Cinema Detention: anteprima

Detention: anteprima

In uscita nelle sale americane Detention, controversa horror comedy destinata a dividere l’opinione di critica e pubblico.

L’avvento del Cinema tarantiniano e rodregueriziano e il conseguente sdoganamento della Bis Art a genere eletto, hanno l’innegabile  merito di aver ridefinito i confini  di ciò che viene  etichettato per sommi capi come Cinema Cult.

Ebbene, un po’ come avvenne per il Grunge nel Rock, si è assistito a un’affannosa ricerca della tassonomizzazione forzata di questa o quella band, questo o quel Film, in nome di una bulimia modaiola che poco si prestava alla reale ricerca di un minimo comune denominatore artistico. Sia per il Grunge, quanto per il Pulp, galeotti (e girondini) furono gli anni Novanta, con la loro forza anticonvenzionale ma non rivoluzionaria, un’epoca di passaggio tra l’orticello sicuro e la cantina buia dove si brancola e si ha tanta paura.

Detention omaggia proprio quel decennio, riproponendone i cliché, i linguaggi, i simboli partendo dalla classica ambientazione High School cavalcando un  sensibile spirito metacinematografico, rifacendosi a giganti di quel periodo come Heaters (1989, Michael Lehmann) e Scream (1996, Wes Craven).

Qualcuno potrebbe obiettare che si stia parlando del solito Teen Slasher, magari con velleità retrospettive e celebrative. Credo invece che questa Pellicola di Joseph Kahn possa davvero stupire nonostante giochi su un terreno minato più della Somalia. Kahn è al suo secondo lavoro da Director dopo il tamarrissimo e motoristico Torque-Circuiti di Fuoco del 2004 e non parte certo con il pedigree di un gatto Certosino, eppure sarà il trailer spassosissimo, sarà che il video dei Garbage da lui diretto nel 2007, Go Baby Go-Go, mi garba(ge) parecchio, sento aria di cinema fresco, baldanzoso e godereccio.

Parlavamo, poco sopra, dei rischi oggettivi che un Opera del genere corre. Innanzi tutto parliamo di una Dark Comedy dalle dichiarate tinte horror, per cui, ne consegue, il cross over è garantito. Mescolare ingredienti diversi senza risultare kitsch è compito arduo, a maggior ragione, come in questo caso, quando si passa dal narrare in modo schizoide le vicende di una ragazzina sociopatica in cerca del grande amore fino all’incontro con gli Alieni passando da un orso capace di viaggiare nel tempo e da  un killer venuto dal passato.

Di per sé, far ridere e terrorizzare nello stesso lungometraggio è difficile, ancor più se non ti chiami Raimi o appunto Craven. Innegabile, è però la qualità di pellicole inglesi dirette al tempo da perfetti sconosciuti come Shaun of the Dead (Edgar Wright,2004) e soprattutto Severance di Christopher Smith del 2006, capaci di mescolare ironia grottesca e buon gusto con intelligenza sopraffina. Ciò ricordato, per quanto pretenzioso possa sembrare il progetto di Joseph Kahn, esso possiede l’indubbio pregio di mettersi in gioco in un quinquennio dominato, fra alti e bassi vertiginosi, dalla moda del Mock, del realismo ipertrofico e furbetto. Non sarà facile farsi apprezzare rispolverando coltelli e maschere di carpenteriana memoria, ma la propensione a non prendersi troppo sul serio senza risultare demenziali è un tentativo più che apprezzabile.

La storia è incentrata sul personaggio di Riley Jones, interpretata da Shanley Caswell, starlettina della serie tv The Mentalist, la quale è attivista, vegetariana e misantropa, molto cinica ed intelligente, una piccola Lisbeth Salander senza piercing e pc nello zaino. Frequenta la Grizzly High School dove, tra cheerleader senza senno e hipster  senza dignità, si troverà coinvolta in un grosso guaio. Per i corridoi della scuola si aggira un terribile omicida, soprannominato Cinderhella (gioco di parole tra Cenerentola ed inferno) ed il Preside, il divo di numerose commedie Dane Cook, sospetterà di lei ed altri pochi ragazzi in quanto potenziali colpevoli dei massacri. Per prevenire problemi durante il ballo di fine anno, il gruppo di ragazzi verrà costretto dal “Principal” a passare ventiquattro ore in Biblioteca. Da qui in poi sarà il delirio.

Prodotto da Richard Weager e Mary Anne Tanedo, conosciuta come mente esecutiva del drammone di Stephen Erickson The Stonecutter del 2000, Detention sarà distribuito da Sony Pictures e potrà contare sul lavoro di Christopher Probst alla Fotografia, un guru del digitale divenuto tale dopo un’infinita gavetta nelle vesti di cameraman.

Detention ha ricevuto ottime valutazioni in diversi Festival, tra cui Stiges, Montreal e Seattle. Definito da una parte della critica “ossessivo ed eccessivo” è stato viceversa dipinto dalla maggior parte degli addetti ai lavori come una “nostalgica reinterpretazione della Twitter Generation” e anche “un frenetico Battesimo di sangue per una Pop Culture sempre più smarrita“.

Uscito negli States questa settimana, arrivo in Italia ancora da confermare, si vocifera possa essere in Autunno.

 

 

About stefano paiuzza
Appassionato d'horror da tempi recenti ma affascinato dalla paura da sempre. Ama in particolar modo il cinema europeo ed extra hollywoodiano in genere. Sogna una carriera come critico cinematografico e nel frattempo si diletta tra letture specifiche e visioni trasversali. Lavora a stretto contatto con la follia o forse è la follia a lavorare su di lui. Se fosse un regista sarebbe Winding Refn, uno scrittore Philip Roth, un animale una tartaruga. Ha pronto uno script per un corto ma non lo ha mai fatto leggere. Citazione preferita: "La dittatura è dentro di te" Manuel Agnelli.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Horror Community

[captain-sign-up text="Partecipa al gioco"]

Focus on

Categorie degli articoli

ebook gratis


    Ai lettori di Horror.it, regaliamo una ghost story inedita di Andrea G. Colombo. Buona lettura!
  • RSS
  • Twitter
  • Facebook
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: