Cinema Jug Face

Jug Face

Jug-Face-Official-Poster-Released Sacrifici umani e volti modellati su brocche di creta scandiscono la vita di una comunità dei boschi americani in questo piccolo horror dalle tinte drammatiche

In una piccola comunità dei boschi americani vige il culto della “Fossa”: periodicamente si offre a questa divinità un sacrificio umano per propiziare la fertilità della prossima stagione o cercare rimedio a eventuali sventure. La vittima che verrà sgozzata sul bordo di questa fossa viene individuata tra i membri della comunità dalla stessa entità che fa modellare allo sciamano di turno il volto della persona su una brocca di creta. La giovane Ada scopre casualmente di essere la prossima e nello stesso tempo di essere incinta, decide quindi di nascondere la brocca e fuggire, scatenando disastrose conseguenze sulla comunità.

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Horror dalle forti tinte drammatiche, questo low budget scritto e diretto da Chad Crawford Kinkle e prodotto niente meno che da Lucky Mckee (The Woman, May, Red) è un vero gioiellino, soprattutto poiché porta una boccata d’aria fresca nel mare dei remake, reboot, omaggi e mockumentary che sembrano avere il monopolio del genere in questo periodo. La forza sta nell’aver creato una storia nuova, una piccola mitologia deviata in grado di generare sin da subito – anche grazie ai curati titoli di testa animati – una giusta atmosfera malata e nello stesso tempo credibile. Non è certo la prima volta che il cinema ci porta tra i boschi a fare la conoscenza di mondi chiusi e lontani dalla civiltà (Un tranquillo weekend di paura su tutti), ma in questo caso la componente sovrannaturale non stona col contesto. Attraverso scarni ma attenti tratti viene delineato il quadro della comunità: poche famiglie, si mantengono vendendo alcolici distillati ai locali della vicina città, vivono in baracche e stipulano accordi per le future unioni in seno al gruppo, ogni contatto con ciò che è al di fuori dei boschi è vietato.

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In tutto ciò non risulta assurdo pensare al culto della Fossa e nemmeno al rapporto incestuoso tra la nostra protagonista Ada e suo fratello: l‘innocenza della ragazza, nella sua vita semplice, dovrà fare i conti con la brocca fatale e una famiglia oppressiva che ha già individuato con chi sistemarla. L’elemento forse più “horror” della pellicola va cercato quindi non nelle morti sacrificali o nelle visioni di Ada, quanto forse nel torbido ambiente chiuso di queste famiglie e nei loro rapporti sicuramente poco convenzionali: la severa e cattivissima madre di Ada, interpretata da una brava quanto irriconoscibile Sean Young, terrorizza col solo sguardo, ed è disposta come tutti a passare sopra a qualsiasi cosa per rispettare la volontà della Fossa, mentre il padre, un ottimo Larry Fessenden, al comando della comunità, è autoritario ma nello stesso tempo mostra una sensibilità più comune. Per quanto concerne invece l’elemento esterno, questo viene rappresentato come via di fuga per Ada, un non-luogo in cui la comunità non potrà più rintracciarla, si rivelerà invece tutt’altro e la meschinità dell’uomo non tarderà a manifestarsi.

Privo di spettacolarizzazioni ed effetti speciali eccellenti, sorretto da una colonna sonora drammatica e folk nello stesso tempo (firmata Sean Spillane), il film, pur con un finale poco entusiasmante ma necessario, si conferma una perla, giocando con un terrore più sottile e rispolverando scomode paure ancestrali.

Jug Face - VOTO: 3.5/5

Anno: 2013 - Nazione: USA - Durata: 81 min.
Regia di: Chad Crawford Kinkle
Scritto da: Chad Crawford Kinkle
Cast: Lauren Ashley Carter - Sean Young - Sean Bridgers - Larry Fessenden -
Uscita in Italia: INEDITO - Disponibile in DVD: NO

About Alessandro Cruciani
Cresciuto nella provincia di Viterbo a pane e film, tra notti horror e combattimenti alla Van Damme, ha coltivato questa passione arrivando a creare gruppi di folli appassionati di cinema su facebook e a collaborare con alcune recensioni su www.bizzarrocinema.it e wwww.horror.it. Al di fuori del lavoro ama leggere, ascoltare musica e divorare serie tv.

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Comments

Posted On
set 01, 2013
Posted By
Borgy

Mi ricorda tanto (ma proprio tanto) “La festa del raccolto” con qualche revisione e modifica. Sembra promettente…se mai riuscirà ad arrivare nelle sale e rimanere in programmazione più di due giorni.

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