E’ tutto così sbilenco da diventare delizioso, tutto così genuinamente folle da dover generare l’applauso a scena aperta.Quando un giovane americano si perde in Europa, un gruppo di giornalisti collegano la sua scomparsa a un remoto villaggio in Polonia chiamato Alwainia. Arrivati nel paese scopriranno una realtà inaspettata che li poterà faccia a faccia col demonio.
Dalla Corea, una fiaba nera che centra solo in parte gli obbiettivi e non convince del tutto.Spiazzante. Questo il primo aggettivo che salta alla mente davanti a questa pellicola coreana del 2007, firmata da Pil-Sung Yim, regista con un solo altro lungometraggio al suo attivo (“Namgeuk-ilgi”, del 2005). Spiazzante, non necessariamente nel senso positivo del termine, ma nemmeno totalmente negativo. Un film che cambia registri narrativi molto, troppo rapidamente, affrontandoli tutti con eccessiva fretta e superficialità, senza approfondirli.
Savage County è rivolto agli adolescenti americani con la fissa dell’horror e troppo spaventati (o castigati) per andare al cinema o al videonoleggio. Ma perchè propinare loro questa robaccia?Il diploma: tempo di cambiamenti e di speranze. Nell’universo horror, anche di sventure. A volte le cause sono di forza maggiore (Non Entrate In Quella Casa, 1980), altre volte ci pensa la sconfinata idiozia messa in mostra senza ritegno dai protagonisti. E’ questo il caso di Savage County.
Siamo al punto di non ritorno del mockumentary, un oggetto mutaforma che non è un remake eppure vive di riflesso di almeno altri venti film inseguendo un filo invisibile di dabbenaggine indisponente e prevedibile.Nel 2007,il governo del New South Wales decise improvvisamente di interrompere un piano che prevedeva di utilizzare l’acqua nei vari tunnel della metropolitana al di sotto della stazione di St James a Sidney. Nel 2008 una giornalista di nome Natasha Warner organizzò una squadra di quattro persone con lo scopo di recarsi in quel luogo ormai abbandonato. Ecco la loro storia.
Il lavoro di Charlie Minn, a dispetto di titolo e copertina (ingannevoli) è un documentario sugli agghiaccianti avvenimenti del 10 febbraio 1990.Quel giorno, nella città statunitense di Las Cruces, due individui fecero irruzione in un bowling e aprirono il fuoco… Nonostante il riferimento craveniano, A Nightmare In Las Cruces non ha nulla a che vedere con Elm Street nè con l’horror inteso come genere cinematografico.
In ESCLUSIVA EUROPEA la modella e web-designer canadese Ariel Rebel ci parla a cuore aperto di Decorus Chaos, il nuovo intrigante serial horror del web.Dopo l’anticipazione con tanto di teaser (qui), ecco finalmente svelato il nuovo progetto della DiggerFilms che vede la partecipazione di Ariel Rebel, volto giovane del panorama cinematografico alle prese con un mondo tutto nuovo (ma non troppo).
Il padrone de “La casa dei mille corpi” si dà agli spot per gli ammorbidenti!Tra un ciak e l’altro durante le riprese del suo ultimo lavoro “Lord’s of Salem“, Rob Zombie ha diretto un nuovo spot per la Woolite Commercial: intitolato “Torture”,mentre aspettiamo con ansia il nuovo film godiamoci intanto questo simpatico spot.
Sugge vorace dalla tetta prodiga della cultura cinematografica statunitense, questo Eaters, interessante e orgoglioso prodotto 100% italiano, che sorprende per qualità, supera ogni aspettativa, ma alla fine non convince del tutto.Il film, a firma Marco Ristori e Luca Boni, è uno zombie movie che deve molto più che un semplice tributo ai film di Romero e alle varianti più aggressive dei vari L’Alba dei morti viventi e 28 giorni dopo. In Eaters la tradizione italiana degli zombie movies (che vede proprio registi quali Romero e Fulci tra i nomi più celebri) viene però abbandonata e rielaborata in una rilettura moderna del genere in chiave extreme action.
Siete alla ricerca di un compendio che riassuma tutti i mockumentary horror degli ultimi anni? Allora ESP – Fenomeni Paranormali è il film che fa per voi. Siete alla ricerca di adrenalina, alta tensione, risvolti imprevedibili e una buona dose di paranormale? Allora lasciate perdere ESP e noleggiate, piuttosto, Poltergeist.
Siamo davanti a una perfetta opera grindhouse senza i trucchetti di sgranatura dei vari Rodriguez e Tarantino, un atto d’amore sincero verso il cinema del terrore passato.Dieci anni dopo aver brutalmente ucciso due giovani fanciulle, un pericoloso serial killer riesce a fuggire dall’istituto psichiatrico dove era stato rinchiuso, per tornare nel suo macabro covo, il Dark Ride, una sorta di tunnel dell’orrore dove si è divertito a trucidare decine di vittime. La fortuna vuole che proprio in quel momento un gruppo di giovani studenti in vacanza, decida di fare una visita al Dark Ride, elettrizzati dall’idea di addentrarsi in quel luogo ancora avvolto dal terrore.
Salve a tt, il film l'ho visto e...
Mi è piaciuto molto! Il modo in cui...
L'ho finito di leggere ieri sera e sinceramente...
Beato te che puoi permetterti di scartare un...
Bella storia!...
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