Cinema Time of Darkness

Time of Darkness

48202A metà tra Hostel e Martyrs un film che… non fa paura!

Un gruppo di quattro amici arriva nella zona di una vecchia fabbrica abbandonata nella Bassa Slesia, dove un anno prima è scomparso un loro amico. Cercando di svelare il mistero della sua scomparsa scoprono la terribile verità: un gruppo di scienziati utilizza cavie umane per trasferire anime da un corpo ad un altro e vendere l’immortalità a misteriosi clienti.

Pigramente e senza scartabellare tomi posso dire di non conoscere molto bene il cinema polacco. Perciò con la curiosità tipica che contraddistingue il cinefilo, goloso di esotismo che non sia solo quello dell’Estremo Oriente, mi sono imbattuto in questo Time of Darkness. Titolo accattivante senza dubbio, a metà strada, per intuizioni di associazioni, ad un probabile film di zombie mischiato al nero pece lovecraftiano di marca spagnola (Balaguero e Plaza su tutti). Niente di più sbagliato: trattasi dell’ennesimo torture porn con echi, flebili flebili, del metafisico Martyrs di Pascal Laugier.

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Faccio una premessa: non conoscevo, fino a qualche anno fa, il cinema che horror definisco il più inventivo sulla piazza, quello norvegese, ma sono bastati un pugnetto di titoli, dai Fritt Vilt a Dead snow, a stregarmi letteralmente. Questo per ribadire che non ho pregiudizi verso le cinematografie sconosciute, anche se, devo dire, il primo approccio verso qualsiasi cosa, nella vita, è senza dubbio il più importante, anche se non il più assoluto. Mettiamo caso perciò che il mio primo film giapponese fosse stato l’orrido Spiral di Jōji Iida, probabilmente avrei fatto fatica a recuperare i vari Shimizu, Nakata e compagnia bella, così per i film italiani se la prima cosa visionata non fosse stato un Fulci, un Mattei o un Martino, ma un Alfonso Brescia o un Tanio Boccia. Tutta questione di fortuna molte volte o di masochismo sotto sotto neanche tanto nascosto che mi (e ci) spinge molte volte a tramutarci in cani da tartufo per scovare le più improbabili schifezze. E senza dubbio Time of Darkness è una schifezza, ma neanche tanto nascosta visto che, udite udite udite, è uscito pure nei nostri cinema. Fugace apparizione è vero, ma sconcertante se si pensa che film più riusciti non godono neanche del passaggio in dvd. E ancora più orribile è la costatazione come alcune pellicole vengano pescate quasi per magia dal cappello di un prestigiatore: cioè un giorno può succedere che distribuiscano un La maledizione di Chucky e l’altro giorno questa cosa, e credetemi sulla fiducia non è la stessa cosa, come uno sformato di carne e uno di cacca. Un po’ di criterio non guasterebbe e magari l’idea che noi spettatori non siamo proprio i primi cretini da fregare si potrebbe pure abbandonare perché ok un noleggio, ma l’idea di spendere 7 euro per vedere su grande schermo queste robacce è da istigazione all’omicidio degli esercenti cinematografici.

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Time of Darkness è senza alcun dubbio brutto, mal girato, interpretato con anonima partecipazione da attori sconosciuti, poco interessante nel suo sviluppo, ma soprattutto noioso, noioso e noioso. Non puoi fare un horror e dopo 20 minuti creare in sala una serie di sbadigli! No perchè hai fallito su tutta la linea, datti a fare i documentari sulle foche monache in calore, iscriviti ad un corso di ballerini di polca, ma non fare horror perchè è follia, è pazzia, e cazzo non siamo nepure a Sparta! Time of Darkness è il primo horror che crea vertigine, ansia e preoccupazione di demenza: la bocca si spalanca, l’occhio assume l’aspetto vitreo della trota salmonata morta da una settimana e guardi il vuoto o chi sta con te in sala, un amico che ti odia ormai, una moglie che vuole farti assolutamente le corna, una fidanzata ormai ex, un prete spretato, una troia che ha perso il bus delle 22 e 30, e chiedi “Ma che significa?”. Si perchè della trama di Time of Darkness non si capisce proprio un bel niente mentre lo guardi, nel finale con spiegone ok, ma cominci a confonderti gli attori neanche fossero filippini truccati da charlot, quando parte un plot ecco che subentra un altro sotto plot, le persone prendono le famigerate scale quando potrebbero scappare, tutto assume un’aria di confusione, merito anche della demente regia, che ricorda gli stati allucinatori di qualche droga sintetica. Qualcuno dirà che sono stato troppo cattivo, ma vi assicuro che se volete perdere un’ora e 34 della vostra vita con l’inutilità personificata in un solo film, ecco Time of Darkness fa per voi. Per tutti gli altri: è Natale, anche “Zampa e la magia del Natale” su Italia uno è più piacevole di questo nuovo e si spera ultimo lavoro di… Come diavolo si chiama il regista?!?

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Zampa vince sempre

Time of darkness - VOTO: 1/5

Anno: 2009 - Nazione: Polonia - Durata: 90 min.
Regia di: Grzegorz Kuczeriszka
Scritto da: Dominik Wieczorkowski-Rettinger
Cast: Natalia Rybicka - Karolina Gorczyca - Jakub Wesolowski - Jan Wieczorkowski - Pawel Tomaszewski
Uscita in Italia: 30/07/2010 - Disponibile in DVD: si (Medusa video)

 

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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