Action BUTCHER BOYS

BUTCHER BOYS

Butcher-Boys-Poster

Da Kim Henkel, uno dei padri di The Texas Chainsaw Massacre, un folle film su una banda di cannibali metropolitani. Tra il grottesco e il nonsense.

Dopo una tranquilla festa di compleanno, quattro ragazzi (i fratelli Mikey e Sissy e la coppia Kenny e Barbie) sulla strada di casa si trovano a litigare con due bulli che li coinvolgono in un inseguimento in auto a tutta velocità. Sfortuna vuole che durante la corsa venga investito un cane. Il cane sbagliato. I proprietari infatti sono i Boneboys, uno spietato gruppo di teppisti di strada capitanato da uno spaccone ed elegante tizio in giacca di pelle e capelli impomatati, che dopo aver massacrato i due bulli si mettono all’inseguimento dei quattro giovani malcapitati. Inizia così una vera e propria caccia all’uomo per le buie e desolate strade di periferia di San Antonio.

Presto quelli che sembravano solo dei delinquenti senza scrupoli si scoprono essere dei cannibali affamati di carne umana. I Boneboys dopo aver catturato Sissy, l’ultima sopravvissuta tra i quattro fuggitivi, la trascinano in un mondo sotterraneo nel quale verranno a galla sconvolgenti verità. Quando un film si presenta sbandierando platealmente la sua parentela con un classico del cinema horror solitamente parte già con il piede sbagliato. Nel caso di Butcher Boys la presenza come sceneggiatore e produttore del redivivo Kim Henkel, creatore insieme a Tob Hooper di The Texas Chainsaw Massacre è l’elemento che in teoria dovrebbe dare lustro al film, ma in definitiva finisce per essere proprio ciò che lo affonda, sotto il peso schiacciante dei paralleli e delle aspettative mancate. E dire che i registi Duane Graves e Justin Meeks ce la mettono tutta per dare credibilità a un film che nasce quasi come un action, con quasi 50 minuti di inseguimenti e scorribande tra strade, vicoli ed edifici abbandonati, con i bad boys che eliminano senza pensarci troppo tutti coloro che si trovano sulla loro strada.

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Finalmente dopo un’ora di film si giunge al dunque e viene fuori in tutta la sua evidenza la mano di Henkel. Scopriamo infatti che i teppisti si nutrono di carne umana, ma non solo: sono una squadra di “cacciatori” di prede, al soldo di un’organizzazione segreta di cannibali che si ritrovano in salotti chic per feste e incontri del tutto particolari. Che la fonte di ispirazione per la storia sia stata addirittura A Modest Proposal di Jonathan Swift è del tutto irrilevante, visto il risultato caotico ottenuto. Se la prima parte del film infatti, pur non essendo particolarmente avvincente, ha una sua logica nella caccia alla ragazza fuggitiva, dopo la cattura di Sissy (una discreta Ali Faulkner, con un passato addirittura in Twilight) inizia un vortice delirante di eventi. Nulla più sembra sotto controllo, tra comparse improvvise di personaggi improbabili che vorrebbero dare al film quel tocco weird e inquietante stile Chainsaw, ma che tra urla sguaiate, ribaltamenti improvvisi, gag che sfiorano la comicità e inserti grotteschi riducono il tutto ad un grande luna park sconclusionato. Incontriamo, tra gli altri, un medico folle e schizzato, un dandy elegante e sadico e l’immancabile pronipote di Leatherface, un mostruoso essere in catene che riuscirà a liberarsi generando il panico. La sparatoria finale è solamente l’apice di un delirio nonsense che abbraccia tutta la seconda metà del film. Le poche scene di sangue del film a dire il vero non sono nemmeno male, anche se una macchina da presa usata in maniera un po’ isterica da Graves e Meeks non ci fanno apprezzare a dovere il “lavoro” dei cattivi.

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I riferimenti continui a Chainsaw (del quale Butcher Boys doveva inizialmente essere addirittura una specie di sequel a detta di Henkel) strappano qualche sorriso ed è divertente ritrovare Edwin Neal, “l’autostoppista” dell’originale del ’74, nel cast, così come esilarante è la strage di vegani che protestano nel finale contro il consumo di carne.

Dare un giudizio definitivo su Butcher Boys è cosa ardua. E’ un film che possiamo collocare tra il caotico e l’inguardabile, ma che dotandoci di tanta buona volontà e buon cuore si può arrivare a giudicarlo a tratti divertente. In ogni caso consigliamo al buon Kim Henkel di lasciar perdere definitivamente il progetto di dare ulteriori seguiti a Chainsaw, visto che il suo altro tentativo, datato 1994 e addirittura diretto da lui, risponde al nome di Non aprite quella porta 4. Chi vuole intendere, intenda..

httpv://youtu.be/JhY2Fwu7Hd0

Butcher Boys - VOTO: 2/5

Anno: 2012 - Nazione: USA - Durata: 86 min.
Regia di: Duane Graves, Justin Meeks
Scritto da: Kim Henkel
Cast: Ali Faulkner - Edwin Neal - Johnny Walter - Derek Lee Nixon - Tory Tompkins
Uscita in Italia: Inedito - Disponibile in DVD: SI

 

About Rael Montecucco
Classe 1985. Nato sulla West Coast, cresce tra Dylan Dog, Romero, Argento, Lynch e Faith No More. La musica ed il cinema riempiono la sua vita praticamente da sempre, due punti di riferimento senza i quali si troverebbe perso. Nel 2010 si laurea a pieni voti in cinema e video presso l'Università di Pisa, con una tesi su Matthew Barney. Nel gennaio 2012 è co-fondatore del blog glisbandati.tumblr.com. Ama l'horror e il grottesco, il gore e le atmosfere dark, con una passione particolare per tutto ciò che si può definire weird. Toglietegli i Wayfarer e diventerà cenere.

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