Cinema Non avere paura del buio (Don’t be Afraid of the Dark)

Non avere paura del buio (Don’t be Afraid of the Dark)

Il problema è che il film procede per accumuli e dopo un buon intro e tante premesse si risolve in nulla.

Sally (Bailee Madison), una bambina trasferitasi con il padre (Guy Pearce) e la sua nuova ragazza (Katie Holmes) in una immensa e antica magione comincia a sentire strani e terrificanti sussurri che la invitano ad aprire la porta della vecchia caldaia. La bimba scatena così involontariamente qualcosa di terribile mettendo tutti sono in grave pericolo…

Il buio da sempre è materia per scrittori e registi. Nel buio come una lavagna si creano fin da bambini i nostri sogni e soprattutto i nostri incubi. Il buio è il ritorno all’utero materno, ma anche per contrasto l’idea innata che abbiamo di morte insieme a quella di vita. Su una strada già battuta più volte si cimenta l’esordiente Troy Nixey, spalleggiato dalla produzione del visionario regista Guillermo Del Toro, con risultati non proprio brillanti.

C’è purtroppo una mancanza fondamentale di coraggio, il coraggio di osare, di andare oltre gli schemi già solcati: il film fa paura a tratti, ma potrebbe ancora fare più paura, lascia le idee agonizzanti sul terreno delle buone intenzioni superficiali cercando di arrivare solo al finale più gridato. E’ un peccato perché alla base di questo remake c’era una interessante e misconosciuta pellicola per la tv di John Newland dallo stesso titolo, uno di quei film che se hai visto da ragazzino nei primi anni 80  te la ricordi  davvero spaventosa con queste creaturine che facevano impazzire di paura una povera donna. L’assunto qui non è diverso, solo che si aggiunge il personaggio di una bambina, Sally, che si trova a vivere forzatamente in una casa in via di ristrutturazione col padre e la nuova fidanzata di lui. In questa nuova versione la bimba viene promossa a nuova protagonista, non creduta, sbeffeggiata da un mondo adulto che tende a razionalizzare ogni cosa, e in serio pericolo di vita, soprattutto dopo aver scoperto che le creaturine forse sono fate dei denti ghiotte di bambini. Il cinema del regista messicano Del Toro irrompe prepotentemente in questa produzione molto più che nelle precedenti (Los ojos de Julia e The orphanage) soprattutto nel dare all’opera un’aria di trasognatezza fantastica. Al di là dei mostri, un mix tra degli Hobgoblin e i famigli di Non aprite quel cancello, che sia ben chiaro finchè non si vedono fanno il loro lavoro di esseri inquietanti, sono per assurdo proprio i momenti sulla carta più banali ad essere anche quelli più interessanti, anche se per esempio la visita alla fontana dei pesci esotici, pur con la sua poesia di fondo, ha troppi debiti con l’irraggiungibile Il labirinto del fauno, capolavoro deltoriano.

Debiti che si rispecchiano pure nei rapporti tra la bambina e il mondo adulto fino a sfociare nell’idea di una paranoia schizofrenica che separa una vita grigia da una meno banale. Il lavoro del regista Troy Nixey è buono comunque almeno a livello visivo: il film regala buoni momenti di suspense come l’attacco al giardiniere o quello ai danni della bambina mentre fa il bagno. Il problema è che il film procede per accumuli e dopo un buon intro e tante premesse si risolve nel solito prevedibile scontro tra umani e mostriciattoli in banale computer grafica. E’ un peccato perché anche la solita insopportabile Katie Holmes qui non è malvagia e riesce a rendere meno disastrosa l’inqualificabile interpretazione di uno stanco e svogliato Guy Pearce. La giovane Bailee Madison è meno fastidiosa della media delle giovani vittime del cinema horror, ma non basta per salvare un film, non brutto, ma troppo anonimo per essere ricordato oltre a quei due bu o tre spaventi di rito.

httpv://www.youtube.com/watch?v=S0eabwL1Sxg

Non avere paura del buio

Titolo originale: Don’t Be Afraid of the Dark
Regia: Troy Nixed
Interpreti: Guy Pearce, Katie Holmes, Bailee Madison, Alan Dale, Julia Blake, Jack Thompson
Anno: 2011 (Australia, USA)
Durata: 99 min
Musiche: Marco Beltrami
Uscita Cinema: 04/01/2012

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Horror Community

[captain-sign-up text="Partecipa al gioco"]

Focus on

Categorie degli articoli

ebook gratis


    Ai lettori di Horror.it, regaliamo una ghost story inedita di Andrea G. Colombo. Buona lettura!
  • RSS
  • Twitter
  • Facebook
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: