Cinema Stitches

Stitches

stitches coverA volte le cose semplici sono quelle che riescono meglio. Sembra una banale asserzione da nonno in cerca di cantieri cittadini, eppure nel caso di questo prodotto irlandese calza a pennello.

Stitches è un clown, un animatore di feste per bambini. Dopo una trombata volante con una stagionata ma appetibile MILF, salta a bordo della sua Seicento FIAT e completamente sbronzo si reca alla festa per il decimo compleanno di Tom. Qui trova un crocchio di teppistelli svalutanti e dispettosi che ne combinano di ogni, fino a farlo cadere dritto dritto su di un coltello poggiato male in lavastoviglie. L’omicidio viene catalogato ufficialmente come incidente e solo il piccolo Tom appare aver subito un reale trauma dalla faccenda, tanto più che, la notte stessa del fattaccio, gli tocca assistere ad uno strano e inquietante rito funebre in onore del defunto pagliaccio tenuto da “colleghi” truccati e parruccati. Sei anni dopo i bambini sono sedicenni con ormoni a mille  e idiozia in bocca sputata a profusione. La fine di Stitches sembra per quasi tutti loro un episodio completamente superato. Non per Tom, il classico ragazzino sfigato in camicia a quadri, innamorato della bella amichetta d’infanzia che ormai è nelle braccia dell’altrettanto fascinosetto musicista da liceo, arrogante e finto alternativo. Isolato e scagazzato da amici che lo mal sopportano e con una madre (presumibilmente separata e in carriera) che lo abbandona sovente in nome degli impegni, per Tom il ricordo di quel giorno drammatico di sei anni prima continua a insistere nella mente con Stitches che si ripresenta ossessivamente celato in strane allucinazioni e interpretazioni visive.Nonostante ciò, la vita va avanti e Tom si fa convincere dagli amici più stretti a  dare un party nella sua dimora approfittando di un ennesimo viaggio di lavoro della madre.  Occasione perfetta per la vendetta del fantasma di Stitches, che grazie al sabbath clownesco può riemergere dalla terra di camposanto e dar via al massacro dei marmocchi insolenti. è l’inizio di un roboante bodycount fino alla resa dei conti finale fra il demone e il protagonista Tom.

paJas3Conor Mcmahon è esponente interessante nella scuola horror irlandese di ultima generazione, branchia di quella britannica di cui tanto si è parlato negli ultimi anni. E dalla terra dei folletti continuano ad arrivare discreti prodotti, per lo più finanziati in larga parte con fondi statali e diretti da giovani cineasti entusiasti e piuttosto talentuosi. Dopo il ben distribuito Shrooms di Paddy Breathnach (2006), Isolation  di Billy O’Brien (2005), il discreto zombie movie Dead Meat (2004) dello stesso Mcmahon e Moth Diaries della spregiudicata Mary Harron, ecco Stitches un altro buon prodotto dall’isola di smeraldo, forse il migliore degli ultimi anni. Cattivo, goliardico, irriverente, colorato e nerissimo allo stesso tempo, Stitches è un film complessivamente divertente. Slasher surreale e vicino alla black comedy, fa forza sul tempo filmico perfetto, su tempi mai frenetici ma nemmeno compassati, sull’omaggio destrutturato al genere, sulla colonna sonora azzeccatissima, sulla prestazione nelle vesti del villain giullaresco del macchiettista Ross Noble decisamente entusiasmante. E si sarebbe forse potuto osare di più perchè qualche inserto pop eighties ulteriore e una maggiore caratterizzazione dell’antagonista dalla verde parrucca non avrebbero affato guastato. Omaggio destrutturato dicevamo, perchè lontano dalla seriosità dei Venerdi 13 o degli Halloween eppur slasher vero, incazzato e violento. Il personaggio di Stitches è uno strano incrocio fra  il Pennywise kingiano, Kruger, Captain Spaulding, Jason e Beetlejuice, cocktail sulla carta indigesto eppur fresco e godibilissimo. Il clichè degli studentelli stupidi da massacrare come bestie al macello è qui dichiarato fin da subito, mettendo lo spettatore all’interno di un patto nel quale le regole sono chiare. Si vedrà il già visto ma sarà esplorato da un angolazione particolare, da una prospettiva alternativa. I momenti esilaranti non mancano ma sulla bilancia prevale più l’aspetto horror di quello comedy e ciò è un bene perchè Stitches è un bel horror, ipertrofico e grottesco, forse a tratti spurio ma granguignolesco, caciarone,tamarro e nello stesso tempo (magia del cinema horror europeo in generale e britannico in particolare) così vicino a noi, così distante dalle logiche patinate di Hollywood.
 McMahon fa il verso al Craven di Scream ma ridipinge un quadro in acquarello, riesce in qualcosa di molto diverso dalla copia o dall’omaggio, riproponendo quell”horror che strappa un sorriso” con un linguaggio credibile, moderno, vicino alla nostra cultura adolescenziale e lontano dalle logiche da high school movie.

