Cinema Piranha 3dd

Piranha 3dd

Alla fine è lo stesso film di Alexander Aja, ma girato peggio e senza divertimento. Dopo essersi svegliati durante le vacanze di primavera al Lago Vittoria, il gruppo di piranha si dirige a monte in cerca di un pasto. La nuova meta è il Big Wet, un parco acquatico locale in cui il divertimento per i tanti turisti sta proprio nel fare il bagno. Ma i piranha sono sempre più feroci e più assetati di sangue…

Non credo esista niente di peggiore di un film tanto atteso che si rivela essere una bolla di sapone. Se poi dentro alla bolla c’è anche un po’ di aria fetida, allora, signori miei, il disastro è servito. Eccovi Piranha 3dd, e le due d stanno per due belle tettone alla Pam Anderson o alla Jenna Jameson, big boobs da horror estivo, siliconate, giganti, la variante di un porno con meno sesso e più sangue, ma alzando comunque il volume verso l’eccesso, verso membri masticati, verso pornostar in licenza premio dall’hardcore con la patonza pronta a essere penetrata da pesci goderecci e, tanto per ripetermi, tette sbollonzolanti in attesa di essere schizzate da un orgasmo (di morte).

Il precedente film era questo, con la benedettissima consapevolezza di stare girando una cazzata, ma una cazzata divertente, una cazzata di quelle che guardi e fai pace col mondo anche se il fisco, lo Stato, il mondo vuole la tua pelle. Eccoti che sorseggi la tua birra e dici “Fanculo” e tra una risata e l’altra stacchi la spina. Siano sempre i benvenuti, con la calura estiva che avanza, gli horror dal quoziente intellettivo pari a zero, ma dalla fattura impeccabile. Piranha 3dd è il seguito, un seguito che, carta carbone alla mano, segue per filo e per segno il precedente capitolo (reboot o remake che sia) di Alexander Aja, ma ha un grande difetto: non è girato da Alexander Aja, ma da John Gulager, uno che crede di essere un genio ed ha partorito nella sua carriera solo topolini. E’ indiscutibile, senza ombra di dubbio, che la sua opera più famosa, Feast fosse un film divertente, a tratti dissacrante nel rileggere il genere horror scifi, ma era anche un palloncino che si sgonfiava minuto dopo minuto.

Feast 2 e 3, a riprova, erano i cadaveri putridi delle idee del primo capitolo: John Gulager d’altronde è uno che pensa di avere un gran senso dell’umorismo e amplia le idee buone con l’uso massiccio di comicità pecoreccia, non dissimile da quella che potremmo trovare in un film di Natale alla Boldi e De Sica, con peti, oggetti infilati a forza nel sedere cicciottoso di qualcuno e tanta cacca. John Gulager è un po’ come quel bambino che si mette il dito nel sedere e ridendo da solo corre dalla mamma e dalla nonna gridando tutto soddisfatto “E’ marrone”. Magari, se questo ti fa sbellicare a 4 anni, è giusto, ma a 35, per esempio, è patologico, roba da chiamare la neuro. John Gulager, diciamocelo con tranquillità, non ha senso della misura, dilata le scene inutili e taglia i momenti interessanti, alla fine tutto il gioco di sangue e sesso, che reggeva benissimo nel film di Aja, diventa noioso deja vu. Non che il film non abbia almeno una scena notevole: basti pensare all’amplesso con il piranha infilato nella vagina di una malcapitata, pesce che sgnacchera il patner eccitato, spinto per sopravvivenza ad amputarsi l’arnese. Ahia!

O David Hasselhoff che interpreta David Hasselhoff, stanco, vecchio e alcolizzato, che corre al ritmo della sua I’m always here, colonna sonora del serial Baywatch, accorgendosi di non avere più il fiato della gioventù. O ancora il motherfucker Gary Busey, cattivo di tanti action anni 80 compreso il primo Arma letale e il crime surfistico Point break , che attaccato dai pesci carnivori ne uccide uno a morsi. Ma il resto è tra il miserrimo e il miserabile compresa la confezione da sequel in dvd che inganna le promesse: i nudi sono quasi tutti solo all’inizio, per il resto possiamo assistere solo a donne in normale costume da bagno, e anche il sangue è poco, lo splatter non è neanche un quarto di quel macello di carne e ossa che era Piranha 3d. Se stendiamo poi un velo pietoso per l’orribile effetto tridimensionale che rivela la fattura pessima dei vari effetti speciali, non possiamo fare lo stesso con gli attori, cani tra i più cagnacci mai visti in un horror che si vuole diretto al grande pubblico, scarti di serie teen che vorrebbero essere l’amo accalappiagonzi dei fan. Tornano Cristopher Lloyd in versione alzhaimer e Ving Rhames, ormai senza gambe e fuori forma fisica, in due cammei inutili quanto lo è il film. Meno in male in patria è stato un bagno di sangue (questo sì copioso) e da noi non ha ancora qualcuno voglia distribuirlo. Se proprio proprio volete vedervi un’imitazione di Piranha 3d buttatevi su Shark night di David R. Ellis, poco sesso è vero, ma divertimento più onesto, e la battuta più epica degli ultimi anni su La marcia dei pinguini!

Piranha 3dd - VOTO: 1/5

Anno: 2012 - Nazione: USA - Durata: 90 min.
Regia di: John Gulager
Scritto da: Marcus Dunstan, Patrick Melton
Cast: David Hasselhoff - Danielle Panabaker - Katrina Bowden - Matt Bush - Christopher Llloyd
Uscita in Italia: - Disponibile in DVD:

 

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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