Bloodymilla è una bellissima vampira dai lunghi capelli bianchi e gli occhi chiarissimi che è stata trasformata in una creatura della notte da un demone e che usa i suoi poteri per combattere quelli come lei.
La bella vampira dovrà affrontare un viaggio verso Firenze per ritrovare sua sorella Tenebra, scomparsa molti anni prima, quando fu rapita dallo stesso demone che rese vampira Bloodymilla.
A scanso di ogni equivoco chi scrive stima moltissimo la scrittrice Barbara Baraldi, ha apprezzato La bambola dagli occhi di cristallo, Lullaby – la ninna nanna della morte e La casa di Amelia, e forse per questo si aspettava qualcosa di diverso da questa graphic novel dal titolo vagamente uwebolliano.
Forse l’eccessiva brevità che non ha permesso alla Baraldi di esprimersi al suo meglio, forse il mezzo pensato per narrare questa storia, hanno lasciato in chi vi scrive un po’ di amaro in bocca. Il tratto scelto per i disegni da Elena Cesana e Roberta Ingranada, poi, talvolta appare incompleto, quasi svogliato rendendo meno appassionante la lettura. Eppure le premesse non erano malvagie e la stupenda copertina di Marco Dominici aveva la capacità e la grazia di riportare indietro la memoria ai gloriosi anni dell’edizione Squalo con i vari Zora la vampira, Jacula, fumetti che aprivano un mondo incantato di fantasie erotiche a base del sacro connubio donne, sangue e violenza che facevano grandi le nostre produzioni bis cinematografiche horror. E’ ovvio che qui il tema gotico si infranga con vigorosa potenza contro un certo tipo di universo letterario young adult, un po’ come quando Dario Argento si permetteva di mettere in scena il suo teatro dei pupi violentando un capolavoro come Il fantasma dell’opera a base di sticazzi e Azia.
Anche in questo caso la matrice, la pasta madre, è nobile, i manga anni 80, con le loro storie d’amore melodrammatiche che a loro volta si rifanno al romanzo di appendice, tuttavia per un pubblico poco avvezzo (e la colpa, a questo punto è nostra, non della Baraldi), il rischio è quello di riportare alla memoria l’immaginario post-Twilight. Peccato, perché l’intro che rilegge il classico L’ospite di Dracula di Bram Stoker ha una certa potenza e una tragica crudeltà che facevano presagire uno sviluppo differente. Tuttavia risulta evidente quanto l’autrice ami la vicenda, arrivando a scrivere stralci di una bellezza crudele. Alla bella e dotata Barbara Baraldi auguriamo tutto il successo che merita, nella speranza di poter leggere presto la poesia nera che “la regina del gotico italiano” ha saputo conferire alle sue opere migliori. Siamo speranzosi che nei numeri successivi di questa novella disegnata si aggiusti il tiro, noi su questo non disperiamo e attendiamo fiduciosi.
About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.