Roger Avary (Le Regole dell’Attrazione, Killing Zoe) si è ufficialmente messo al lavoro sul sequel del più che discreto Silent Hill, tie-in del 2006 tratto dall’omonimo videogioco horror Konami. Prodotto dalla Davis Films, il secondo capitolo della serie verrà girato nei primi mesi del 2010; non è ancora stato reso noto il nome del regista.
Il noir tagliente Iniezione Letale di Jim Nisbet fa capolinea in libreria.Jim Nisbet, consacrato autore di thriller e hard boiled, ci narra questa feroce storia.
Ryuhei Kitamura, già regista del più che discreto Midnight Meat Train , dirigerà per la Our Thing Productions un adattamento cinematografico del racconto Parto in Casa del Re Stephen King, contenuto nell’antologia Incubi & Deliri e nato come lavoro su commissione per un’altra antologia, quel Book of The Dead del 1989 ispirata dagli zombie creati da George Romero.
La pellicola esordirà nelle sale di mezzo mondo, Italia compresa, il 20 novembre 2009.Manciata di nuove immagini inedite e sinossi ufficiale per l’atteso Twilight – New Moon , secondo capitolo diretto da Chris Weitz della saga tratta dai romanzi di Stephanie Meyer.
In questo senso Il Messaggero è una pellicola a rischio zero, intrattenimento horror confortante nei suoi confini ben definiti, con un minimo di ritorno economico garantito.1987: la famiglia Campbell si è appena trasferita in un grande villa vittoriana nel Connecticut per agevolare le cure del giovane Matt, malato di cancro. Ma quello che ad una prima, frettolosa valutazione si prospettava come un buon affare immobiliare, nasconde un passato inquietante e oscuro, l’indelebile impronta lasciata tra quelle pareti da pericolosi e macabri esperimenti con il regno degli spiriti effettuati dall’allora titolare delle locali pompe funebri tramite le capacità medianiche del giovane figlio Jonah.
Nella pellicola originale tratta da un racconto di Donald Westlake, il protagonista Bruno Davert è un chimico che viene improvvisamente licenziato dall’azienda in cui lavora fedelmente da ormai quindici anni.Incassato grazie a Thirst il premio della giuria all’ultimo festival di Cannes, Park Chan Wook è immediatamente ritornato in pista, annunciando la messa in cantiere di un progetto nuovo di zecca: il regista koreano sarà impegnato nel remake di Le Couperet – The Axe il titolo internazionale – , efficace thriller di Costa-Gavras del 2006.
Sarà David Gordon Green (Undertow, Snow Angels) ad occuparsi della direzione e della cosceneggiatura del remake.Annunciato e poi affondato, resuscitato e definitivamente confermato, il remake dell’argentiano Suspiria sembra ormai prendere forma concreta per mano di Luca Guadagnino, già regista di Melissa P. e da un paio d’anni calatosi anche nelle vesti di produttore con la fondazione della tricolore First Sun.
Annunciato già per l’estate 2010, l’esordio nell’horror-3D dei Weinstein Bros vedrà catapultare nella terza dimensione nientemeno che Michael Myers.Tempi grami anche per la Dimension Films: assediati dalla crisi economica e da una certa, generale stanchezza creativa di ormai lungo corso, anche i fratelli Weinstein sembrano intenzionati ad indirizzare i propri sforzi produttivi verso l’ultima, traballante ancora di salvezza dell’industria cinematografica: il 3D. E lo faranno senza esclusione di colpi, andando subito a pescare il pezzo più pregiato del proprio rooster…
“Il mio scopo è quello di mantenere lo stile e l’eleganza formale del primo capitolo”.Annunciato già da qualche mese, il sequel dell’ eco-revenge movie coreano The Host sembra muovere finalmente i primi passi. Nulla di eccezionale, se non le prime dichiarazioni dello sceneggiatore e la primissima immagine del futuro mostro.
Si metta il cuore in pace chi vedeva nel regista australiano il naturale e quasi ovvio erede di una certa scuola horror aussie tutta frattaglie e demenzialità.L’omonimia non inganni: il Jonathan King regista di quell’Under the Mountain pericolosamente simile ad una spiazzante teen-adventure disneyana non può avere nulla a che vedere con la brillante mente alla testa delle pecore mannare di Black Sheep. O forse sì?