
Si chiama Paranmanjang, “una vita piena di alti e bassi“, ed è il corto con cui l’acclamato regista coreano, in coppia col fratello Chan-kyong Park, ha voluto dare una bella lezione di cinema armato di un semplice melafonino.Un corto di trenta minuti di matrice fantastica, girato con quello che è il feticcio tecnologico dell’ultima stagione, L’I-Phone 4. Nulla di nuovo, dite? Nemmeno se a girarla non è un rampante studente di cinema ma Chan-Wook Park, padre de La Trilogia della Vendetta e del superbo Thirst ?
In Invitation Only non c’è nulla, nemmeno quella disperata ricerca di sempre più fantasiose soluzioni gore che ha nei fatti mostrato il fianco scopertissimo del genere.Al giovane autista Wade (Bryant Chang) non sembra ancora vero che il proprio ricco capo gli abbia concesso la possibilità di partecipare a un’esclusiva festa dell’alta società in sua vece. Insieme ad altri quattro nuovi ospiti, il ragazzo si ritrova catapultato in una serata dominata da esponenti di spicco della società, donne bellissime, alcool a fiumi e la possibilità concreta di vedere realizzato il proprio sogno più nascosto.
Ora qualcosa di strano sta succedendo a bordo di un volo per Nashville…Considerato che l’idea di fermarsi ad un primo e già di per sè abbastanza inutile capitolo non è nemmeno passata di sfuggita nelle teste dei capoccia della Screen Gems, non dev’essere stato facile ideare un sequel che non pestasse un’altra volta i piedi a [REC] e ai suoi ormai tre sequels. Poi il colpo di genio: fuori il complesso residenziale, dentro l’aeroporto. Wow.
“Non credo che gli elementi classici dell’horror e quelli tipici della commedia siano così differenti“.E’ una delle pellicole più belle della scorsa stagione: violenta, disperata e visivamente eccezionale, il sudcoreano I Saw The Devil potrebbe – ovviamente – non raggiungere mai i lidi italiani. Nella speranza che qualcosa si muova, vi proponiamo quattro chiacchiere con il suo regista Jee-woon Kim. Tnx to Bloody-disgusting.com.
Rare Exports è una sorta di favola nera che può permettersi un vestito piuttosto serioso in virtù del sottile ma ficcante senso del surreale di cui è intrisa.Nel cuore delle Korvantunturi, a 486 metri di profondità nella catena montuosa che incorona la punta estrema della Finlandia, è conservato e imprigionato il più stupefacente segreto che il folklore natalizio possa ricordare. Un segreto che smentirà molte delle nostre credenze sulla festa più benevola dell’anno, e che trascinerà il piccolo Pietari (Onni Tommila), il padre Aimo (Jorma Tommila) e i loro amici in un’avventura che metterà a repentaglio la propria vita e il futuro dei bambini di tutto il mondo.
La pellicola è uscita nelle sale lo scorso 4 marzo.Gli esseri più voraci e spietati della stagione hanno da poco invaso le nostre sale: per chiunque non abbia ancora avuto occasione di incrociare le loro zanne, abbiamo quattro clip nuove di zecca come, ehm, antipasto di Piranha 3D. Buona visione.
Le riprese di Djinn inzieranno negli Emirati Arabi il prossimo 20 marzo.“Questo film spaventerà chiunque, non importa nè dove tu viva, nè in cosa tu possa credere“, parola di Tobe Hooper, maestro dell’horror e ora alfiere del nostro genere preferito nelle sabbiose terre saudite con ill prossimo Djinn.
La pellicola è in rampa di lancio all’ultima edizione del SXSW Film Festival di Austin, Texas, mentre mancano ancora le date relative alla distribuzione home video.L’ultima trovata in ordine di tempo proveniente da quell’augurabile e in via di resurrezione pratica cinematografica chiamata antologia è rigorosamente inglese, promettente e dedicata alle psicopatologie sessuali: ecco a voi Little Deaths.
La via norvegese al sottogenere più cool del momento, il muckumentary, è sostanzialmente un’idea buona e i mille modi per sfruttarla fino all’osso.Investigando su quelli che sembrano essere nient’altro che casi di cronaca nera riconducibili a qualche orso selvatico, tre studenti universitari entrano in contatto con un misterioso cacciatore, schivo e osteggiato dall’intera comunità di cacciatori d’orsi norvegesi.