Cinema Nightmare 3 – I Guerrieri Del Sogno (1987)

Nightmare 3 – I Guerrieri Del Sogno (1987)

Il terzo capitolo della saga di Freddy Krueger: visionario, ironico, consacra definitivamente il culto del maniaco onirico di Elm Street.

Realizzato a tre anni di distanza dal primo, e in seguito a un secondo film un po’ sottotono. Torna Wes Craven, sia nella realizzazione del soggetto che della sceneggiatura, affiancato, tra gli altri, da Frank Darabont, che dopo questo film diventerà celebre per gli scripts di pellicole quali Il Miglio Verde, Mary Shelley’s Frankenstein e, in tempi recenti, della magnifica serie tv The Walking Dead.

Il timone della regia è affidato a Chuck Russell, produttore cinematografico al suo esordio dietro la macchina da presa (tra gli altri, dirigerà The Mask con Jim Carrey, nel 1994). Wes Craven è anche tra i produttori esecutivi, insieme a Robert Shaye della New Line Cinema, che per primo credette nella saga di Krueger. Il film segna anche il ritorno di Heather Langenkamp tra i protagonisti, assente nel secondo capitolo.

Fin dai bei titoli di testa, in cui vediamo la costruzione del modellino in cartone della casa di Nancy, leggendo i nomi coinvolti ci si rende conto di trovarsi davanti ad una pellicola realizzata con un budget alto, e con grande cura: un ottimo cast (nel quale spiccano Craig Wasson di Omicidio a Luci Rosse di De Palma, Patricia Arquette al suo primo film ed un giovane e non ancora celebre Laurence Fishburne) ed il grande Angelo Badalamenti come autore dello score musicale. Ottime premesse dunque, che non deludono.

Il film inizia dunque con la giovane Kristen (Patricia Arquette), alle prese con la costruzione della casetta di cartone; la ragazza è perseguitata dagli incubi, ed ha una madre fredda e indifferente. I tagli sui suoi polsi a opera di Freddy vengono ovviamente scambiati per un tentativo di suicidio, e Kristen finisce così in una clinica psichiatrica, affidata alle cure del comprensivo dottor Neil Gordon (un ottimo Craig Wasson) e dell’ arcigna dottoressa Simms (la sempre efficace Priscilla Pointer), affiancati dal bonario capo infermiere Max (Laurence Fishburne).

Kristen non è la sola vittima di Freddy nell’ospedale: tutti i ragazzi del reparto infatti, sono stati ricoverati per tentato suicidio in seguito ad incubi e si rifiutano di dormire. Anche qui dunque, come nel primo film, si punta l’attenzione sulla solidarietà tra le vittime, caratteristica che qui è assai accentuata, diventando il tema dominante del film; il sottotitolo I Guerrieri Del Sogno sta infatti ad indicare proprio la loro lotta comune, il concentrarsi di forze positive nella guerra contro il Mostro. Ogni ragazzo ha la sua storia particolare, ed i personaggi sono assai ben delineati. Hanno subito danni fisici, anche gravi, dopo i loro incubi (uno di loro infatti, è in sedia a rotelle).

Nella clinica fa il suo ingresso una nuova assistente, neo-laureata ma già esperta nel trattamento di incubi ed allucinazioni: Nancy Thompson (Heather Langenkamp); quindi, una Nancy ora adulta ma che capiamo essere stata segnata indelebilmente da Freddy. Lei ora ha il ruolo di guida, di faro per questi ragazzi che stanno vivendo ciò da cui lei stessa è reduce. Nancy non è ancora libera: infatti, assume l’Hypnocil, un farmaco in fase di sperimentazione che induce un sonno profondo e senza sogni; Neil, che fin da subito sviluppa un forte legame con lei, scopre casualmente il boccetto di pillole, ed inizia a sospettare qualcosa. Nel contempo, il medico ha delle visioni: una suora, vestita di bianco, elemento che diventerà fondamentale nel corso della pellicola.

Kristen non è una ragazza comune: infatti, ha forti doti medianiche e la capacità di portare altre persone nei suoi sogni, come fa con Nancy, chiedendole aiuto dalla dimensione onirica. Nancy capisce quasi subito che Freddy è tornato e che le cure psichiatriche tradizionali serviranno a ben poco contro di lui; dopo aver sperimentato la terapia di gruppo, che rafforza il legame tra tutti loro (e incontra l’ostilità della dottoressa Simms) , la giovane assistente propone a Neil la somministrazione dell’ Hypnocil ai ragazzi, ottenendo però un rifiuto.

Nel frattempo, gli incubi continuano: Philip (Bradley Gregg), muore cadendo dal campanile dell’ospedale, dopo esservi stato portato da Freddy, tirandolo per i tendini come un burattino, in una delle scene che restano più impresse nello spettatore. Neil, decide dunque di tentare la strada dell’Hypnocil; ma ciò non ferma Freddy, ed un’altra ragazza muore (l’aspirante attrice Jennifer, tirata dentro un televisore,visto che il suo sogno era “di andare in tv”).

Il personaggio di Krueger assume dunque quei tratti ironici e sarcastici che erano quasi del tutto assenti nel primo film e che resteranno tra le sue caratteristiche principali: da figura cupa e quasi sempre in ombra, è qui mostrato molto più chiaramente; la sua popolarità e assai cresciuta , dunque assume tratti che tendono ad ispirare simpatia da parte del pubblico, a tifare per lui. E’ cambiato anche il doppiaggio italiano: nella prima pellicola, la voce nostrana di Freddy era stridula, dal secondo film in poi è più bassa, simile alla voce originale. Krueger colpisce i ragazzi nelle loro debolezze, in incubi costruiti ad hoc per ognuno di loro, visionari, ironici ed assolutamente congegnati ad arte.

