Nelle sale, In nomine satan (2014) di Emanuele Cerman: un eccellente e doloroso dramma/thriller ispirato al caso delle “Bestie di Satana”
Era da quando vidi per la prima volta Morituris di Raffaele Picchio, durante una rassegna cinematografica milanese, che non mi capitava di assistere a un’opera così potente e dolorosa come In nomine satan (2014) di Emanuele Cerman (Emanuele Cerquiglini). Due film molto diversi, anzi opposti per certi versi, e che nonostante ciò non posso esimermi dall’associare per la rappresentazione cruda e angosciante della violenza e per lo squarcio che offrono sul Male universale. Cerman, che esordisce alla regia dopo varie e convincenti prove attoriali negli horror di Ivan Zuccon, si ispira alla terribile vicenda delle “Bestie di Satana” per mettere in scena un film veramente unico dove il dramma si mescola alla crime-story, al thriller all’horror senza soluzione di continuità. Nonostante le numerose difficoltà produttive insite in ogni opera indipendente, Cerman è riuscito a realizzare con maestria e portare nelle sale un film destinato a far discutere, e che finora ha riscosso pareri positivi aggiudicandosi (meritatamente) vari premi.

Vincitrice all’ultimo Fantastic Fest e premiato al Toronto Film Festival, l’opera prima di Derek Lee e Clif Prowse è brillante e coinvolgente. Ed è ambientata in Italia.
Ispirato a “La Cosa” di Carpenter, il film di Marvin Kren è l’esempio di come si possa rielaborare in modo brillante un tema classico.

Il film di Josh C. Waller è un concentrato di sana e pura violenza. Sangue, sudore, adrenalina, combattimenti mortali. E una grande Zoë Bell contro tutti.







