Cinema Haunting in connecticut 2: ghost in Georgia

Haunting in connecticut 2: ghost in Georgia

movieposterTra Lucio Fulci e Amityville horror un buon seguito pieno di trovate.

Poco dopo essersi trasferiti nella loro nuova casa in una zona rurale della Georgia, Andy e Lisa scoprono che la loro figlia Heidi vede strane e misteriose presenze che altri non riescono a notare. E’ soltanto l’inizio di un incubo che li porterà faccia a faccia con una strage avvenuta durante gli inizi del secolo.

Il primo film era uscito da noi come Il messaggero ed era un robusto horror paranormale con qualche buon attore (Virginia Madsen soprattutto) e un efficace colpo di scena finale, ma purtroppo lo si dimenticava troppo presto, malgrado il buon successo di pubblico. Un seguito non era atteso da nessuno, ma ecco che arriva inaspettato questo Haunting in Connecticut 2 dove l’azione, a discapito del titolo, viene spostata in Georgia. Sempre basato su fatti accaduti (a testimoniarlo sono i veri protagonisti ripresi nei titoli di coda) e sempre fantasmi e possessioni al centro, con solo la variante che, più di una volta, il film inquieta e spaventa. Per fortuna.

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Raro caso quindi di un seguito più efficace dell’originale, beneficiato anche nella realizzazione da un budget non da noccioline (9 milioni di dollari) e da un regista alla sua opera prima è vero ma con le ossa fortificate come montatore in diversi B movie horror (New daughter con Kevin Costner e White loise 2, tra gli altri). Non si può parlare di un nuovo Orson Welles del cinema, ma di un buon esordiente che si dimostra capace di usare al meglio la macchina da presa con inquadrature suggestive e non banali, che riesce a girare efficacemente una sceneggiatura che mischia con cinefilo gusto diversi horror recenti e no. L’ispirazione più evidente è Lucio Fulci e il suo Paura nella città dei morti viventi: stessa idea di un terrore lovecraftiano che arriva a consumare le vittime in primis dal di dentro (lì Daniela Doria che vomita i propri intestini qui la rossa Kate Sackhoff che espelle dalla bocca ago e filo da cucito, ma anche la piccola protagonista che rigurgita vermi). In più viene messo in scena un linciaggio color seppia che non può far ricordare con gusto il cult L’aldilà avvalorato dalla presenza di uno villain zombi così simile allo Schweick del capolavoro italiano (e dall’apparizione improvvisa di una cieca). Haunting in Connecticut 2 non è però solo Fulci, ma un’opera citazionista che, per fare il paragone con i primi magnifici albi Bonelli di Dylan Dog, ripensa e ripropone in chiave inedita situazioni già viste in altri horror, a volte riuscendo nell’intento in maniera davvero egregia.

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Se il Mister Gordy che infesta gli incubi della piccola Emily Alyn Lind (meno fastidiosa della media delle attrici bambine) non può non accendere nella mente il ricordo di Julian Beck (il reverendo Kane che canta mellifluo “Il signore è nel suo tempio”) nel bellissimo Poltergeist 2: l’altra dimensione, il colpo di scena finale, scotto da pagare alla formula del precedente film, è debitore invece del remake di Amityville horror diretto da Andrew Douglas (e la formula famiglia più cane in fuga di conseguenza lo è dell’originale di Rosenberg). Haunting in connecticut 2 ha atmosfere inquietanti e uno sviluppo della suspense che non annoia mai neppure quando l’horror non è in scena. Merito di un gruppetto di attori efficace (tra i quali i migliori sono i due protagonisti, il Chad Michael Murray de La maschera di cera, e la bella Abigail Spencer del pasticcio Cowboys contro alieni), supportati da una sceneggiatura ad opera di David Coggeshall più attenta della media alla psicologia dei personaggi. Il film non gronda sangue ed effettacci di macelleria, ma è un buon prodotto capace di regalare dei sani brividi, materia sempre più scarseggiante in un horror e da benedire senza dubbio.

Haunting in connecticut 2: Ghosts in Georgia - VOTO: 3/5

Anno: 2012 - Nazione: USA - Durata: 85 min.
Regia di: Tom Elkins
Scritto da: David Coggeshall
Cast: Abigail Spencer - , Chad Michael Murray - Katee Sackhoff - Emily Alyn Lind - Grant James
Uscita in Italia: no - Disponibile in DVD: no

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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