, Iguchi sembra proseguire imperterrito senza badare a sottigliezze o risvolti sociali e filosofici, mettendo in pratica qualsiasi pazzia degenerata gli venga in mente. Con questi presupposti, Zombie Ass non deve sorprendere troppo e se il suo sottotitolo, Toilet of the Dead, non vi fa odorare puzza di brutale e divertentissima oscenità, significa che non siete mai entrati nell’universo folle, spassoso, violento e anticonformista del v-cinema e della Sushi Typhoon di casa Nikkatsu.

zombie ass 3La studentessa e karateka Megumi, dopo la morte per suicidio della sorella, si concentra solo ed esclusivamente a diventare più forte, incapace di sostenere il dolore e oppressa dal senso di colpa. L’amica Aya, desiderosa di aiutarla a distrarsi, organizza un campeggio sulle colline giapponesi, in compagnia del fidanzato drogato Tak, dell’arrogante e frustrata modella Maki e del pavido nerd Naoi. Quando vengono assaliti da un uomo che stacca a morsi un dito a Tak, i cinque cercheranno riparo in un villaggio e nella clinica poco distante, scoprendo che gli abitanti sono stati trasformati in zombie coprofagi da un parassita di forma fallica amante delle cavità anali, che però non disdegna altri orifizi, attraverso la quale può nutrirsi e prendere possesso dell’ospite. I ragazzi si troveranno così a combattere contro zombie lancia-escrementi, voraci vermi alieni, uno scienziato pazzo e una ragazzina ninja.
Spero questo basti a dissipare ogni questione sull’originalità di dubbio gusto di Iguchi, originalità che però è innegabile sebbene questo film sia più lineare e incline alla comicità di stampo occidentale di qualsiasi altra pellicola del regista. Se in alcuni momenti sembra quasi di assaporare la nefasta aria di commedia vanziniana, il percorso narrativo resta quello tipico degli zombie-movie, almeno fino all’istante in cui Iguchi si ricorda di essere giapponese e di aver lavorato per anni nell’hard e nel softcore nipponico: dagli zombie si passa al tentacle rape, riprendendo uno stile decisamente più caratteristico del Sol Levante, visto in moltissimi Hentai ma anche in opere di altro tipo, come gli shunga di Hokusai. Se avete presente Sogno della moglie del marinaio, dipinto appunto da Hokusai nel 1820, o anche solo La città delle bestie incantatrici (Yoshiaki Kawajiri, 1987), sapete di cosa parlo, per tutti gli altri è facile intuire come parassiti alieni dalla forma fallica possano creare situazioni tentacolari entrando e uscendo da zone intime e orali. Il cosiddetto tentacle rape nient’altro è che questo, tentacoli dalle più svariate provenienze che penetrano donne, e in qualche caso anche uomini, analmente oppure in ingressi più canonici.

zombie ass 4Zombie Ass non si fa mancare niente, ma la cosa che sorprende maggiormente del film, considerando che è un film di Iguchi, è il ritmo perfetto della narrazione. Dopo aver parlato di zombie coperti di escrementi che lanciano feci e vermi alieni che prendono possesso del cervello per via anale, capisco che sia difficile pensare ai tecnicismi, ma qui il buon regista giapponese stupisce. I tempi comici, così come il climax narrativo, scorrono in maniera alternata e ottimale, probabilmente grazie anche alla natura più classica del soggetto di fondo, che solo nel finale si lascia andare ad un exploit quasi videoludico, tipico del Sol Levante nelle modalità, ma anche occidentale come concezione, una sorta di boss di fine livello che porta all’apice del climax. A differenza dei suoi precedenti lavori, l’accumulo di follie non risulta solo fine a sé stesso, tuttavia nessuno ricerchi comunque una qualsivoglia velleità artistica. Iguchi e la Sushi Typhoon, la branca splatter della casa di produzione Nikkatsu, sono la diretta evoluzione del v-cinema, la tipologia di film caratterizzati dal bassissimo budget e da tematiche ricorrenti come azione e violenza, e ne sono anche l’estremizzazione e l’esagerazione, discendenti, ma ben lontani, del primo Takashi Miike o dello Shinya Tsukamoto di Tetsuo.

Con una recitazione sopra la media del genere, Arisa Nakamura (Umezu Kazuo, The ABCs of death), Asami (Oira Sukeban, Robogeisha, Dead Sushi) e Mamoru Asana mostrano le loro grazie in scene imbarazzanti, ma sempre volte a quel tipo di estremizzazione insolente e divertente che è marchio di fabbrica di questo nuovo corso della follia cinematografica giapponese. Zombie Ass è forse ad oggi il tassello migliore della carriera di Iguchi, un film non per tutti, ma che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che nel bene e nel male il cinema può ancora essere ciò che vuole anche al di fuori di logiche di mercato e distribuzione.

Zombie Ass - Toilet of the Dead - VOTO: 3/5

Anno: 2011 - Nazione: Giappone - Durata: 85 min.
Regia di: Noboru Iguchi
Scritto da: Noboru Iguchi, Ao Murata, Jun Tsugita
Cast: Arisa Nakamura - Mayu Sugano - Asana Mamoru - Kentaro Kishi -
Uscita in Italia: INEDITO - Disponibile in DVD:
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