E’ uscito nelle sale americane 11-11-11, l’ ultima fatica cinematografica di Darren Lynn Bousman: dopo avervi già offerto diverse anticipazioni, ecco a voi la recensione, in anteprima assoluta.
Molto rumore per nulla. Si scomoda, ancora una volta, il Bardo per riassumere la sostanza di questo film: avvolto da totale mistero per mesi, attesissimo, ci si aspettava potesse essere una bufala. E così è stato.
Peccato, perché Bousman, quando vuole, sa dirigere (Mother’ s Day, Saw II, anche il bistrattato Repo); ma qui proprio,non ci siamo. Ci si trova davanti ad un confusissimo guazzabuglio che pesca dall’ ormai trito clichè già visto in film come L’Ultima Profezia, il suo sequel L’Angelo del Male, Constantine e le decine di altre, trascurabili, produzioni similari; dunque, anche fuori tempo massimo, visto che questa moda ormai risale a qualche anno fa ,e già allora era a dir poco discutibile. Il tutto si mescola a teorie religiose a basso costo, una trama più che prevedibile, e un’insulsa demonologia da pseudo-satanisti 14enni.
Ci si aggrappa alla numerologia, ma è purtroppo un mero pretesto, una numerologia d’ accatto che fa da sfondo ad un film assolutamente inutile, anche fastidioso, a volte. Se vogliamo parlare di numeri al cinema, allora è assai meglio The Number 23, pur se con tutti i suoi limiti, oppure, su livelli ben più alti, il magnifico Pi Greco di Darren Aronofsky. Bousman ha tentato di sfruttare le credenze legate alla data 11/11/11, presenti anche in rete, che spaziano da una profezia Maya che parla di un “codice del risveglio”, fino a teorie più sinistre che definiscono la data come il “Giorno del Grande Uno” o la “Dozzina del Diavolo”. Nel film, è tutto condensato in una profezia che parla dell’ apertura di un Portale: ovvero, la solita apertura del solito Portale con i soliti Demoni che scorrazzeranno indisturbati per il mondo.
Il regista ha lavorato alla realizzazione del film in modo che uscisse proprio in tale data (negli USA e in altri Paesi, mentre l’Italia dovrà ancora attendere, ed in questo caso possiamo solo dire per fortuna), compiendo probabilmente un lavoro affrettato.
La pellicola si svolge nel giro di quattro giorni, partendo dall’ 8 Novembre fino alla data fatidica; lo scrittore Joseph Crone (un ottimo e convincente Timothy Gibbs, quasi sprecato per la parte) è un famoso scrittore di best sellers thriller, caduto in depressione dopo la morte della moglie Sarah e del figlio David in un incendio, sul quale ha incubi ricorrenti. Joseph è un uomo disilluso, che ha perso ogni tipo di fede, comprensibilmente distrutto dalla perdita di chi ha amato. Partecipa alle sedute di un gruppo di auto-aiuto per chi ha subito la morte del compagno, e lì incontra Sadie (Wendy Glenn) che cerca con ogni scusa di avvicinarsi a lui. Joseph riceve una telefonata dal fratello Samuel (un discreto Michael Landes), col quale non ha più contatti da anni: il padre sta morendo, e Samuel lo prega di andare da loro, a Barcellona, nella casa di famiglia. Nonostante Joseph abbia rancori verso il padre e il fratello, parte alla volta della Spagna.
Già da un po’ di giorni ha strane visioni, folli che lo fermano dicendogli “stanno venendo a prenderti”, e vede la combinazione numerica 11:11:11 ovunque; tornato in famiglia, la situazione pare precipitare, le visioni si fanno sempre più intense e Joseph inizia a vacillare. Ne parla al fratello il quale è, insieme al padre, a capo di una congregazione religiosa, ma Samuel sembra scettico, anche davanti alle riprese video di strane apparizioni che hanno luogo nel loro giardino sempre alla solita ora (indovinate quale?). Samuel parla spesso, un po’ troppo spesso a dire il vero, del concetto di Sacrificio; Joseph inizia a fare ricerche in rete sulla combinazione numerica che vede sempre più spesso e dalla quale è ormai ossessionato: si parla di “midwayers”, creature a metà tra il nostro mondo e “l’altro”, dell’apertura di un Portale, del concetto di “attivazione” (!!!) subita da chi ha la sventura di vedere i famigerati numeri. Vengono scomodati anche i Sumeri, che profetizzarono sull’ 11/11 come della data in cui il “Serpente” si leverà e verrà versato sangue innocente. In tutto ciò, il padre morente e lo stesso Samuel convincono il protagonista di avere il compito di salvare il fratello. E Joseph continua a sentire strane voci e a vedere demoni, preannunciati dalla solita roboante musica stile Carmina Burana.
