Cinema Truth or Dare

Truth or Dare

Nessun gioco è abbastanza innocente da non lasciare vittime, nessun dolore è abbastanza terrificante per saziare la sete di vendetta.

La maggior parte di noi ha giocato al famoso “gioco della bottiglia”, durante le prime feste adolescenziali a cui si partecipava sperando di dare, o ricevere, un bacio dalla bella, o bello, di turno. La versione italiana di questo gioco è appunto basata sulla ricerca dei primi approcci con l’altro sesso, mentre quella straniera, americana soprattutto, diffusa anche in Gran Bretagna, consiste nel porre la scelta tra truth (verità) o dare (obbligo); in questa forma inizia a diffondersi anche da noi con il nome, appunto, di “obbligo o verità”.

Partendo da questo gioco porcellino, ma tutto sommato innocente (siamo stati tutti giovincelli preda degli ormoni) il regista Robert Heath, qui al suo primo approccio serio con un lungometraggio, dà una discreta prova delle sue capacità creando un incubo nel quale fa precipitare un gruppetto di cinque giovani scapestrati.

La storia si svolge su due piani temporali: il primo durante una festa, un tipico party di ragazzi, in questo caso in costume, in cui si fa largo uso di alcolici e di sostanze proibite, dalla marjuana alla cocaina. Qui il giovane e fragile Felix, interpretato da Tom Kane, perdutamente innamorato di Gemma, la seducente Florence Hall, viene puntato durante una sessione di “Truth or Dare”, preso in giro e infine colpito da un pugno da Chris, un ottimo e irritante Jack Gordon. Durante la festa avvengono altre cose che, al termine del film, si riveleranno fondamentali, in un interessante e ben costruito rimando a fatti avvenuti e interpretati nel modo sbagliato non solo da chi guarda il film, ma soprattutto, e purtroppo, da chi decide di porre rimedio.

Tempo dopo cinque delle persone presenti alla festa, i già citati Gemma e Chris, insieme a Eleanor, l’attrice Jeannie Jacques in splendida forma per la fortuna di tutti i maschietti presenti, Paul, Liam Boyle che offre una buona interpretazione, e Luke, l’ottimo Alexander Vlahos, vengono invitati per una festa nella casa di Felix, nella campagna inglese. Partendo dalla grande casa di proprietà della famiglia del ragazzo, vengono indirizzati verso un capanno nel bosco, a poca distanza, dove vengono accolti da Justin, fratello del loro giovane amico, interpretato con efficacia da David Oakes. Qualche chiacchiera, un po’ di alcool tanto per sciogliere il ghiaccio, e finalmente la proposta di giocare a qualcosa. E ovviamente la scelta cade su Truth or Dare. Durante il gioco Justin rivela il vero motivo per cui i cinque sono stati invitati: il fratello ha ricevuto, poco dopo la festa in cui è stato malmenato e umiliato, una cartolina sulla quale veniva ulteriormente preso in giro. Dopo averla ricevuta, il ragazzo ha tentato il suicidio.

Justin ha quindi deciso di vendicare quello che è successo al fratello, ma deve prima scoprire chi ha inviato la cartolina. Il film diventa una lunga sequenza di vessazioni, fisiche e psicologiche, per convincere il colpevole a confessare. E quando le domande e le minacce dirette non avranno più efficacia, il giovane bullo inizierà a minacciare gli amici, in una sorta di Saw per procura. Ma non scomodiamo i classici.

Il film è montato in maniera egregia e non lascia mai cadere la tensione, anche senza ricorrere a scene particolarmente splatter, che comunque non mancano. Fortunatamente Heath non ha ceduto alla tentazione di fare del torturatore un superuomo invincibile, alla Michael Meyers, tanto per capirci: il fratello di Felix è molto umano, anche se all’inizio il suo comportamento è forse esageratamente “militare”. Farà molti errori di valutazione e questo porterà a una conclusione forse ovvia, ma con una rivelazione finale che non mancherà di lasciare di stucco.

Molto interessante l’analisi psicologica dei personaggi, con alcuni elementi fondamentali, come “lo sfigato”, “la bella con le palle”, “il vigliacco”, eccetera, sicuramente degli stereotipi, ma plausibili nell’economia della trama e con interazioni ben sviluppate. In conclusione una buona pellicola per passare un paio di ore senza riflettere troppo sulla polausibilità della storia che, come spesso accade, appare un po’ forzata a un’analisi approfondita.

 

Truth or Dare - VOTO: 3/5

Anno: 2012 - Nazione: UK - Durata: 90 min.
Regia di: Robert Heath
Scritto da: Matthew McGuchan
Cast: Liam Boyle - Jack Gordon - Florence Hall - Jennie Jacques - Tom Kane
Uscita in Italia: 2012 - Disponibile in DVD:

 

 

About overhill
Nato a Torino, dove si occupa di informatica per lavoro e musica per diletto. Scrive e pubblica due romanzi, "Dove la notte inizia" e "Tabula rasa", e mentre lavora al terzo scrive sceneggiature per film e fumetti. Collabora con "Horror.it" a tempo perso, per divertimento e per approfondire la conoscenza del vasto mondo dell'horror. Ma più per divertimento.

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