Category: Cinema

rats notte di terroreBruno Mattei e Claudio Fragasso dirigono Rats – Notte di terrore (1984), un horror d’exploitation che fonde in maniera geniale post-atomico, animali assassini e gore

La coppia Bruno Mattei – Claudio Fragasso, dopo Virus e L’altro inferno, dirige nel 1984 un nuovo horror, Rats – Notte di terrore: completamente diverso dai precedenti, mescola il gore con il post-atomico in una maniera folle e geniale come solo in quegli anni si poteva fare. Rats, più ancora dei due precedenti, è infatti un horror squisitamente eighties. Su imitazione dei modelli americani in stile 1997: Fuga da New York, in Italia avviene il boom del genere post-atomico, cioè quei film d’azione ambientati in un futuro apocalittico su una Terra devastata dalle guerre nucleari (pensiamo ai Nuovi barbari di Castellari, per esempio). Mattei e Fragasso si inseriscono nel filone in maniera del tutto originale, creando una storia fantascientifica contaminata con il genere “animali assassini” e ricca di elementi horror. Come regista è accreditato Vincent Dawn (pseudonimo di Bruno Mattei).

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The-Babadook-trailer-dellhorror-di-Jennifer-Kent-2Il film horror che ha terrorizzato il Sundance

Nel recentissimo Sundance Film Festival gli amanti dell’horror sono stati attirati da un titolo in particolare: The Babadook. La pellicola, scritta e diretta dall’esordiente Jennifer Kent, è stata prodotta e girata in Australia, per poi essere presentata in anteprima al Sundance, dove ha riscosso ottime recensioni di pubblico e critica.

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affiche-L-Autre-enfer-L-Altro-inferno-1981-2Bruno Mattei e Claudio Fragasso dirigono L’altro inferno (1981), un folle e geniale horror che mescola il filone demoniaco con la nunsploitation

È possibile riunire – in un solo film – horror demoniaco, gotico, thriller e nunsploitation? La risposta è sì, se siamo nei gloriosi anni Ottanta e alla regia ci sono Bruno Mattei e Claudio Fragasso. Negli eighties, i due geniali registi realizzarono in coppia – con un sistema che poi vedremo – tre horror (se escludiamo Zombi 3, a cui aggiunsero scene al girato di Fulci): Virus (1980), L’altro inferno (1981) e Rats (1984). Tre horror feroci e divertenti: uno zombie-movie apocalittico il primo, un misto gotico-demoniaco il secondo, un post-atomico orrorifico il terzo. L’altro inferno, fin dal titolo, si pone come una sorta di continuazione dell’Inferno argentiano, mescolando però vari sottogeneri: il risultato è un horror folle (nel senso buono) e visionario oltre ogni limite.

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coverQuando la bruttezza si erige imponenente capita che l’effetto sia paragonabile allo stupore di un bambino innanzi a un piatto di cervella.

Amityville  Asylum è un film brutto, sciatto, vuoto, lento, mal girato, privo di mordente e suspence, mai credibile. E’ tutto talmente gretto e imbarazzante da stupire, da lasciare attoniti ma nello stesso istante commossi innanzi alla sfacciataggine amatoriale spacciata per prodotto fruibile su un grande schermo o, anche solo, per una distribuzione che esca dai sobborghi di Rimini o di Birmingham. La colonna sonora. In tutto il marasma produttivo è la colonna sonora l’elemento che fa realmente irritare oltre l’umana sopportazione, perchè passi la telecamera traballante, passi il plot assurdo stipato di idiozie che per chi, come il sottoscritto, lavora nella psichiatria, risultano medioevali, irritanti e becere, passi persino l’attore madrelingua inglese intenzionalmente costretto all’accento est europeo, ma un accompagnamento sonoro da prima lezione alle medie di tastiera Bonelli proprio non lo si può sopportare, è istigazione al suicidio.

