
Virgam et testiculos habet, Deo gratias! Questa la formula che, secondo la leggenda, chiudeva la “prova di virilità” cui venivano sottoposti i papi saliti al trono pontificio a cavallo dell’anno mille.
Un mito, abilmente intrecciato ad avvenimenti storici genuini, cresciuto all’ombra di un’altra potente figura pseudostorica della Chiesa di Roma, ovvero la Papessa Giovanna. Che su quella stessa sedia usata per sancire l’eleggibilità del pontefice in base al sesso avrebbe partorito un figlio, svelando al mondo il suo segreto: sul soglio di Pietro per due anni (853-855) si era seduta una donna. Che la figura del Pontefice femmina, capace di nascondere il proprio sesso sotto gli abiti monacali pur non rinunciando a goderne le prerogative carnali, aleggi, fin dall’inizio, su Magia nera di Marjorie Bowen non è casuale.




Un paese oscuro nel nord della Francia nasconde un segreto. Bambini ritrovati cadavere nel bosco, i loro corpi martoriati, una faccia senza un volto, un omicida o qualcosa altro succhia la vita di questi bimbi.


Dopo il successo di World War Z, Max Brooks torna a raccontarci l’Apocalisse zombesca. Quattro racconti in cui i morti viventi (ma non solo) sono gli assoluti protagonisti.




