FINAL GIRL – Valerio De Simone

L’horror e lo slasher sono film adatti a un pubblico di “soli uomini”oppure c’è spazio anche per le donne, in sala? Il saggio di Valerio De Simone pone un’accurata analisi del fenomeno slasher da un pnto di vista decisamente insolito.

Final girl – l’eroina dell’horror e dello slasher, saggio pubblicato da Aracne per la collana Cinema ed estetica cinematografica,  è un interessante viaggio nel cinema di genere e nel sottogenere Slasher inaugurato nel 1978 da Halloween-La notte delle streghe, pellicola cult di John Carpenter. Punto centrale dell’analisi di De Simone è il dibattito sorto nel movimento femminista sul finire degli anni settanta attorno alla rappresentazione della figura femminile in film dall’elevata componente sadica e violenta come Halloween o Non aprite quella porta.

La differenza di genere e il dibattito sorto attorno a queste pellicole dalla critica cinematografica di stampo femminista ha posto, nel corso degli anni, una serie di domande e obiezioni su come considerare, da un punto di vista “politico”, la rappresentazione della donna messa a confronto con il mostro. Se una parte della critica ha ritenuto che questo genere di pellicole rappresentavano una reazione maschilista alla nuova presa di posizione sociale della donne; un altro spezzone del movimento ha invece rivalutato la figura della donna rappresentata in questa tipologia di prodotti proprio a partire dalla figura della Final Girl, la ragazza che, sola, sopravvive agli assalti del mostro, riuscendo a sfuggirgli (ma non a ucciderlo).

Il saggio di Valerio De Simone prosegue su tre filoni, a loro volta suddivisi in tre capitoli tra di loro collegati.

Nella prima parte, l’autore introduce il lettore all’horror come tipologia di film e lo rapporta alle differenze di genere tra gli spettatori, sempre dal punto di vista della critica femminista.  La domanda se l’horror sia un prodotto per soli uomini o abbia anche un pubblico femminile trova qui la sua risposta.

Nel secondo capitolo (L’horror incontra il femminile) l’attenzione si sposta sulla rappresentazione della donna nelle pellicole horror e, in particolare, nei film propri del sottogenere slasher. È qui che abbiamo la prima definizione di Final girl. La Final Girl, spiega De Simone citando il saggio di Carol J Clover “Men, Women and  Chainsaw” è

quella che percepisce completamente l’orrore del suo rischio e pericolo. […] Lei è il terrore personificato. Se i suoi amici sanno di morire soltanto pochi secondi prima, la Final Girl vive con l’angoscia per minuti o per ore. [Valerio De Simone, Final Girl. L’eroina dell’horror e dello slasher, p. 85]

Su questa figura il dibattito, iniziato negli anni ottanta, non può dirsi ancora completamente concluso, ma l’analisi di De Simone è quantomeno stimolante.

Nell’ultimo capitolo, forse il più interessante, l’autore procede a una approfondita analisi di sette pellicole che rappresentano altrettante variazioni del genere slasher, sempre con l’obiettivo di trovare una comune radice nelle varie figure di “donna finale”. L’analisi dei film è accurata e scrupolosa, rigorosa nello studio delle varie sequenze e stabilisce una sorta di continuità fra protagoniste.

Il saggio di De Simone si è rivelata essere una lettura sicuramente proficua, anche se il dibattito da cui trae spunto potrebbe risultare, per i più, di scarso valore.  Ad ogni modo si tratta di un lavoro certamente accurato che fa trasparire la competenza e la scrupolosità dell’autore e che, a parere di chi scrive, può rappresentare una interessante lettura per chi è desideroso di approfondire elementi e dibattiti specifici che ruotano attorno al cinema horror e allo slasher, o per risalire alle origini di un filone cinematografico che ha fatto la storia del cinema di genere.

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