Barry Levinson torna dietro la macchina da presa e firma un “horror ecologico”
Quando la tecnica found footage sembrava ormai destinata al a una lenta agonia, un vecchio leone della regia ha deciso di portarla ancora una volta sul grande schermo. Barry Levinson, premio Oscar per la miglior regia nel 1989 con Rain Man (nonché regista di film come Piramide di paura, Good Morning, Vietnam, Rivelazioni, Sleepers e Sesso & potere), torna dietro la macchina da presa per dirigere The Bay, un horror dal retrogusto ecologico.
Il 4 luglio del 2009 una mortale infezione è arrivata dal mare e ha colpito la ridente città di Claridge, sulla costa del Maryland. Il caso è stato insabbiato dalle autorità ma a distanza di anni qualcuno ha trovato tutto il materiale girato dalle vittime e ha deciso di farne un documentario. È questo l’incipit di The Bay, film che mescola il found footage con il mockumentary in un intreccio narrativo realizzato attraverso spezzoni di video, girati dai cellulari, dalle telecamere di sicurezza, dal 911 e da alcuni giornalisti locali.
La pellicola è stata interpretata da Will Rogers, Steven Kunken, Kether Donohue, Frank Deal, Christopher Denham e Kristin Connelly, è stata prodotta dai produttori di Paranormal Activity e Insidius ed è stata presentata in anteprima durante lo scorso Toronto Film Festival, dove ha ricevuto critiche discordanti: viene apprezzato il coraggio di Levinson nel cimentarsi in un genere a lui estraneo ma allo stesso tempo viene accusata proprio la sua scarsa esperienza. L’uscita cinematografica di The Bay è prevista per il 2 novembre ed è stata anticipata da un trailer che potete trovare QUI.
Mente da ingegnere e animo da scrittore, è un divoratore cinematografico/letterario onnivoro compulsivo. Adoratore del triumvirato King – Palahniuk – Tarantino, sogna di scrivere un fenomeno editoriale che riesca a fondere i tre stili tanto amati, ma nel frattempo si accontenterebbe anche solo di trovare un editore per uno dei suoi progetti letterari.
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