stitchesNonostante il budget non altissimo gli effetti speciali reggono grazie alla scelta azzeccata di estremizzare il tutto, di buttarla in bagarre con l’uso del gore “come se non ci fosse un domani”. Stitches si vendica attraverso un originale contrappasso da Dante’s inferno, riproponendo gli stessi scherzi interrotti e sbeffeggiati dai bambini sei anni prima e mutandoli in atti di morte gustosissimi. C’è di tutto, dalla testa aperta con strumenti da gelataio all’ ombrello aperto dentro un bulbo oculare e non mancano  combattimenti  e contatto fisico estremo come nei film di Craven di metà anni Novanta.

Gli attori sono giovani ma se la cavano bene. Menzione particolare a Ross Noble, ex clown nella vita e poi umorista di successo, qui alle prese con una riuscita rivisitazione nera del suo passato da artista di strada. Tommy Knight, Gemma-Leah Devereux, John McDonnell, Eoghan McQuinn, Lorna Dempsey, Harry Behan, Laila Stack, Callum Maloney completano il cast, con la Dempsey sempre più bona e sempre più hot dopo il bel corto fantasy Fairycatcher e Tommy Knight al suo primo “complete feature” da protagonista dopo diverse comparsate volanti.

Un buon film questo Stitches, lo ripetiamo ancora, coraggioso nell’insistere sul personaggio del clown maledetto, qui reso mai troppo sopra le righe ma mai nemmeno depresso o malinconico, tanto da umanizzare e rendere simpatico questo mostro per la sua voglia di fare pulizia di una generazione scellerata e colpevole di non avere limiti sociali, educativi, scolastici, affettivi, proprio come i punk ladri e assassini del giustiziere bronsoniano, i Drughi di kubrick, o i Kids tratteggiati da Harmony Korine. E chi di noi, in tutta onestà, in certi sabati sera non vorrebbe fare un pupazzo con gli intestini di orde di sedicenni ubriachi urlanti e troppo stupidi per essere veri, assiepati nelle piazze come stanziali parassiti nelle nostre borghesi seratine a mangiare il gelato con la fidanzata? C’è dunque un pò di Stitches in ognuno di noi? Probabilmente si.. e non c’è nulla da ridere.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=BjpvHBndhNM

Stitches - VOTO: /5

Anno: 2012 - Nazione: Irlanda - Durata: 85 min.
Regia di: Conor McMahon
Scritto da: Conor McMahon-David O'Brien
Cast: Ross Noble - Tommy Knight - Gemma Leah Deveraux - Lorna Dempsey -
Uscita in Italia: Aprile 2013 - Disponibile in DVD:

About stefano paiuzza
Appassionato d'horror da tempi recenti ma affascinato dalla paura da sempre. Ama in particolar modo il cinema europeo ed extra hollywoodiano in genere. Sogna una carriera come critico cinematografico e nel frattempo si diletta tra letture specifiche e visioni trasversali. Lavora a stretto contatto con la follia o forse è la follia a lavorare su di lui. Se fosse un regista sarebbe Winding Refn, uno scrittore Philip Roth, un animale una tartaruga. Ha pronto uno script per un corto ma non lo ha mai fatto leggere. Citazione preferita: "La dittatura è dentro di te" Manuel Agnelli.

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