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zombi ass 1Zombie, meteorismo e tentacle rape: Noboru Iguchi e la follia dissacratoria made in Sushi Typhoon.

Quando ci si sente stanchi e delusi da certo cinema autoproclamatosi alternativo, cult, destabilizzante. Quando si crede che l’unico modo per avere originalità e divertimento sia rispolverare classici di decadi passate. Quando si pensa di aver ormai già visto tutto…è in quel preciso momento che Noboru Iguchi esce dall’ombra e colpisce con un’esplosione di assurdità e delirante follia ogni cosa che pensiamo di sapere. 

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Lontanamente ispirato a “From Beyond”, l’esordio di Blair Erickson mette tanta carne al fuoco finendo col fare confusione. Un horror sci-fi che regala comunque spunti interessanti.

Prodotto da Zachary Quinto (!) e basato in maniera molto ma molto vaga su “From Beyond” di H.P. Lovecraft, The Banshee Chapter mette insieme stili diversi, partendo dal mockumentary, passando per il found footage e richiamando qua e là un po’ tutti i tipi di horror sci-fi usciti negli ultimi anni. Il film parte da un fatto reale, ovvero gli esperimenti compiuti dal governo degli Stati Uniti sulla popolazione (il cosìddetto progetto MKUltra) per cercare di controllarne le menti o cambiarne in qualche modo il comportamento.

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il-segnato_coverUno spin off di Paranormal activity in salsa latino americana. Evitabile.

Oxnard, California. Il giovane Jesse dice parole di saggezza nel suo discorso di commiato dopo il diploma alla high school. Poi passa ai fatti: bagordi e festeggiamenti vari con il suo amico Hector per celebrare la “liberazione”. A casa, Jesse sente strani rumori e voci provenienti dall’appartamento della vicina Anna, una donna piuttosto bizzarra. Sbirciando, Jesse ed Hector vedono una donna nuda, su cui Anna sta disegnando simboli magici probabilmente nell’ambito di un rituale occulto. I ragazzi ne deducono che Anna sia una strega e sono incuriositi. La loro curiosità aumenta quando poco tempo dopo Anna viene trovata uccisa e comincia una maledizione che avrà proprio Jesse come vittima.

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locandina“Non avere paura”.

Da un racconto breve del drammaturgo russo Nikolaj Gogol’ contenuto nella raccolta Mirgorod – già portato sul grande schermo dalla cinematografia sovietica nel 1967 – una pellicola ibrida tra fantasy, horror e grottesco che sta sbancando i botteghini russi con 17 milioni di dollari incassati nel solo primo weekend di proiezione.

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ghostshark-posterGhost Shark è l’ennesima folle opera del canale americano SyFy, ormai conosciuto in tutto il mondo per il recente Sharknado.

Ghost Shark cerca di sfruttare la celebrità conquistata dagli squali con un’idea che non si può fare a meno di definire geniale (avevate mai visto uno squalo fantasma? Zombie magari, fantasma no!) ma il risultato non convince completamente. Due pescatori, padre e figlia, stanno partecipando all’annuale rodeo di pesca alla ricciola. Vicini allo scadere del tempo massimo per pescare, la loro ultima preda viene mangiata da uno squalo bianco, segnando la loro sconfitta. I due pescatori decidono di prendersi almeno la loro rivincita nei confronti dello squalo che cominciano ad attaccare con ogni mezzo a loro disposizione (e sono assurdamente tanti), dandogli il colpo di grazia con una piccola granata che tenevano di scorta insieme alle esche.

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red-krokodil_coverUn film affascinante, ma appesantito da troppi velleitarismi inutili.

Russia, in un appartamento di una qualsiasi città devastata un uomo, dipendente dalla droga krokodil, rimesta tra allucinazioni e martoriazione della propria carne. Senza mai uscire dalla casa ma viaggiando all’interno di se stesso, vede scontrarsi il desiderio di libertà con i demoni della droga e la scarnificazione effettiva che produce lentamente sul suo corpo.

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