Cinema Esp2 – Fenomeni paranormali

Esp2 – Fenomeni paranormali

Ci risiamo. Torna la clinica psichiatrica infestata.

Ancora non è chiaro se in Italia sarà distribuito con il titolo del precedente Esp-Fenomeni Paranormali o se manterrà la dicitura originaria Grave encounters, fatto sta che a ottobre ci divertiremo nuovamente (?!) con i pazzerelli agli infrarossi portati alla celebrità dai Vicious Brothers l’anno scorso. Come sarà parso chiaro all’attento lettore, stiamo per trattare l’anteprima del secondo capitolo in POV di uno dei fenomeni mediatici della scorsa stagione, ESP-Fenomeni Paranormali, cliccatissimo su You Tube e nel complesso ben accolto anche in sala, e a conti fatti non un film da gettare nel sacco dell’organico. Già, perchè i Vicious Brothers qualche talentino qua e là lo posseggono pure, in particolare una certa cura nel procedere per  balzi improvvisi nella narrazione, un certo richiamo all’ asian horror attraverso tecniche di ripresa stop and go, e l’astuta fotografia claustrofobica che alterna buio profondo ad aperture di torcia, senza che la camera subisca un eccessivo scrolling. Ciò avviene grazie alla coerenza su cui ruota lo screenplay, ovvero l’idea meta cinematografica di far condurre il falso documentario da una troupe professionale. Lo spettatore si trova di fronte a immagini piuttosto ferme, con il loop nauseante alla Blair Witch Project, per intenderci, scongiurato. Il tutto risulta euritmico e  giustificato dal mestiere di operatori tv dei protagonisti. Detto questo, Esp-Fenomeni Paranormali è un film a tratti imbarazzante, un ricettacolo di luoghi comuni, del già visto, del bislacco. Basta la sequenza dell’ assalto della lingua fanatasma verso i prigionieri del Collyngwood Hospital per condannare i Vicious Brothers alla Tolomea dantesca. Wes Craven, con Freddy, riusciva a rendere una lingua inquietante. Ma parliamo di Craven. I Vicious Brothers hanno ancora bisogno di qualche sera in salotto a visionare attentamente vecchi dvd prima di avventurarsi in azzardi come” l’assalto linguale fantasma”. Chi paga sette e più euro, non merita una tale fraudolenza. Detto ciò, ci risiamo. Il film a molti è piaciuto, Discreto incasso, discreto ossequio del web, discreta distribuzione home video.. voi che dite? Faranno un secondo capitolo?

Grave Encounters 2 sarà in relatà solo supervisionato dai Vicious Brothers, mentre officialmente sarà John Poliquin a metterci la firma e la faccia in regia. Chi è costui? Un giovanotto di venticinque anni, anch’egli canadese come i Vicious, con un buon corto chiamato Frog a fare curriculum. Passi, diamo fiducia ai giovani, rimane però un mistero la dipartita del duo nordamericano proprio dopo che la Darclight Films li ha pregati e, pareva, convinti alla completa direzione del progetto. Epifenomeno di insuccesso annunciato? Tant’è, all’ultimo, niente regia ai Vicious Brothers. Il tutto parrebbe un ottimo viatico per tenere i fili del pupo, spendere meno e rischiare poco o nulla in immagine nell’evenienza le cose non andassero come sperato. Chi vi scrive il presentimento che ci sia aria di flop la sente. La sento per  la mia generale refrattarietà verso il fake found footage, la sento perchè horror psichiatrici (tema dal fascino straordinario) come The Kingdom di Von Trier o Session 9 di Brad Anderson (ma anche Gothika di Kassovitz, perchè no), sono prodromi opimi, il cui parallelo rischia di condannare al motteggio presso un foro antidiluviano con tanto di cranio su picca. In sostanza, il miasma di pedestre pu pu spacciata per oro zecchino si avverte. La sinossi ufficiale è poi così anodina e negligente che scriverla, in queste giornate di calura, affatica. Eccola.

Alex è uno studente di cinematografia ossessionato dal trailer del film ESP-Fenomeni Paranormali. Egli vuole provare a se stesso e al mondo intero che i fatti raccontati nel film sono realmente accaduti. Decide così di barricarsi (!) con degli amici nel famigerato Collyngwood Hospital. Ovviamente i baldanzosi giovanotti  non tarderanno a far “amicizia” con infermieri, medici e pazienti dalle bocche che paiono buchi neri spaziali e dai corpicini atrofici. Non solo, a far compagnia ad Alex ci sarà anche l’iniquo Dottor Friedkin, esperto in lobotomia, oltre a qualche membro smembrato della troupe del precedente episodio.

Nulla di originale, nulla di sorprendente. Anche la trovata metacinematografica ha francamente un pò stufato e, forse, saremmo disposti a ricrederci se venisse sviluppata in un simil- caliginoso paradigma alla The Human Centipede 2 ma, francamente, ho serie perplessità sul fatto che il giovane Poliquin possa ricalcare minimamente la draconiana maniera di quel  laido genio chiamato Tom Six. Rispetto al cast poco da dire. Va menzoniato per puro spirito mutualistico Reese Alexander perchè, dopo anni di gavetta da una serie tv brutta a una ancor peggio, finalmente forse potrà dire la sua in un ruolo di maggior spessore. E poi citiamo Stephanie Bennet. Perchè questa è la reincarnazione della Venere di Botticelli senza pancetta e coi tacchi al posto del conchiglione. Una così, non poteva restare a lungo nel suburb del corto indi. Anche se non fosse brava, sarebbe comunque troppo bella per non vederla su maxischermo

Uscita nelle sale americane il dodici ottobre. Consigliato ai basagliani più incazzati e ai pazienti. Intesi coloro che guarderanno questo film armati di acquiescenza, non gli ammalati, va da sè.

About stefano paiuzza
Appassionato d'horror da tempi recenti ma affascinato dalla paura da sempre. Ama in particolar modo il cinema europeo ed extra hollywoodiano in genere. Sogna una carriera come critico cinematografico e nel frattempo si diletta tra letture specifiche e visioni trasversali. Lavora a stretto contatto con la follia o forse è la follia a lavorare su di lui. Se fosse un regista sarebbe Winding Refn, uno scrittore Philip Roth, un animale una tartaruga. Ha pronto uno script per un corto ma non lo ha mai fatto leggere. Citazione preferita: "La dittatura è dentro di te" Manuel Agnelli.

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