Annunciato in uscita nelle migliori sale “Come out and play”, remake di “Who can kill a child” di Narciso Ibáñez Serrador del ’76.
Il trailer, uscito in rete in questi giorni, risulta praticamente identico all’originale spagnolo e narra della classica felice coppietta di innamorati che approdano casualmente su un’isoletta popolata solamente da bambini, cioè le creature più inquietanti dell’intero universo horror, che ovviamente dimostreranno di non essere creature tanto innocenti e dalle quali la suddetta coppietta dovrà scappare, difendersi, farne strage, sopravvivere.
Ci sono un sacco di cose, probabilmente più come effetto marketing che non per reali esigenze filosofico-artistiche, che Makinov non vuole e non ha voluto disvelare, prima tra tutte chi lui sia in realtà.
Dice di essere di origine bielorussa, nato negli anni ’70, di essere emigrato in Messico dove ha avuto delle esperienze con degli sciamani con cui ha girato alcuni documentari; per fare ancora più effetto non è mai apparso senza il cappuccio rosso che lo contraddistingue – e che pare abbia indossato durante tutta la lavorazione del film – e anche il suo nome, se davvero è bielorusso, è piuttosto comune ed è chiaramente solo un nome d’arte, e quindi rimane impossibile da verificare.
Il film è stato presentato questo autunno anche al TFF, dove ovviamente il regista non si è palesato cappuccio rosso o no, incassando un certo gradimento da parte di pubblico e critica. La pellicola infatti è stata giudicata da un lato ambiziosa per il basso budget a disposizione, ma visto e considerato proprio questo aspetto, caratterizzata da ottime soluzioni, con alcune derive autoriali che lasciano trasparire una buona cognizione di causa in materia horror da parte del regista, tanto da avergli permesso di trovare un distributore che lo manderà in sala a partire dal 22 marzo prossimo. Rimane un’unica domanda in sospeso: come ha fatto un bielorusso ad arrivare a girare un remake di un film spagnolo degli anni ‘70 in Messico dopo aver avuto esperienze con degli sciamani?
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