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A Fantastic Fear of Everything

Sono due i nomi attorno cui idealmente graviterà il film: Crispin Miller e Simon Pegg.

Negli ultimi anni il salto professionale nella bolgia di Hollywood  ha relegato Simon Pegg a ruoli di caratterista di successo in mega produzioni action – Ghost Protocol – o di efficace voce di film d’animazione, rubandogli nei fatti quei ruoli di primissima fila per cui abbiamo imparato ad amarlo. Almeno fino ad ora.

Sinossi ufficiale: Jack è un autore di di racconti per bambini riciclatosi scrittore di gialli: per lui il certosino lavoro di ricerca  intorno ai serial killer dell’epoca vittoriana è diventata una vera e propria ossessione paranoica, tanto da spingerlo a credere di essere continuamente sul punto di venire ucciso. Un giorno un’inaspettata àncora di salvezza sembra poterlo trascinare fuori dalla melma paranoide in cui è intrappolato: il suo comprensivo agente e un  misterioso produttore hollywoodiano dimostrano un improvviso e inspiegabile interesse nei confronti di un suo soggetto. Ma quello che potrebbe essere il momento della svolta potrebbe tramutarsi nel punto di rottura definitivo dal momento in cui Jack è costretto a confrontarsi con i suoi peggiori demoni.

Per sua stessa costituzione produttiva, A Fantastic Fear of Everything è una piccola pellicola silenziosa, di quelle costrette a vivere all’ombra mediatica delle grandi produzioni e delle next big thing con la speranza di ottenere una qualche piccola finestra promozionale prima dell’uscita ufficiale. Ma il business è business, e ci ritroviamo ormai a ridosso dell’esordio ufficiale della pellicola – 8 giugno in UK – con poche, pochissime informazioni a riguardo, nonostante le ragioni per creare attrattiva non manchino e il progetto sembri promettere bene. Due i nomi attorno  cui idealmente graviterà il film: Crispin Miller, ex frontman dei Kula Shaker reiventatosi regista, che qui è all’esordio con un lungometraggio che si è anche scritto e prodotto, e Simon Pegg, indimenticabile protagonista di Shaun of the Dead, attore feticcio di Edgar Wright e ormai elemento comico di spicco del cinema d’oltreoceano. L’idea di base sembra essere quella della classica british comedy arricchita di elementi a metà tra l’horror e il fantastico: psycho comedy l’ha definita lo stesso regista, che al fianco dell’indiscusso mattatore Pegg ha raccolto un mix tra vecchie glorie del cinema nazionale come Paul Freeman (I Predatori dell’Arca Perduta) e Clare Higgins (Hellraiser) e i promettenti volti di Amara Karan (The Darjeeling Limited) e Henry Lloyd-Hughes (Anonymous).

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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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