Si arriva così al giorno fatidico: il padre muore, e si scatena la preannunciata invasione demoniaca, fino ad un finale pasticciato, assurdo, con un colpo di scena piuttosto “telefonato” e prevedibile.
Qualcosa da salvare in questo film banale e scontato c’è: l’interpretazione del protagonista è ottima, efficace, come si diceva quasi sprecata. Lo spunto è troppo trito per poter funzionare, ma sarebbe stato interessante approfondire meglio sia il passaggio di Joseph dalla condizione di ateo a credente, e la sua discesa nella follia, sia i personaggi di Samuel e del padre; invece, è tutto lasciato in superficie, poco più che accennato. Buona la tematica del “potere dei libri” (tutti i protagonisti tengono un diario), ma anch’essa non è analizzata e sviluppata a dovere. Le ambientazioni spagnole sono suggestive e potevano essere usate in modo migliore. Ottima la fotografia, a opera di Joseph White.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso Bousman, è troppo debole, rendendo la narrazione spesso confusa, le apparizioni dei demoni non solo non spaventano, ma finiscono per essere ridicole. Il finale rappresenta il punto più basso del film: non sorprende, non sconvolge.
La regia di Bousman è tecnicamente buona, ma non è sufficiente a salvare una pellicola che fa acqua da tutte le parti, che non racconta nulla di nuovo, che vive di stereotipi e di situazioni viste e straviste. Alcuni concetti, come quello di “attivazione”, sfondano la soglia del ridicolo, in un film che non ha ironia, che si prende dannatamente sul serio, risultando pedante e fastidioso.
In origine, tra le case produttrici del film, era stata annunciata la presenza della Stars Pictures di Valeria Marini: probabili beghe hanno fatto ritirare la formosa starlette dall’ ambizioso progetto.
Alla resa dei conti, un brutto passo falso, per un film che sta ricevendo molte critiche negative; un insuccesso purtroppo preannunciato, visto l’enorme interesse che gravitava intorno alla pellicola e le relative alte aspettative, la delusione era in agguato. Ci si trova davanti ad un’ opera peggiore del previsto, un capitolo da dimenticare nella filmografia di un regista capace ma che spesso pare non saper sfruttare appieno le proprie potenzialità. Provaci ancora, Darren, poiché questa volta purtroppo il fallimento è stato grande, e la delusione cocente.
About Chiara Pani
Conosciuta anche come Araknex, tesse inesorabile la sua tela, nutrendosi maniacalmente di horror,musica goth e industrial e saggi di criminologia. Odia la luce del sole e si mormora che possa neutralizzarla, ma l’ interessata smentisce, forse per non rendere noto il suo unico punto debole. L’ horror è per lei territorio ideale, culla nella quale si rifugia, in fuga da un orripilante mondo reale. Degna rappresentante della specie Vedova Nera, è però fervente animalista, unico tratto che la rende (quasi) umana. Avvicinatevi a vostro rischio.
Posted On
nov 29, 2011Posted By
cannibal kidmother’s day mi è piaciuto parecchio.
questo sembra un instant movie fatto apposta per sfruttare l’11 11 11
dopo la tua recensione mi ispira ancora meno, però magari gli darò una chance…
Posted On
dic 05, 2011Posted By
Chiara Paniquando l’avrai visto fammi poi sapere che ne pensi ritengo sia giustissimo dare una chance ad ogni film,poichè ognuno ha il proprio punto di vista.Certo che con questo film,come dici giustamente tu,un istant movie,si tocca proprio il ridicolo….