Editoria Madre Nera: Intervista a Nicola Lombardi

Madre Nera: Intervista a Nicola Lombardi

madreneraNicola Lombardi ci racconta la genesi del suo ultimo romanzo: Madre Nera.

Dopo decenni dal rapimento di cui sono stati vittima per mano di una squilibrata in preda a deliri mistico-religiosi, quattro ragazzi si ritrovano per rievocare l’accaduto e per cercare di superare, una volta per tutte, il trauma infantile che li ha segnati fin nel fondo dell’anima. Non tutto, però, è come sembra e la realtà si mescolerà con le tenebre del passato. Dopo la recensione, vi proponiamo un’intervista all’autore. Enjoy.

Da qualche settimana è uscito il tuo nuovo romanzo, Madre Nera. Potresti raccontarci la genesi del libro?

Alla base dell’ispirazione sta un’idea piuttosto personale: quella di individuare l’immaginaria origine di una passione/ossessione che accomuna molti di noi (e chi frequenta il vostro sito lo sa bene!), ovvero la propensione quasi compulsiva a rimestare fra le Cose Oscure, a riempirsi l’anima di tutto ciò che ristagna nel lato in ombra della realtà. Con Madre Nera si scava nel passato di alcuni personaggi oggi adulti, cercando di scoprire come e in che misura un trauma vissuto durante l’infanzia possa aver avvelenato – o deliziato – le loro esistenze.

Come descriveresti Madre Nera a un lettore che non ti conosce o che non è avvezzo al genere?

Lombardi-1Senza entrare nel merito della storia, potrei suggerire che Madre Nera è in fondo un gioco di ricordi, incubi ed emozioni che si intrecciano gli uni con gli altri intessendo le trame di intere vite; una sorta di folle seduta psicoanalitica a cui i personaggi si sottopongono inconsapevolmente, reagendo ognuno in base alle proprie forze. Ma è anche un accorato omaggio all’emozione che più di ogni altra ha pilotato la mia vita, nel bene o nel male: la Paura. Non so poi se così dicendo io abbia interessato o spaventato il lettore di cui sopra…

Qual è stato il tuo rapporto con la casa editrice che ha pubblicato il romanzo?

Di grande cordialità, collaborazione reciproca e amicizia. Marco e Mattia della Crac Edizioni sono ragazzi in gamba, animati da una gran voglia di lanciarsi in nuove avventure, e col mio romanzo hanno affrontato un orizzonte – quello dell’horror – per loro ancora inesplorato, dal punto di vista editoriale (Madre Nera inaugura infatti la collana ‘Danze Macabre’, curata dal grande Danilo Arona).

Dopo I ragni zingari, anche in Madre Nera il lato orrorifico della storia parte dall’animo umano. Questo approccio potrebbe essere la risposta a chi snobba l’horror perché considerato solo patria di mostri e sangue?

nicola-lombardi-analizza-la-citta-de-L-R1Y3tnÈ possibile che i miei lavori possano considerarsi un piccolo contributo in questo senso, seppure la cosa non sia naturalmente frutto di una scelta programmatica, da parte mia. Certo, esistono tanti preconcetti, nei confronti dell’horror, alimentati probabilmente dalle sue più popolari espressioni cinematografiche; ma con la parola scritta, lo sappiamo bene, ci si può permettere di esplorare territori molto più profondi, rarefatti, e forse più inquietanti. L’animo umano nasconde inferni.

Quanto c’è di te stesso nel personaggio del professor Landi, protagonista della vicenda?

Più di quanto mi piaccia ammettere, probabilmente. Scherzi a parte, è innegabile che Andrea Landi sia un mio riflesso esasperato, una figura che mi ha permesso di sezionarmi ed espormi, pur con tutte le iperboli del caso. Condivide con me ricordi d’infanzia, gusti letterari e musicali, opinioni… e naturalmente scrive, perché è il solo sfogo efficace contro tutti i dubbi e le paure che rischiano di travolgerlo.

Uno scrittore come te non può sottrarsi alla consueta domanda di rito: che stato di salute gode l’horror italiano?

Be’, per chi come me segue, frequenta e cerca di tenersi aggiornato, l’impressione è che ci sia costantemente un gran fermento. Poi, obiettivamente, se vogliamo individuare negli indici di gradimento del mercato lo stato di salute dell’horror italico (e intendo sia cinematografico che letterario), allora viene da tirare un sospiro un po’ sconsolato. Ma questo, intendiamoci, a prescindere da considerazioni qualitative; perché se guardo alla qualità media delle principali produzioni horror nostrane esprimo un giudizio decisamente positivo.

Oltre te, quali altri autori consiglieresti a un giovane lettore che vuole avvicinarsi all’horror italiano?

Ci sono ottimi nomi che rappresentano una consolidata garanzia, e altri che si sono affacciati di recente sulla scena, ma con grande grinta e personalità. Metto senza esitazioni sul tavolo Danilo Arona, Gianfranco Nerozzi, Paolo di Orazio, Samuel Marolla, Luigi Boccia, Andrea G. Colombo, Pietro Gandolfi, Samuel Giorgi… E di certo ne dimentico altri; non me ne vogliano.

Hai nuovi progetti a breve termine?

Mentre attendo risposte editoriali riguardanti un nuovo romanzo nerissimo, La Cisterna, ne sto scrivendo un altro a quattro mani con Luigi Boccia (con cui qualche anno fa ho firmato La notte chiama), una sorta di thriller storico con risvolti stregoneschi. Quanto mi piacciono le storie di streghe!

About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).

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