In occasione del funerale di Jennifer, la suora in bianco riappare a Neil, dicendogli che “ solo una cosa può salvare i ragazzi: QUELLO spirito inquieto deve finalmente trovare pace” . Il medico, era finora rimasto all’oscuro dell’esistenza di Freddy: Nancy decide di raccontargli tutto, e fa la stessa cosa con i ragazzi, durante una seduta di gruppo. Anche i loro genitori avevano partecipato all’ uccisione di Krueger: ancora una volta dunque, i figli pagano per le colpe dei padri.

Conscia delle doti speciali di Kristen, Nancy propone di usarle a fini comuni: ha luogo dunque una seduta di ipnosi collettiva, durante la quale si ritrovano tutti nello stesso sogno. I ragazzi scoprono di poter fare cose per loro impossibili da svegli: ciò, dà loro nuovo potere. Joy, un ragazzino che aveva perso la parola in seguito alle traumatiche esperienze oniriche, si allontana però dalla stanza, finendo nelle grinfie di Freddy, in un incubo spiccatamente sessuale (Krueger infatti, si presenta nelle vesti di una procace infermiera): il ragazzo finisce in coma, e sia Nancy che Neil vengono licenziati dalla struttura. Ora, è tutto molto più difficile.

In una scena chiave del film, Neil si reca nella torre dalla quale era caduto Philip: lì reincontra la suora, che gli racconta come tutto ebbe origine. Quell’ala dell’ ospedale, ora in disuso, era un tempo riservata ai maniaci criminali più pericolosi; una giovane infermiera, rimasta accidentalmente chiusa nel reparto durante un periodo di ferie, venne sequestrata e ripetutamente stuprata dai folli pazienti: rimase incinta. Quella ragazza, era Amanda Krueger, la madre di Freddy, “il figlio bastardo della violenza di centinaia di maniaci omicidi”. Il Mostro deve dunque trovare pace: urge trovare i suoi resti, e seppellirli in terra consacrata. Ecco dunque accentuarsi l’aspetto demoniaco/soprannaturale di Freddy, finora rimasto relativamente in secondo piano.

Nancy e Neil si mettono alla ricerca del padre di lei ( sempre l’ottimo John Saxon ), l’unico che può sapere dove si trovino le ossa del maniaco; la giovane non lo sente da anni, e dopo la morte della moglie è diventato un alcolizzato. Si arriva dunque all’incubo finale, un bellissimo tripudio visionario (magnifica la scena nella stanza degli specchi) , montato in alternanza alla sepoltura dei resti. Il film si conclude con la morte di Nancy, e con lo svelarsi dell’ identità della suora, che altri non è che Amanda Krueger. Il finale, è ovviamente aperto, porta spalancata sui sequel successivi.

Questo terzo film, rappresenta uno dei capitoli più belli dell’ intera serie: cominciamo a conoscere le origini del personaggio, che verrano narrate in maniera più ampia nelle pellicole successive. Le vittime acquistano forza, diventano “guerrieri”, in un dimensione magica forse un po’ ingenua ma che ben si adatta alla narrazione. Tecnicamente, ci troviamo di fronte ad un film di alta qualità: le già citate musiche di Badalamenti, l’ottimo montaggio, la fotografia e la buona regia di Russell, lo rendono un film superiore ad altri capitoli della saga. Gli incubi sono magnificamente visionari, ironici e raccapriccianti al tempo stesso (celebre la sequenza dell’incubo di Taryn, ex-tossicodipendente, uccisa da Freddy con un’ overdose, ad opera di siringhe che per l’occasione sostituiscono gli artigli).

Una gran bella tappa intermedia nel cammino dell’ Incubo: meno spaventoso rispetto al primo film ma più creativo e anch’esso stratificato nei significati. Freddy ormai è una star, e lo sa bene. Il Mostro diventa sempre più gigionesco, meno terrificante, ma non per questo meno fascinoso. Il Mito è nato dunque, e siamo solo agli inizi.

 

Trailer Originale:

httpv://www.youtube.com/watch?v=8PlwfVhY_-Q

 

Nightmare 3 – I Guerrieri Del Sogno

Titolo Originale: A Nightmare On Elm Street 3 : Dream Warriors
Regia: Chuck Russell
Interpreti: Robert Englund, Heather Langenkamp, Craig Wasson, Patricia Arquette, John Saxon, Laurence Fishburne
Soggetto: Wes Craven, Bruce Wagner
Sceneggiatura: Wes Craven, Bruce Wagner, Frank Darabont, Chuck Russell
Fotografia: Roy H. Wagner
Musiche: Angelo Badalamenti
Montaggio: Terry Stokes, Chuck Weiss
Special FX: Screaming Mad George, Mike Elizalde
Anno: 1987
Paese: USA

About Chiara Pani
Conosciuta anche come Araknex, tesse inesorabile la sua tela, nutrendosi maniacalmente di horror,musica goth e industrial e saggi di criminologia. Odia la luce del sole e si mormora che possa neutralizzarla, ma l’ interessata smentisce, forse per non rendere noto il suo unico punto debole. L’ horror è per lei territorio ideale, culla nella quale si rifugia, in fuga da un orripilante mondo reale. Degna rappresentante della specie Vedova Nera, è però fervente animalista, unico tratto che la rende (quasi) umana. Avvicinatevi a vostro rischio.

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