Il romanzo di Pietroselli tra i misteri di una Roma dilaniata e una fine del mondo preannunciato
Roma, 1599. Un antiquario ritrova, tra le proprietà di Francesco Cenci, un reperto singolare: un teschio deforme, di dubbia provenienza, che sottopone subito alla supervisione di Grifo e Leonia, due emissari di Rodolfo II. Leonia, tra i due, è piuttosto certo: il teschio appartiene a tale tale Maestro del Monogramma, autore dell’Alfabeto di Erode, un libro carico di simbologie ed incisioni al limite del blasfemo che lo hanno esposto ad una condanna da parte dell’Inquisizione. Un libro preziosissimo, peraltro, di difficile, difficilissima reperibilità. E mentre a Roma sta per arrivare l’inferno sulla terra, Leonia parte alla ricerca di questo preziosissimo reperto, inconsapevole delle estreme difficoltà che gli si presenteranno lungo la strada.
Scritto dalla giovane promessa letteraria Massimo Pietroselli (vincitore, negli anni, di numerosi premi di genere), Alphabetum è tuttora uno dei libri più letti, scaricati in e-book e richiesti degli ultimi mesi.
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.
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