Cinema Camp Hope

Camp Hope

Il “camp” del titolo si riferisce a un agghiacciante ritiro spirituale estivo…

Qui i giovani si annoiano a ritmo di canzoncine di chiesa, sperimentano ogni sorta di rinuncia e subiscono infiniti sermoni su quanto i fumetti, il rock (“ascoltavo i Journey ma poi ho smesso, mi affliggevano lo spirito”) e il limone duro siano i mezzi prediletti dal Maligno per inficiare le loro candide anime.

Santo cielo! L’incipit divino non è un omaggio al fondamentalismo cristiano, “villain” incontrastato del film, ma un tentativo di infondermi il coraggio e la fermezza necessari a parlarvi di Camp Hope evitando una raffica di querele da parte dei pur scadenti autori. Prima di chiedere alle alte sfere di Horror.it cosa ho fatto di male per vedermi assegnate visione+recensione di questa bruttura, procederò esponendo i fatti raccontati negli interminabili 95 minuti che separano dagli agognati titoli di coda.

Camp Hope è l’opera prima di George VanBuskirk, regista e produttore; se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, la speranza è che il buon George si concentri sulla seconda attività.
Il “camp” del titolo si riferisce a un agghiacciante ritiro spirituale estivo, in un campeggio immerso nei boschi dedicato alle nuove leve di una fanatica comunità cristiana, ai limiti della setta.
Qui i giovani si annoiano a ritmo di canzoncine di chiesa, sperimentano ogni sorta di rinuncia e subiscono infiniti sermoni su quanto i fumetti, il rock (“ascoltavo i Journey ma poi ho smesso, mi affliggevano lo spirito”) e il limone duro siano i mezzi prediletti dal Maligno per inficiare le loro candide anime.
Il bungalow delle ragazze è ovviamente off-limit anche perchè come ricordano gli odiosi educatori guidati da padre McAllister (Bruce Davison, X-Men), “il Diavolo non è mai stato così temibile ed arrabbiato, perchè sa di aver perso la lotta”. Il film invece ha già perso qualsivoglia credibilità e interesse, così ecco che il regista spinge sulla debolezza della carne e Tommy (Will Denton, Kinsey), svogliato e sensibile partecipante al camping, si ritira con la compagna Melissa nel boschetto dandosi all’heavy petting.
Padre McAllister, preoccupato più per questo fatto che per il principio di possessione presente in Tommy (vittima di ripetuti incubi e visioni blasfeme), deve anche affrontare i sensi di colpa legati al caso di un ex allievo (Jesse Eisenberg, The Social Network) protagonista di un tentato omicidio-suicidio, ed ora internato.
Le condizioni di salute di Tommy peggiorano (così come le mie, spettatore di ‘sta roba) e il prete non sa più a che santo votarsi. Proprio come me.

Sorvolando sul pietoso tentativo di accostare una pacchiana denuncia all’integralismo religioso a una riflessione sul dualismo Dio-Satana e bene-male, Camp Hope si riduce a essere un aborto di thriller (o drammino) spiritual-demoniaco che sfiora solo vagamente l’horror nei dieci sgangherati minuti finali; l’unica vera inquietudine è il pensiero che per produrre il film sono stati scialacquati nientepopodimeno che 3 milioni di dollari!
A parer mio la “speranza” a cui allude il titolo, vista l’ambientazione, è che il Sig. Voorhees sbuchi dalle frasche e faccia piazza pulita, ma la Provvidenza non giunge in soccorso e così ce lo sorbiamo proprio tutto, compresi momenti e dialoghi che sconfinano abbondantemente nel trash, come le reiterate discussioni prete-Tommy riguardo le insidie della masturbazione o la pretesa di spacciare la narrazione per fatti realmente accaduti. A che serve analizzare regia, recitazione, luci e suoni? Neanche il miglior De Niro diretto da Scorsese sarebbe riuscito a mantenere la storia sui binari della sopportazione.
I cinefili credenti e quelli bestemmiatori concorderanno perlomeno sulla pochezza del titolo in questione, impossibile da salvare sotto ogni aspetto, da consigliare subdolamente a chi vi sta sul piloro.
Infine, incredibile la presenza della stellina Jesse Eisenberg in un insulso cammeo, è un po’ come se Ronaldo giocasse nella Pro Vercelli.
Mosè, aggiungi l’undicesimo comandamento: non fare mai film così.

Camp Hope

Regia di: George VanBuskirk
Scritto da:
George VanBuskirk
Interpreti:
Will Denton, Bruce Davison, Connor Paolo
Durata:
95 min.

About Luca Zanovello

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Comments

Posted On
mag 13, 2011
Posted By
Andrea Lanza

“Prima di chiedere alle alte sfere di Horror.it cosa ho fatto di male per vedermi assegnate visione+recensione di questa bruttura”. Amico mio, le schifezze ci rafforzano e ci fanno apprezzare meglio i bei film. Poi abbiamo un compito importante: dobbiamo consigliare lo spettatore in modo che sappia prima se il film potrebbe valere o meno. Non escludo che a qualcuno possa piacere Camp hope, ma comunque il lettore che si appresta alla visione, grazie alla tua recensione, ora ha uno strumento in più per capire se il film possa rientrare nelle sue corde.

Posted On
mag 13, 2011
Posted By
Luca

Ciao Andrea, ovviamente (ne è testimone Andrea Avve, col quale ho scherzato e abbiamo brevemente discusso del film) a scanso di equivoci preciso che la frase a cui ti riferisci era ironica e divertita, anche perchè credo che (oltre ai motivi da te citati) un appassionato di horror preferisca spendere 1 ora emmezza su un film brutto e con momenti trash (più o meno voluti) piuttosto che su una “pappardella” mediocre e che non offre spunti di discussione nè in un senso nè in un altro 😀

Almeno, questo è sempre stato il mio pensiero. Dunque, lunga vita al “veramente brutto”!

Posted On
mag 13, 2011
Posted By
Andrea Lanza

si si ma è ovvio Luca che scherzavi. era per discolparmi dell’infamia di averti affidato questo film ahahah

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