Dopo tante puntate, tutto sembra tornare al punto di partenza: Rick vs Il Governatore.
Il finale di metà stagione si avvicina, ma noi siamo ancora in attesa che questa quarta stagione di The Walking Dead ci regali qualcosa di nuovo. Alla settima puntata il gambero continua a camminare all’indietro, riportandoci in strade già esplorate nella passata stagione: il Governatore è definitivamente tornato, spazzando via i dubbi (ma chi li ha mai avuti?) su una sua improbabile redenzione e tornando a essere lo spietato individuo apprezzato in passato. Ciononostante, siamo ancora lì, impantanati nella prigione che, ancora una volta, si avvia a diventare lo scenario di un altro combattimento (stavolta a colpi di carro armato?) tra il Governatore e Rick, esattamente come successo alla fine della terza stagione.

Nonostante l’andamento altalenante delle ultime stagioni, The Walking Dead non finisce di essere considerato un prodotto di punta della televisione del futuro.
Il Governatore è tornato, d’accordo, ma riservargli un intero episodio è stato un po’ azzardato.
Una puntata in salendo con il coup de théâtre finale da molti atteso (e sperato): è questo, in poche parole, il succo del quinto episodio della quarta stagione di The Walking Dead.
Piccoli passi. Sembra questa la strada scelta dagli autori della quarta stagione di The Walking Dead che puntata dopo puntata stanno facendo progredire la storia lentamente, cercando di mantenere equilibrato il ritmo dei vari episodi ed evitando gli alti e bassi che hanno caratterizzato le precedenti stagioni.
La quarta stagione prosegue in attesa di promesse ancora non mantenute.
Cala il Sipario sulle noiose avventure di Chester’s Mill, nell’attesa per nulla sentita della seconda stagione.
Dome accelera per il rush finale, ma la zavorra è sempre la stessa.
Quando il gioco si fa duro, Under the Dome si nasconde ed alza bandiera bianca.



