Editoria L’AUTUNNO DI MONTEBUIO – Arona, Des Gouges

L’AUTUNNO DI MONTEBUIO – Arona, Des Gouges

Bentornati a Montebuio, bentornati nel regno in cui nacquero gli incubi di Morgan Perdinka e gli orrori del Male quantico…

Bentornati nella patria delle Zannute e delle atmosfere cupe dell’indimenticabile Colonia che trasuda sale nero.

Danilo Arona, a quattro mani con la giovanissima Micol Des Gouges ci riporta lassù, dove tutto è cominciato e mai veramente finito, in quello spicchio di Liguria abbarbicata tra mare e monti, legata al culto di una controversissima santa, e che invece di essere scrigno di tesori turistici è ormai imprescindibilmente – nonché come nelle migliori tradizioni – luogo chiuso e circoscritto in  cui s’annida il demonio.

“L’autunno di Montebuio” non è un prequel, e non è un sequel. E’ semmai una parentesi che s’incunea nel precedente romanzo, una sorta di spin-off narrato dai giovani compagni di Morgan Perdinka, conosciuti in quell’incredibile estate del ’62, tre ragazzini montebuini d.o.c. guidati dall’intraprendente Lisetta/Lisi, e qui coinvolti in una spirale di terrore metafisico (le energie malefiche della Colonia che stringono il paese in una morsa sempre più delirante e serrata) e socio-politica (la minaccia nucleare della guerra fredda e dei missili di Cuba puntati sull’Occidente, la paura dirompente del Comunismo).

E’ il racconto di Montebuio così come l’ha lasciato il piccolo Morgan, prima di gettarsi nell’orrore della sua natura interiore, nella sua carriera di scrittore maledetto e infine nel suo suicidio. In un’atmosfera molto à la “Stand By Me”, spruzzata di componenti sovrannaturali decisamente “neri”, Lisi, Santino e Ettore scoprono la sfiducia verso gli adulti menzogneri, verso le autorità riconosciute (i padri, i parroci), la vicinanza del diverso (i minorati psichici, gli emarginati) e ovviamente l’incubo che pare avvolgere il paese rendendolo una specie di Silent Hill nostrana, un covo di energie oscure sempre pronte a scatenarsi quando meno te lo aspetti, e di cui gli adulti sembrano essere a conoscenza, ma nei confronti del quale palesano una poco credibile indifferenza.

Tanti sono i richiami agli eventi de “L’estate di Montebuio”, riletti in una chiave forse meno inquietante, e con un intento quasi esegetico. In effetti, questo secondo romanzo soffre di un paio di pecche stilistiche e strutturali che lo distanziano per qualità dal suo, per certi versi monumentale, predecessore. Il linguaggio infantile, che identifica l’età della narratrice, a lungo andare perde di spessore e diventa quasi forzato. Si perde anche il gusto della suspence, nella ridondanza delle domande retoriche e dei cliché horror un po’ troppo abusati, mentre la continua analisi introspettiva dei personaggi va tutta a discapito della tensione metafisica, quasi che dietro a questo racconto ci fosse una volontà pedagogica e “rassicurante” che era assente (meravigliosamente assente, diciamolo) nel capitolo “estivo”.

Si potrebbe quasi dire che si sente la mano “giovane” che conduce questo episodio – che tenta di rileggere la maledizione di Montebuio come se dovesse raccontarla a una cerchia di adolescenti, appianandone la ricchezza concentrica, il delicato incastro di eventi, lo spessore ipnotico dei personaggi, le molteplici voci, se vogliamo anche l’assurdo che avevano reso il primo Montebuio entusiasmante. Perché più che spaventare vuole celebrare la memoria, e non a caso ha scelto l’autunno/Halloween/la festa dei morti (nonché la fine dell’infanzia come simbolo dell’innocenza) come background della sua storia.

Certo, rispetto a tante storie pseudo-horror che ci vengono propinate recentemente, questo romanzo resta comunque una spanna sopra. Ma noi avevamo amato Montebuio per la sua realtà quantica, deliziosamente scomposta, politicamente poco corretta e intellettualmente adulta e stimolante. E qui ci manca, ci manca parecchio.

L'autunno di Montebuio - VOTO: 3/5

Anno: 2012 - Nazione: Italia - Pagine: 270 - Prezzo: € 15,00
Autore: Danilo Arona, Micol Des Gouges
Edito da: Nero Press
Traduttore:
Data di uscita in Italia: Novembre 2012 - Disponibile in eBook:

About Simona Bonanni
Simona da piccola aveva paura dei vampiri, oggi non ne può più fare a meno, a costo di incappare in libri e film di discutibile qualità. Artisticamente onnivora, è attratta da tutto ciò che è strano, oscuro e singolare. Divora pagine in gran quantità, scrive, fotografa, crea e dà molto credito a tutto quello che le passa per la testa. Ma l’unico che l’ascolta è il suo gigantesco gatto nero.

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