“Io, invece, credo a quello che non si vede… In fondo, chi lo sa? Siamo tutti delle anime perdute, no?”
Tra blocchi natalizi e festività varie, American Horror Story riprende più vigoroso di prima, sfornando due episodi davvero imperdibili, ricchi di sorprese e suspence, i nuovi episodi di American Horror Story cercano di far luce finalmente su alcune agghiaccianti verità che riguardano il passato dei suoi protagonisti.
Nell’episodio Casa in vendita scopriamo i segreti nascosti da Larry fino ad ora… Segreti che riguardano lui, le ragioni della sua tragedia e la bella e sfortunata Constance (che scopriremo essere unico grande amore della vita di Larry), ancora una volta collante (in negativo) delle vite degli abitanti del quartiere maledetto.
Nel frattempo, Vivien è ancora intenzionata a vendere casa, convinta che sia lei (a ragione) la responsabile di tutti i suoi malesseri, ma per poter sponsorizzare al meglio la sua abitazione, una ricerca approfondita sul suo passato sembra più che necessaria. Quello che Vivien scoprirà, tuttavia, sarà davvero al di là di ogni umana e comprensibile concezione.
La notizia della “casa in vendita”, tuttavia, fa presto il giro del quartiere, principalmente per mano di Larry, che cerca di avvertire al più presto la sua amata Constance, nella speranza che prenda provvedimenti. E la nostra Constance, infatti, sfodererà tutte le potenti armi di cui dispone per dissuadere il nuovo potenziale acquirente dalla sua scelta.
La vera sorpresa, seppur prevedibile, è riservata all’ottavo episodio, in cui finalmente scopriamo la vera identità del misterioso uomo di gomma, responsabile della maggior parte degli omicidi avvenuti in quella casa, ma anche (questo non dimentichiamocelo) della faticosa e dolorosa gravidanza di Vivien, messa incinta dal “misterioso” uomo di gomma per poter finalmente dare a Nora (la moglie di Charles Montgomery, il primo proprietario della casa) il bambino che ha ingiustamente perduto.
Inziato in quarta e destinato, almeno all’apparenza, a perdere colpi col tempo, American Horror Story rimane, invece, ancora la miglior serie televisiva a tinte horror degli ultimi anni, nonostante manchino talvolta suspence e startle effect (che, in questo caso, avrebbero contribuito a trasformarlo in un capolavoro) ad arricchirne i contenuti. La serie ideata dai creatori di Glee e Nip/Tuck non brilla probabilmente per originalità, ma lascia lo spazio necessario a tutti i personaggi per permettere alle loro storie di crescere e morire e, nonostante alcuni risvolti prevedibili (la vera identità dell’Uomo di gomma è facile da intuire, a pensarci bene N.d.R.), riesce a canalizzare l’attenzione dello spettatore nella giusta direzione.
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.
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