Apocalittico Legion

Legion

Ormai privo di fiducia nell’operato dell’umanità  Dio si prepara ad inviare i suoi angeli, guidati da Gabriel, sulla Terra per compiere la punizione divina.

In questo contesto, un gruppo di persone, coadiuvato dall’Arcangelo Michael (ribellatosi alla volontà  punitrice di Dio), dovrà  proteggere a tutti i costi una donna incinta, che porta in grembo il nuovo Messia, colui che può dare una nuova speranza alla Terra.

Siamo davanti al prodotto medio per eccellenza. Legion è infatti puro divertissement senza pretesa alcuna, un lavoro veloce, che scivola via senza rimpianto, fa ridere, appassiona, a tratti persino angoscia, ma è nato per essere vissuto la sua ora e mezza per poi dimenticarsene. Un peccato in fondo perchè il regista Scott Stewart è uno che ci sa fare con l’azione, non gira male e ha un certo gusto nostalgico per le citazioni. Legion potrebbe essere un film collage: inizia come Terminator di James Cameron (La caduta dell’angelo, ma anche il furto dei vestiti), prosegue come una sorta di La notte dei morti viventi incontra Distretto 13 (ma potrebbe essere pure Fantasmi da marte), ci mette dentro un po’ di Maximum overdrive (Brivido) di King, di action alla Van Damme, dei Guerrieri della notte di Hill (o i vari apocrifi postnucleari) e finisce come uno dei tanti sequel anonimi della serie La profezia dove Chistopher Walker faceva l’angelo ribelle.

Il difetto di Legion è di non prendere mai strade nuove, di adagiarsi nel piattume del già  visto quando sarebbe bastato poco per riuscire ad innalzarsi nella media del genere piuttosto che esserne l’ultimo esponente. Il film d’altronde parte come un missile, ma ha il difetto di frenare l’ultima mezz’ora in un’accozzaglia di scene urlate e stupide, di mettere in scena personaggi che non vengono approfonditi mai (il nero con la pistola, ma anche l’angelo Michael), di tentare il finale (di raro scialbore sia inteso) aperto al prossimo sequel. Eppure almeno due sequenze presagivano un ottimo proseguo: la vecchia con in denti da squalo, ma anche il gelataio pseudo ragno. Il difetto del film purtroppo è proprio la semplicità  con il quale è stato scritto, l’essere un cibo da fast food, appetitoso, pieno di tanta farcitura, ma di non eccelsa qualità . Buoni invece gli attori tra i quali un sempre efficace Dennis Quaid (che riprende un po’ il ruolo di Jeff Fahey in Planet terror) e un serafico Paul Bettany dritto dritto dai misteri de Il codice da Vinci.

A questo punto è doveroso recuperare la serie sopracitata con Christopher Walker, La profezia, dove almeno il primo film era tutto quello che Legion non sarà  mai: coraggioso e ben scritto. Ma non vorrei far parte del coro di tutte quelle critiche che hanno tacciato il film di Scott Stewart come di una paccottiglia piena di trovate trash (che brutto termine!). No no Legion deve essere visto al cinema, o su uno schermo grande e di qualità, bisogna solo prepararsi a non aspettarsi un film epocale, ma un B movie solido, pieno di divertimento da action movie stupidello, leggero e che nulla vi lascerà  fra una settimana o forse tra un giorno quando tra voi e voi direte “Ma che film ho visto al cinema?”

Legion

Regia: Scott Stewart
Interpreti: Paul Bettany, Dennis Quaid, Doug Jones, Kate Walsh, Kevin Durand, Adrianne Palicki, Willa Holland, Lucas Black, Tyrese Gibson
Durata: 90 min.

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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