Cinema The Thing Prequel: Parla Joel Edgerton

The Thing Prequel: Parla Joel Edgerton

Quello che secondo me rende la pellicola speciale è che questo è un prequel meritato, così fedele all’estetica originale“.

Quattro chiacchiere con Joel Edgerton, co-protagonista del già alquanto discusso prequel de La Cosa, capolavoro assoluto firmato John Carpenter del 1982. Tra polemiche online e fedeltà filologica, ecco cosa ha da raccontarci. The Thing, diretto da Matthijs van Heijninger Jr., uscirà nelle sale italiane il prossimo 12 dicembre.

Cosa pensi che renda tanto forte ancora oggi l’idea alla base de La Cosa?

Beh, credo che gran parte del suo successo dipenda dalla sua capacità di saper metaforizzare una fortissima paranoia relativa al pericolo comunista e alla Guerra Fredda, una potente eco della paura dell’altro, sconosciuto e minaccioso. Penso che con le dovute proporzioni la metafora valga ancora oggi. Si respira un drammatico senso di paranoia e di paura nei confronti del terrorismo, una totale incertezza su chi e dove possa essere il nostro nemico. In questa pellicola poi, ambientata prima del pellicola di Carpenter, è stato dato ampio spazio allo scontro culturale e al gap comunicativo tra i protagonisti americani e quelli norvegesi: c’è un ulteriore motivo di tensione, oltre a quello ovvio tra umani e alieno.

Credi che la presenza di una forte figura femminile come protagonista riuscirà a dare ulteriore spessore alla narrazione?

Sicuramente ha scatenato la prima polemica online nei confronti del film: sono shockato da alcune delle reazioni delle Rete alla notizia di una protagonista femminile: credo dipenda in parte dal fatto che la pellicola di Carpenter è nei fatti un film di soli uomini, quindi chi contesta vorrebbe che anche per il prequel fosse altrettanto. Mi piace vedere come cambia la percezione che pubblico e critica hanno dei film con il passare del tempo: è difficile trovare qualcuno a cui ora non piaccia la pellicola di Carpenter, ma nel 1982 le reazioni furono tutt’altro che univoche. Sembra quasi che affinché la gente inizi ad apprezzare i tuoi lavori tu debba necessariamente essere morto.

Gli effetti speciali sono una componente fondamentale della ricetta de La Cosa. Quanto c’è di tangibile nella componente effettistica di questo prequel?

C’è molto. Uno degli scopi dichiarati della produzione era di fare riferimento quanto più possibile a effetti speciali fisici e meccanici. Viviamo in un epoca in cui intere pellicole vengono girate davanti a un green screen. Ma La Cosa di Carpenter è un film modello anche perché ha fatto delle precise scelte formali, e la produzione ha preteso che dal punto di vista squisitamente estetico questo prequel potesse rapportarticisi alla pari. Certo non manca l’uso delle più moderne tecnologie, ma è tutt’altro che predominante.

Sei d’accordo con l’idea di girare un presule piuttosto che un sequel?

Quello che secondo me rende la pellicola speciale – e io sono tendenzialmente scettico nei confronti dell’industria cinematografica e del suo buttarsi continuamente in progetti di remaking e affini – è che questo è un prequel meritato, così fedele all’estetica originale, che affronta un discorso che la pellicola di Carpenter aveva preparato in maniera del tutto palese. Nel nostro film c’è una grande familiarità con la pellicola originale pur raccontando una storia nuova e diversa che darà un profondo senso di fondazione a tutta la vicenda.

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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Comments

Posted On
nov 18, 2011
Posted By
deepred78

Rabbrividisco ogni volta che sento parlare di prequel e sequel di capolavori come La Cosa,ho sempre paura di trovarmi di fronte all’ennesimo scempio.
Spero vivamente di avere torto,almeno questa volta. . . .

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