Chissà perchè, ma al mondo c’è chi ha tre milioni e mezzo di dollari da buttare in questo modo.
Già, perchè è questa la cifra spesa per produrre questa pellicola, diretta e sceneggiata da Serge Rodnunsky. Certo, è un importo quasi ridicolo per un film, però quello che colpisce è che non si capisce come siano stati spesi questi soldi.
Probabilmente ci sono corti girati con l’iphone da un gruppo di amici di bevute, che si dilettano a fingersi cineasti nel dopolavoro, che risultano essere qualitativamente superiori a questo guazzabuglio di confuse idee.
Non basta prelevare qualche idea da The ring, qualcosa da Rosmary baby, spuzzarci sopra un po’ di nebbia e ambientare il tutto in una location che richiama il Bate’s Hotel per fare un film horror decente.
Prodotto dalla Rojak Films e dalla Tiger Entertainment, il film segue le vicende di due dottori, April Meadows e Daniel Savannah, che indagano su una strana malattia emorragica, simile al virus Ebola, che causa ai soggetti colpiti delle terribili allucinazioni. Ma non sembra esserci una causa fisiologica, alla malattia, ma bensì qualcosa di soprannaturale, legato a un misterioso dipinto, che mette in contatto la nostra realtà con… qualcos’altro. April e Daniel sono affascinati da quel dipinto, un piccolo quadro che all’apparenza è tutto nero. Scopriranno quanto pericoloso sia, e quanto sia rischioso risvegliare il “fanciullino” di pascoliana memoria nascosto dentro ognuno di noi…
Confusi? Bene, uscirete dalla visone di questa pellicola ancora più perplessi, sbuffando per il tempo trascorso davanti al video.
Spruzzate di gore buttate qui e là, senza un reale costrutto, non riescono a trasformare la noia in qualcosa di diverso, tanto più se tali spargimenti di sangue non sono funzionali allo sviluppo della trama.
La recitazione degli attori, Michael Madsen (già visto in blockbuster come le Iene, Kill Bill, Species) che interpreta il dottor Azirra e Stacy Keach (Fuga da Los Angeles) non è poi così male, anche se scontano loro malgrado la mancanza di coerenza della sceneggiatura, e la povertà dei mezzi impiegati per la pellicola.
Non male la colonna sonora di Danny Tannenbaum, ma è un po’ poco per salvare il film.
Da guardare solo se la cosa più interessante da fare fosse osservare dalla finestra la nebbia che si trasforma in galaverna.
Ha visto nascere Horror.it, e l’ha accudito per lungo tempo assieme ad Andrea. Adesso la vita gli lascia poco tempo per le passioni, ma in un angolo oscuro del cuore rimane in agguato la voglia di scrivere. Ha scritto un romanzo, da cui è stato tratto un film, in fase di produzione.
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