Serie TV Under the dome 1×11 – Speak of the devil

Under the dome 1×11 – Speak of the devil

dome speak 1Dome accelera per il rush finale, ma la zavorra è sempre la stessa.

All I need in this life is one, one thing to believe in, cantano i Sum 41 in Speak of the devil. Che con l’undicesimo episodio di Under the Dome, ha in comune due cose: lo stesso titolo e il bisogno di credere che le ultime puntate possano regalare una chiusura di stagione perlomeno dignitosa. Purtroppo tutto quello che nel corso di questa prima stagione ha minato un’esperienza altrimenti divertente, non ha mai smesso di essere presente in ogni episodio. 

Ogni volta che uno sprazzo di luce lasciava intravedere un seppur lieve miglioramento, subito la mole di difetti tornava a far sprofondare il serial nelle tenebre fitte della mediocrità. Anche qui, in Speak of the devil, il trattamento degli sceneggiatori non pare cambiato, sebbene si noti un ritmo più serrato e una  volontà comune di portare le storyline ad una qualche conclusione.

dome speak 2I fantastici quattro del club epilettico portano avanti il loro intento, decisi giustamente a scoprire i segreti dell’uovo e ad accertarsi che questa sia la giusta via per liberarsi dalla prigionia della cupola. Purtroppo, il noioso dramma adolescenziale che vede coinvolti Angie e Junior raggiunge l’apice dell’intolleranza, e dopo l’ennesimo insopportabile dialogo in cui lo psicotico Rennie Junior si dimostra più patetico ed inutile  di un reality show, la cupola decide di far sapere a Chester’s Mill cosa succede quando non si seguono le sue, spesso incomprensibili, direttive: una gigantesca formazione nuvolosa rabbuia il cielo della città, pronta a scatenare un uragano sulle teste dei cittadini. Gli altri personaggi, ovviamente e come sempre, sono quasi del tutto indifferenti al minuscolo elemento che li tiene intrappolati da giorni e pensano ai fatti propri. Big Jim si rende conto che la sua presunta leadership potrebbe seriamente vacillare, a causa delle scoperte che Linda ha fatto riguardo i traffici illeciti a Chester’s Mill e a causa della presa di coscienza di Dale, ormai nettamente etichettato come il “buono” del serial, colui che cerca di espiare le proprie colpe. Organizza così un infimo piano per accollare a Barbie colpe che non ha, eccezion fatta per l’omicidio del marito di Julia, e riesce a convincere la stupida poliziotta ad arrestarlo. Da questo punto in avanti, la situazione precipita, ma i risvolti interessanti ci sono, sebbene immersi negli immancabili difetti e nelle ormai scontate forzature. Abbiamo così una caduta libera di eventi che finalmente animano la noiosa routine a cui Dome ha abituato. Max, gelosa dell’affetto che Dale nutre per Julia, le tende un agguato e le spara, lasciandola in fin di vita. Barbie la soccorre, conducendola in ospedale accompagnato da Joe e qui riesce, con fatica a salvarle la vita e a stabilizzarla. Solo a questo punto, inferocito, decide di mettere fine al potere che Max ha in città e su di loro, raggiungendo la fabbrica abbandonata insieme a Big Jim. Dopo una rocambolesca situazione in cui pare che la bionda possa vincere di nuovo, riescono a ribaltare la situazione. Ma in quel momento, Rennie Senior spara a Max, uccidendola e incolpando Barbie al sopraggiungere di Linda. All’uomo, accusato anche del tentato omicidio di Julia, non resta che scappare. Nel frattempo, il vero colpo di scena della puntata riguarda ancora una volta i fantastici quattro, che hanno una visione: vedono Big Jim in piedi davanti a loro, con due pugnalate al petto e lo sguardo maligno. Osservando le loro mani, si accorgono di stare impugnando coltelli insanguinati.

dome speak 3Gli elementi che elevano questo undicesimo episodio al di sopra di tutti gli altri sono più d’uno, ma il passo in avanti rischia di venir inficiato dai soliti scivoloni. Il personaggio di Junior è passato dall’essere insignificante all’essere irritante e il suo continuo comportamento nei confronti dell’amata ha davvero stancato, è stato portato all’estremo e la sola speranza è un cambiamento del rapporto che sia quantomeno logico. La bionda Maxine è stata una delle forzature peggiori e infatti se ne va dopo pochi episodi, a dimostrazione che la maggior parte delle soluzioni intraprese dagli sceneggiatori sono prive di idee solide. Infine, la bella Linda, dalle reazioni umane discutibili. Dopo aver scoperto i loschi affari in cui anche il suo mentore era coinvolto, affronta Big Jim a viso aperto, concludendo la sua carica da Dirty Harry della mutua in un nulla di fatto. Non solo si fa zittire, ma finisce per farsi abbindolare dalle sue parole, mettendosi contro Dale. In queste occasioni davvero si rimpiange un poliziotto con i giusti attributi.

Speak of the devil butta benzina sul pagliericcio infuocato dell’intera stagione, sperando che si trasformi in un incendio divampante in vista del finale. Per il momento si tengano gli estintori a portata di mano, perché Under the Dome, la fiducia se l’è giocata tempo fa.

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