Serie TV Under the Dome 1×06 – The Endless Thirst

Under the Dome 1×06 – The Endless Thirst

dome the endlessLa sete a Chester’s Mill porta nuove domande a cui nessuno sa ancora rispondere. La speranza è che almeno gli sceneggiatori ne siano capaci.

Sei episodi. Tanto ci ha messo Under the Dome a mostrare qualcosa di realmente decente. Certo, potrebbe essere un caso, ma la direzione presa dallo show parrebbe essere quella giusta: limitiamo storyline inutili e siparietti idioti e via alle interessanti implicazioni che crea una cupola gigantesca e indistruttibile sulla testa, dalla quale non si può fuggire. The Endless Thirst segna uno spartiacque, a metà stagione, fra le debolezze inaccettabili della prima parte e le debolezze quasi inaccettabili di questo inizio seconda.

Sì, perché non pensiate che di colpo siano sparite le scemenze, i personaggi random che spuntano a caso all’occorrenza, il morto del giorno, le scene “uccidi lo sceneggiatore” e i cliché. Tutto questo c’è ancora, solo che qui inizia ad esserci anche qualcos’altro: una trama sensata.

dome-the-endless-thirst-ftrL’emergenza principale dell’episodio, perché in ogni episodio devono inventarsi un’emergenza altrimenti a tredici non ci arrivano, è la crescente scarsità d’acqua potabile. A causa di un incidente, la cisterna di Chester’s Mill si svuota irrimediabilmente e la situazione si fa maggiormente preoccupante quando Dale e Linda scoprono che il lago dalla quale la città ricava l’acqua è stato inquinato dal metano, probabilmente fuoriuscito da una tubatura tagliata dalla caduta della cupola. La popolazione viene presa dal panico e da tranquilla città di provincia, Chester’s Mill si trasforma in una bolgia di sciacalli. Mentre Dale, Linda e il personaggio random alla quale hanno affibbiato un distintivo cercano di tenere sotto controllo, senza molto successo, il caos, Joe e Norrie sono in cerca di una dose di insulina per Alice, ormai allo stremo a causa del diabete. Quando vengono trovati da Julia e Dodee, le due donne si rendono conto che i ragazzi sono collegati alla cupola, restando di sasso dopo aver visto il video girato da Joe. Ma finalmente, la chicca dell’episodio, Angie riesce a scappare e a trovare aiuto! Appena prima di venire quasi violentata e salvata da Dale che, impossibilitato a farlo, per portarla in ospedale la consegna a…Big Jim. Si potrebbe gridare di disperazione, ma questa volta gli sceneggiatori donano al personaggio un po’ di carattere e Angie, di fronte al padre del suo sequestratore, si dimostra pragmatica.

dome the endless 4Fin qui, la trama sembra migliorare miracolosamente, ma è meglio frenare gli entusiasmi, se mai ce ne fossero. E il perché è riassumibile in qualche particolare di The Endless Thirst. La cisterna della città, o meglio il grosso tubo per prelevare l’acqua, viene colpito da un camion che sbanda: dopo circa una settimana che la cupola ha bloccato tutto e tutti, da dove arriva e dove pensa di andare un camion da trasporto? Perché Dale e Julia si baciano, in una scena cliché telefonata fin dal primo episodio, rigorosamente sotto la pioggia scrosciante rischiando un malanno per la quale non ci sarebbero medicinali? Perché una volta che inizia a piovere, e quindi l’emergenza acqua rientra, i cittadini che poco prima si stavano letteralmente uccidendo a pugni, diventano improvvisamente migliori amici? Perché hanno tutti aspettato l’ultimo minuto per procurarsi delle scorte, dopo una settimana di isolamento sotto la cupola? Tanti perché, le solite risposte riconducibili a chi, una sceneggiatura così, la scrive.
È quasi certo che la maggior parte di coloro che hanno letto il romanzo di King siano contrariati, per non dire di peggio, rispetto alla strada intrapresa. E non serve a niente neanche nascondersi dietro a un dito dicendo che il Re è uno dei produttori. Sappiamo che spesso è quasi esclusivamente un titolo onorifico che danno agli autori delle opere adattate. Il vero problema è la tendenza, e il successo che la serie sta ottenendo la alimenterà temo a dismisura, a portare avanti una serie anche quando questa non ha più niente da raccontare. The Dome, come romanzo, non è palesemente adattabile in più di 6 o 7 episodi. I fan si mettano il cuore in pace, la prima stagione conta 13 episodi e ce ne sarà una seconda. Dimenticatevi il romanzo o smettete di seguirla.

Come scritto ad inizio recensione, qualcosa di decente c’è, ed è apprezzabile. Purtroppo non basta, ma se si intravede la luce in fondo al tunnel, è già una grande conquista. Speriamo solo che non sia un treno in corsa contromano.

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