Editoria Dannazione. Un Palahniuk da (ri)scoprire.

Dannazione. Un Palahniuk da (ri)scoprire.

«Mi sente, Satana? Sono io, Madison. Sono appena arrivata qui, all’inferno, però non è colpa mia. Forse all’inferno ci sono finita perché sono grassa. Vorrei tanto poterle dire che sono pelle e ossa e con i capelli biondi e due tette così. Però mi creda: se sono grassa, ho le mie buone ragioni.»

Se avete riso (amaramente) fino alle lacrime con Invisible Monsters, se avete divorato in poche ore Survivor, Soffocare o Fight Club e se non siete riusciti a chiudere occhio dopo aver letto Cavie, allora dimenticate tutto quello che c’è stato dopo e correte a comprare il nuovo libro di Chuck Palahniuk, perché Dannazione sembra avere tutte le carte in regola per essere il perfetto riscatto di uno scrittore altrimenti perfetto.

Da pochi giorni in libreria, Dannazione racconta la storia di Madison, una ragazzina adolescente, all’apparenza come tante. Forse. Figlia di una star del cinema e di un riccone senza cuore, Madison viene spesso relegata nel dimenticatoio, specie nei periodi di festa, quando la solitudine riesce a farsi viva più del solito. Così, durante la notte degli Oscar, perde la vita per un’overdose di marijuana e si ritrova dritta dritta all’inferno, nel vero senso della parola. Qui, Madison sa che dovrà dare una svolta alla sua esistenza (dato che di vita non si può più parlare) e farà di tutto per farsi piacere la sua nuova “dimora”. Cominciando a rendere l’inferno un posto (quasi) ospitale, per esempio, facendo amicizia con i suoi coetanei, con i quali attraverserà le fiamme degli inferi per giungere lì dove nessuno aveva mai osato: lì dove si nascondeva Satana in persona.

A esattamente un anno dall’uscita di Senza veli (e a sei anni dal suo ultimo capolavoro, Cavie N.d.R.), Chuck Palahniuk ritorna in liberia con un romanzo grottesco a tinte horror, che strizza l’occhio ai suoi gloriosi esordi, senza disdegnare un’incursione nello stile cinico di Charles Bukowski (che, in fondo, è sempre stato il suo padre putativo), concedendosi perfino l’ispirazione, in parte, ai personaggi di Neil Gaiman o di Alice Sebold (il primo capitolo di Dannazione ricorda vagamente quello di Amabili resti).

L’autore

Anche se semplicemente il suo nome completo dovrebbe bastare come presentazione, Chuck Palahniuk è ad oggi uno degli scrittori più controversi della letteratura contemporanea. In bilico tra Bukowski, Welsh e un visionario consumatore di oppiacei, Palahniuk ha collezionato numerose vittorie – ma anche qualche tragica sconfitta – confezionando capolavori come Fight Club (da cui l’imperdibile film culto di David Fincher), Soffocare, Survivor, Invisible Monsters e Cavie, ma anche piccoli buchi nell’acqua come i saggi Portland Souvenir e La scimmia pensa, la scimmia fa.

Dannazione

Di Chuck Palahniuk
Casa editrice: Mondadori
Anno: 2011
Collana: Strade blu – narrativa straniera
Pagine: 252
Prezzo: 17.50 €
ISBN: 978880461286

About Luna Saracino
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.

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Comments

Posted On
ott 17, 2011
Posted By
Luce

Mah. Appena finito di leggere. Altro che tornare ai vecchi fasti. Da Rabbia (più che da Cavie) Chuck non ne ha imbroccata una. Dei due saggi, solo uno è davvero interessante (la scimmia). In questo nuovo romanzo, effettivamente, le premesse ci sono tutte. Ma la storia latita, è fiacca, e il finale è veramente tirato via senza motivo.

Mi dispiace molto, leggo da sempre Palahniuk, ma sembra che siano anni che non riesce più a produrre niente di degno, sembra Christopher Moore ma senza vera leggerezza.

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