Cinema Nosferatu, Principe Della Notte

Nosferatu, Principe Della Notte

“La morte non è il peggio, ci sono cose molto più orribili. Riesce a immaginarlo?”

Jonathan Harker (Bruno Ganz, Il Cielo Sopra Berlino, La Caduta) è incaricato di raggiungere il castello del Conte Dracula, nella lontana Transilvania, per concludere un importante affare immobiliare. 

Dopo un logorante viaggio a cavallo, immerso in impervi ed incontaminati scenari naturali, l’uomo giunge a destinazione e viene accolto dall’inquietante padrone di casa (un irriconoscibile Klaus Kinski, feticcio d’amore&odio di Werner Herzog). Dopo cena – una delle sequenze più intense ed espressive dell’intera pellicola – l’atteggiamento del Conte si fa ancor più bizzarro, rivelando agli occhi di Jonathan l’atroce ed inimmaginabile verità: egli è Nosferatu, l’inestinto, un vampiro che si nutre di sangue ed è costretto a vivere nell’oscurità. Dopo aver vampirizzato l’ospite il mostro notturno lascia la propria dimora e raggiunge Vismar, Olanda, dove la moglie di Jonathan, Lucy (Isabelle Adjani, Adele H. – Una Storia D’Amore), attende in apprensione il ritorno del compagno…

Pare che Werner Herzog (Aguirre Furore Di Dio, Fitzcarraldo) fosse letteralmente ossessionato dal Nosferatu di Murnau (1922), arrivando a definirlo la produzione cinematografica tedesca più importante di sempre; il maniacale cineasta monacense ne apprezzò in particolare l’elemento grottesco ed eversivo, il non-morto, che irrompeva nel compassato e perbenista tessuto della borghesia europea, evidenziandone il lato oscuro e vulnerabile. Il capolavoro di Murnau, antesignano adattamento del romanzo di Bram Stoker, era primo albore horror ma anche maligno pungolo alla società del tempo. E dunque così è anche per Herzog, che del Nosferatu anni ’20 non crea un remake ma un viscerale tributo al limite dell’idolatria. Il muto è sparito ma le parole non invadono, sono una presenza incisiva eppur discreta, un po’ come l’arcana figura di Nosferatu che con movenze delicate sa sedurre e possedere.

L’affascinante personaggio di Dracula è esaltato dal genio visionario di Herzog, che non rivoluziona Murnau ma ne rafforza e carica temi e toni prolungando la scia di una leggenda che, proprio per l’ambiguità e la provocazione del suo mordace protagonista, turba e conturba ben oltre il mero simbolismo vampirico che tanto piace agli psicoanalisti e ai cultori del sesso orale. Le suggestioni sonore, a cura della band tedesca sperimentale Popol Vuh, accompagnano la meravigliosa rappresentazione di una Transilvania nebbiosa e diabolicamente magica. Kinski (che dovette sottoporsi al make-up per quattro ore ogni giorno di riprese) è perfetto, icona di un disperato costretto ad uccidere, è il male vittima del male stesso, di un destino ineluttabile che lo inchioda in una condizione così disperata ed emarginata da condurlo alla conclusione che “la morte non è il peggio, ci sono cose molto più orribili. Riesce a immaginarlo? Sperimentare di continuo le stesse futili cose”.

E’ così che l’ingessata società contemporanea crolla: schiava del proprio effimero e costruito benessere, senza conoscere neppure il volto di Nosferatu cade sotto i colpi dell’inconcepibile, dell’invisibile, dell’evanescente presenza di un male intangibile. L’ondata di morte viene erroneamente attribuita alla peste, mentre una coltre oscura si porta via una vita dietro l’altra suggerendoci forse che è proprio l’oscurità la protagonista del dramma e dell’orrore raffigurati: quel buio che distrugge la pace borghese e che diventa l’unica salvezza e compagna del vampiro. Lontano dalla luce e dall’amore, rimangono solo “l’oscurità e le ombre, dove posso essere solo con i miei pensieri”. E noi che guardiamo, con lui, ci lasciamo avvolgere dalle tenebre, in un incubo di infinita qualità cinematografica.

Nosferatu, Principe Della Notte

Regia di: Werner Herzog
Scritto da: Werner Herzog, dal romanzo di Bram Stoker
Interpreti: Klaus Kinski, Isabelle Adjani, Bruno Ganz
Durata: 107 min.
Anno: 1979
Disponibile in dvd.

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