Mostri Nightmare on Elm Street (2010)

Nightmare on Elm Street (2010)

A giocare con il fuoco ci si può ustionare. Mettere le mani sulla saga di Nightmare, uno dei pilastri horror degli anni ’80, vuol dire proprio questo, giocare con il fuoco e rischiare un flop clamoroso.

Vuol dire fronteggiare schiere di esigentissimi fan che hanno ben in mente i fasti (e nefasti) episodi precedenti della serie. Riprendere una saga che aveva raschiato un pò il fondo del barile attorno al suo quinto e sesto episodio e che solo negli ultimi anni aveva visto qualche contributo interessante con l’esperimento di meta-cinema di Craven e del suo Nightmare nuovo incubo e il divertente crossover Freddy Vs. Jason.

La Platinum Dunes (casa produttrice già responsabile del restyling di Jason Voorhees con il remake di Venerdì 13, nonché del remake di Texas Chainsaw Massacre, di The Amityville Horror e di The Hitcher) mette ora le mani su Freddy, una delle ultime icone che fino ad oggi avevano scampato l’appuntamento con l’estetica laccata del XXI secolo.

Questo nuovo episodio è un ritorno alle origini. Più che un remake, una rilettura (quanto meno negli intenti) della storia di Freddy Krueger e dei ragazzi della città di Springwood. E’ difficile uscire indenni da una operazione di remake di un mostro sacro come Nightmare. Il materiale che si ha a disposizione è ad altissimo potenziale e ci sono due modi di trattarlo: il primo è dare il via ad un rifacimento pedissequo, alla Psycho di Gus Van Sant, dove l’estetica è moderna, ma il telaio narrativo e le singole scene ripropongono situazioni e finanche gesti o dialoghi che sono gli stessi dell’originale; il secondo è il totale sradicamento narrativo e concettuale dai binari già tracciati ventisei anni fa, nel tentativo di proporre nuove letture, nuovi stili, nuove forme.

Questo film sceglie una prevedibile e insoddisfacente via di mezzo, solleticando lo spettatore con l’idea inedita della possibile innocenza di Freddy, ma optando poi per facili soluzioni, quali riproporre stancamente e senza originalità momenti celebri del primo capitolo, dalla uccisione di Kris (novella Tina, non più trascinata sul soffitto ma sbatacchiata qua e là “alla Regan” ne L’esorcista), alla sagoma dolorosamente computerizzata del volto e degli artigli di Freddy che affiorano dalla parete della camera da letto di Nancy, al guanto artigliato che esce dall’acqua nella sua vasca da bagno.

E infatti, per quanto bizzarro possa suonare, il problema di questo remake è che… manca di originalità. Si rivela schiavo della pellicola originale, vittima di cliché datati e duri a morire (saranno mai in grado di girare un film della serie di Nightmare senza un Freddy Krueger che strofini le sue lame ricurve sui tubi arrugginiti del locale caldaie, sprigionando scintille e striduli suoni?). Più coraggio, autonomia e una freschezza di idee avrebbero conferito nuova vita alla saga e giustificato davvero un nuovo ciclo narrativo.Va detto che una minima rilettura del personaggio è stata fatta. E’ un Krueger più oscuro quello che ci viene proposto, feroce, privo dell’ironia macabra che lo ha sempre contraddistinto, meno macchietta e più boogeyman. Il suo volto, devastato in alcuni casi più dalla computer grafica che dalle ustioni, non è più quello di Robert Englund e anche questo è un altro grosso strappo rispetto al passato.

L’uso dell’ironia non è del tutto estraneo al film: citiamo almeno l’episodio in cui i ragazzi tentando di rimanere svegli per non sognare e, mentre si recano in farmacia per comprare delle medicine che li tengano svegli, in sottofondo parte la musica degli Everly Brothers, “All I have to do is dream”. Tirando le somme, tuttavia, questi sforzi non bastano. La piatta riproposizione di meccanismi già rodati e chiavi di lettura già proposte in passato danneggia di fatto il film, mettendo in dubbio la stessa opportunità di realizzarne un remake (in lavorazione già l’idea di un sequel in 3D), che risulta così gratuito e privo di senso, non avendo nulla da aggiungere a quanto già esisteva.

Gradevole per quei quattro gatti che non hanno mai visto la saga originale (ma che costoro corrano subito ai ripari, andandosi a vedere il classicissimo del 1984), un pò deludente per tutti gli altri.

Francamente il vecchio Freddy meritava di più.

About Stefano Passeri

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Comments

Posted On
set 25, 2013
Posted By
Livio

di freddy ce ne solo uno… robert englund… il resto è spazzatura.
remake decisamente evitabile..

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